la Città dei mostri

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Nella città inglese di Arkham, la gente ha scoperto che Joseph Curwen (Vincent Price) ha preso una ragazza del villaggio per immolarla in un rituale blasfemo atto a evocare antiche divinità. Curwen viene bruciato vivo ma non prima che possa scagliare una maledizione che si abbatta sulla gente del posto. Centodieci anni dopo, il discendente di Curwen, Charles Dexter Ward (sempre Price) e sua moglie Ann (Debra Paget) giungono ad Arkham per reclamare l'eredità. I due vengono accolti male e, oltretutto, Ward inizia a comportarsi in modo strano.

LA RECE

Lovecraft venduto come Poe. Però c'è Vincent Price e un'atmosfera gotica che fanno perdonare tutti i limiti della cosa.

Pellicola di Corman inscritta nella serie ispirata ai racconti di Edgar Allan Poe, tuttavia non tratta da un racconto dello scrittore bensì da "The Case of Charles Dexter Ward" (1941) di Lovecraft. Corman voleva prendersi una pausa da Poe producendo un film che, comunque, mantenesse lo stile dei precedenti ma l'AIP si lamentò perché pensava che non fare riferimenti a Poe avrebbe creato malcontento nel pubblico, ormai affezionato alla serie. Quindi, la produzione impose un titolo che suggerisse l'impronta di quest'ultimo scrittore, anche se il soggetto s'ispira a un racconto del Solitario di Providence. Lovecraft, repetita iuvant, fu uno scrittore di culto che, fra il 1922 e il 1937, mise su carta una quantità di racconti incentrati su esseri provenienti da dimensioni parallele o da abissi oceanici; questi Grandi Antichi aspetterebbero il momento buono per tornare sulla Terra per portare morte e devastazione. Del buon vecchio Edgar e del suo racconto "The Haunted Palace" (1939) c'è ben poco nel film: non c'è l'infestazione da fantasmi e, men che meno, il palazzo. Però, fra i dialoghi scritti per il grande Vincent Price, ogni tanto si rileva qualche riga presa dal racconto di Poe, in modo che la cosa non risultasse una smaccata pubblicità ingannevole. L'aspettativa che il film non delude è quella di mettere in scena un'atmosfera gotica e oppressiva alla quale il patito delle produzioni cormaniane è ormai assuefatto e alle quali non vuole rinunciare. Molto bello il tema musicale di Ronald Stein e ben curata la fotografia di Floyd Crosby, la quale, insieme alla scenografia di Haller, passa dai toni marroni della casa, al grigio della cittadina in un trionfo di colori desaturati rotto dalla comparsa occasionale di elementi di un vivace rosso. Qualche scena colpisce nel segno: i mutanti nelle strade di Arkham accerchiano Price e la sublime Paget per poi allontanarsi al suono di una campana; Curwen viene bruciato vivo mentre lancia anatemi; il blasfemo rituale per evocare i Grandi Antichi. Peccato che il mostro proveniente dall'abisso venga più suggerito che mostrato, utilizzando immagini distorte. Come al solito, Price è superbo e, qui, ce lo possiamo gustare nel doppio ruolo del marito amorevole e del malefico antenato stregone. Un gotico d'eccezione soprattutto per il recupero di un autore, Lovecraft, che non è ancora stato sfruttato in tutte le sue potenzialità cinematografiche.

TRIVIA

⟡ Gli altri film di Corman tratti da Poe sono: i Vivi e i morti (1 960), il Pozzo e il pendolo (1961), Sepolto vivo (1962), i Racconti del terrore (1962), i Maghi del terrore (1963), la Maschera della morte rossa (1964) e la Tomba di Ligeia (1964). ◊ li film, in Italia, è comparso in qualche locandina con il pazzesco titolo: i Riti, le messe nere e il sesso dei seguaci di Satana. 

⟡ Nei credits iniziali, il nome dello scrittore Edgar Allan Poe è scritto per due volte in modo sbagliato: Edgar Allen Poe.

Titolo originale

The Haunted Palace

Regista:

Roger Corman

Durata, fotografia

87', colore

Paese:

USA

Anno

1963

Scritto da Exxagon nell'anno 2009; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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