Sepolto vivo

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Voto:

Emily Gault (Hazel Court) torna alla casa dei Carrell determinata a riaccendere la relazione con Guy (Ray Milland) nonostante la sorella di lui, Kate (Heather Angel), non approvi. Guy, per amore di Emily, sembra vincere la sua fobia di essere sepolto vivo ma, dopo il matrimonio, finisce per costruirsi una cripta multiaccessoriata che gli garantisce la sopravvivenza in caso di sepoltura prematura. Sempre per amore di Emily, l'uomo distrugge la cripta e, per provare che le sue paure sono cessate, apre la tomba del padre che credeva essere stato sepolto vivo, finendo, però, scioccato dalla cosa e piombando in uno stato catatonico. I timori di Guy si avverano e l'uomo viene sepolto vivo.

LA RECE

Un Corman in ottima forma privilegia atmosfera e tensione crescente rispetto agli shock, mentre le scenografie di Daniel Haller evocano perfettamente il decadentismo gotico ottocentesco. Mystery, suspense e terrore psicologico d'antan da riscoprire.

Terzo film di Corman tratto da una breve novella scritta da Edgar Allan Poe nel 1850. Il regista, causa dissapori con l'American International Pictures, portò la pellicola da altri finanziatori, trovando nella Pathe Labs un produttore interessato che, però, aveva maggior esperienza nella distribuzione. Quando Samuel Z. Arkoff della AlP venne a saperlo, volò a New York per parlare col boss della Pathe con la sensazione che questi volesse mettere il becco negli affari della AIP. La Pathe rimase sulle proprie posizioni finché Arkoff non fece notare che l'AlP era uno dei clienti più importanti della compagnia di New York: se avesse insistito a entrare in competizione con l'AIP, quest'ultima avrebbe smesso di fare affari con loro. A quel punto, la Pathe vendette la produzione alla AIP pochissimi giorni dopo l'inizio delle riprese, abbastanza perché, nel cast, mancasse l'istrionico Vincent Price, il quale era sotto contratto esclusivo con l'AlP e, quindi, non avrebbe potuto presenziare in un film della Pathe. Corman scelse Ray Milland, non carismatico come Price, comunque valido nel trasmettere la sua ossessione con goticissimi dialoghi potenziati da tutto il resto dell'armamentario di quel genere cinematografico: vecchie case, cimiteri, la morte come idea e come fenomeno, scenografie sinistramente lussureggianti, uno score musicale inquietante, personaggi tormentati e, nelle riprese esterne, tanta di quella nebbia da soffocare. L'atmosfera gotica viene arricchita dal ricorso agli effetti visivi che stanno a sottolineare momenti onirici o allucinatori addizionando la rappresentazione con un tocco weird; gelatine, distorsioni e sfocature dell'immagine furono trucchi visivi ricorrenti nel cinema cormaniano e verranno ripresi da molti altri registi. Il film aggiunge alla storia scritta da Poe una deviazione da psycho-thriller che ricorda lo schema de i Diabolici (1954) circa il modo di far perdere il senno a qualcuno. Molte delle questioni che il film apre non vengono chiuse e alcuni interrogativi sul come e perché permangono. Corman, però, compie un buon lavoro e certe sequenze si ricordano, quale quella che vede il protagonista immobile nella bara chiusa, disperatamente speranzoso che qualcuno noti il movimento dei suoi occhi; cosa simile si era vista in Vampyr (1932) di Dreyer. Eccellente anche la spiegazione che Guy Carrell offre alla moglie circa il funzionamento della sua cripta multiaccessoriata. Bravi i protagonisti, enfatici come si richiedeva ai tempi; Hazel Court, come al solito, si distingue in positivo. Indeciso se definirlo un must; è comunque un film di cui consiglio la visione ad appassionati di horror e non. E da non confondere con Sepolti vivi (1989)

TRIVIA

⟡ Gli altri film di Corman tratti da Poe sono: i Vivi e i morti (1960), il Pozzo e il pendolo (1961), i Racconti del Terrore (1962), i Maghi del terrore (1963), la Città dei mostri (1963) che però è tratto da Lovecraft, la Maschera della Morte Rossa (1964) e la Tomba di Ligeia (1964 ).

⟡ La canzone fischiettata dai becchini è "Molly Malone", alias "Cockles And Mussels", canzone tradizionale irlandese.

Titolo originale

The Premature Burial

Regista:

Roger Corman

Durata, fotografia

81', colore

Paese:

USA

Anno

1962

Scritto da Exxagon nell'anno 2007 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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