Svezia, inferno e paradiso

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Voto:

Film documentaristico

LA RECE

Datato modo nostrano di vedere i paesi stranieri (nella fattispecie la Svezia) con usanze diverse e una certa maggiorata apertura mentale circa il beneamato (da tutti) sesso. Fiera di sciocchezze para-sociopsicologiche. Tuttavia, a distanza di anni, il lavoro di Scattini si fa documento storico da contestualizzare nel suo tempo.

Mondo-movie tratto dall'omonimo libro di Enrico Altavilla a tema Svezia, nazione che alle italiche menti degli anni Sessanta, dalle nozioni sessuali quantomai nebulose (Comizi d'amore, 1964 ), doveva sembrare particolarmente eccentrica. Le cose erano due: o invidiare apertamente o denigrare. Si scelse la seconda strada come difesa per un'invidia neanche tanto inconscia, visto che poi, fra gli italiani, si radicò la tradizione di approfittare di tale nordica spregiudicatezza con vacanze da transumanza. Per puntellare l'assunto zoppo che vuole la Svezia una nazione pericolosa abitata da una gioventù decadente ed edonista, vengono aggiunte tutta una serie di problematiche che potrebbero essere estese a ogni nazione: incesto, scambismo, alcolismo, suicidio; fenomeni presenti anche nello Stivale ma taciuti nella migliore tradizione omertosa del provincialismo. Svezia inferno e paradiso bacchetta e irride ma, con la tipica sapienza dell'exploitation, mostra nudi di ogni sorta e, poi, inscena falsi suicidi, falsi drogati e finti ragazzotti che scorrazzano in moto e stuprano le donne. La voce di Enrico Maria Salerno narra di una Svezia libera, ricca ma infelice che ha sviluppato un curioso sistema di "telefono amico" per la gente sola - peraltro, servizio di riconosciuta utilità sociale - e, al fianco di ciò, ha dato vita a un fiorente mercato del porno. Due cose con nessuna reale attinenza. Nella strenua difesa delle nostre usanze disparitarie, si mette in scena un addio al nubilato che vede una donna divertirsi con le amiche mentre l'amorevole quasi-marito sta a casa ad annoiarsi. Non mancano neppure le solite scandalosissime lesbiche criticate come donne dal passato traumatico e senza futuro; la cinepresa fa in modo di non perdersi neppure un centimetro della pelle di queste donne "perdute" ma, poi, da sempre mira del curioso occhio maschile etereo. Svezia inferno e paradiso è chiaramente un film datato, involontariamente comico nella sua ipocrisia che non scalfisce minimamente la cultura svedese e che non fa rimpiangere una vecchia Italietta che, fortunatamente, nel tempo s'è evoluta. Alla fotografia Claudio Racca (Tomboy - i misteri del sesso, 1977), alle musiche il bravo Umiliani che butta lì, come se nulla fosse, la notissima "Mahna mahna" poi utilizzata nel Muppets Show e in molte pubblicità. Oltre a strappare qualche risata a denti stretti, il film è valido soprattutto per il gran numero di bei volti femminili mostrati; chi ama la donna nordica è servito.

TRIVIA

Luigi Scattini (1927-2010) dixit: "Il progetto del film nasce dopo aver letto il libro dello scrittore e giornalista de Il Corriere della sera Enrico Altavilla, pubblicato nel 1967. Il titolo del libro mi colpì immediatamente. Era un titolo stupendo e, allo stesso tempo, sorprendente per la scoperta di un nuovo mondo. [...] Il film fu accolto molto male in Svezia quando uscì. Gli svedesi ne fecero addirittura un caso diplomatico, con proteste ufficiali e minacce che mi impedirono di tornare in Svezia per parecchi anni. Il film fu trasmesso dalla televisione svedese la notte di Natale, grazie alla complicità di alcuni giornalisti che cercavano lo scandalo a tutti i costi. La pellicola non sarebbe mai dovuta uscire in Svezia. Fu grazie a questa promessa che molti dei protagonisti e diretti interessati accettarono di essere ripresi liberamente. Questi giornalisti trovarono una copia del film in versione inglese presso l'Ambasciata svedese in Francia e la mandarono in onda." (luigiscattini.wordpress.com).

⟡ In Svezia, il film non arrivò come la pellicola più gradita. Prevedibile. Oltretutto, molte riprese erano state compiute senza il permesso delle persone filmate, il che portò a una censura mirata a tutelare la privacy dei cittadini svedesi che comportò l'eliminazione delle moltissime scene non concordate.

⟡ Enrico Altavilla, inviato del Corriere della Sera e grande giocatore d'azzardo, divenne famoso soprattutto per i suoi libri, ormai quasi introvabili, di strategia per sbancare alla roulette. Sua la frase: "Il gioco può dare due grandi gioie, vincere e perdere. Chi si diverte soltanto quando vince non è un vero giocatore".

⟡ Commentari dal film. • "Da che esiste il mondo, da che esistono i giovani, il problema sessuale è, o dovrebbe essere, il perno dell'educazione primaria". Il perno, nientemeno?! • "Il professore traccia una minuziosa geografia anatomica degli organi maschili e femminili mentre gli studenti lo ascoltano un tantino annoiati. È la stessa noia, la stessa indifferenza, con cui domani faranno all'amore, ameranno e si uccideranno". Ottimismo. • "Credono di essere felici, di aver scoperto l'amore. E invece hanno solo conosciuto il sesso". Insomma, proprio male non è andata. • " ... La Grotta del Sesso, che è una specie di pornoteca nazionale con tanto di bibliotecario e migliaia di libri e pubblicazioni proibite in tutte le lingue del mondo, per uomini e donne. Si capisce, perché in Svezia il sesso, come la legge, è uguale per tutti!" Dovrebbe essere una frase critica ma gli svedesi ne escono benissimo. • Sulle lesbiche che incarnano "le tendenze più innaturali della natura umana". Si dà da intendere che una donna che ha subito uno stupro finisca col diventare lesbica e vada nel locale privé mostrato nel film: "con queste derelitte sui cui volti opachi si legge un lungo passato, uno stanco presente, un incerto futuro di solitudine". Nel filmato, le derelitte stanno ballando e si divertono parecchio.

Regista:

Luigi Scattini

Durata, fotografia

87', colore

Paese:

Italia

Anno

1968

Scritto da Exxagon nell'anno 2011 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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