la Terra dimenticata dal tempo
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Voto:
Prima Guerra Mondiale, 3 giugno 1916, ore 15:00 pm. Il biologo americano Bowen Tyler (Doug McClure) e altri civili vengono catturati da un sottomarino tedesco U-33. Dopo aver preso il controllo del mezzo, il gruppo si perde nell'Atlantico e scopre l'isola misteriosa di Copron, un territorio preistorico in cui coesistono dinosauri, creature primitive e diverse tribù umane a stadi evolutivi differenti poiché, lì, gli esseri viventi attraversano rapidamente diversi stadi di sviluppo. Mentre la paleontologa Lisa Clayton (Susan Penhaligon) studia il fenomeno evolutivo dell'isola, McClure cerca di mantenere unito il gruppo costretto alla collaborazione per poter sopravvivere.
LA RECE
Lost world movie britannico che arriva in ritardo sui tempi del genere, con effetti artigianali vintage che trasformano l'isola preistorica di Copron in territorio psicologico su cui i nostri eroi si confrontano con archetipi primitivi. Ai tempi un discreto successo, oggi un guilty pleasure nostalgico.
Basato sul romanzo del 1918 di Edgar Rice Burroughs, il padre letterario di Tarzan, e paradigmatico del genere "lost world movie" ma in ritardo sui tempi nei quali il genere riscuoteva davvero successo (un Mondo perduto, 1925; Mondo perduto, 1960) e, peggio, anche con un aspetto che sembra retrodatarlo. La Amicus di Arkoff e Subotsky, meglio versata nei portmanteau horror che l’hanno resa nota (le Cinque chiavi del terrore, 1965; il Giardino delle torture, 1967; la Bottega che vendeva la morte, 1973) si cimenta nell'avventuroso-esotico con dinosauri animatronici vintage mossi da Roger Dicken, e una narrativa che fa dell'esplorazione geografica una conquista psicologica dell'ignoto, qui, però, con la consapevolezza malinconica di appartenere a un'epoca in cui la Terra non nasconde più territori inesplorati. A proposito di questo generi di film, come fa notare G. Bachelard in “la Poetica dello Spazio” (1957), gli spazi chiusi di queste isole o territori esotico-esoterici operano sempre una funzione psico-antropologica: l'isola diventa territorio dove i protagonisti possono regredire alle fasi primitive dell'evoluzione umana, confrontandosi con gli archetipi più primordiali della specie, in un eterno presente darwiniano. Il sottomarino tedesco U-33 - questo Das Boot (1981) in miniatura - trasforma l'attraversamento oceanico in una gestazione simbolica: i personaggi emergono dalle acque amniotiche dell'Atlantico per rinascere sull'isola di Copron, un mondo pre-logico in cui l’avventura dei nostri eroi sembra un percorso filogenetico, dai rettili primordiali agli ominidi proto-umani. Quindi, isola come territorio psicologico sulla quale l'umanità contemporanea può confrontarsi con i propri fantasmi primitivi e, al contempo, l’americano (col volto rassicurante di Doug McClure, eroe di film western) si confronta con l’irrazionale europeo incarnato dal comandante tedesco Von Schoenvorts (John McEnery). In un set marcatamente maschile, gradevole e cinematograficamente necessaria la presenza femminile della scienziata-eroina che diverrà poi cara al cinema fantastico e, ancora dopo, anche a quello videoludico. Pur essendoci gli ingredienti, e dopo un inizio intrigante con il messaggio nella bottiglia e la voce fuori campo, il film si assesta su ritmi davvero blandi e agée, celebrando il fantastico in modo ingenuo per i suoi tempi, risultando, oggi, un potenziale guilty pleasure da godersi appoffati sul divano (sul letto viene anche meglio) con la bolla al naso, che, a ben rifletterci, non è poca roba. Ecco che, alla fine, il film stesso incarna la natura del suo racconto, divenendo territorio perduto dell’immaginario cinematografico; la resa generale, fra ritmi ed effettistica scarsa, gli interdicono i fasti del cult postumo. Archeologia filmica per esploratrici col seno a punta e due pistole alla cintola; queste, forse, vorranno anche vedere sia il seguito, gli Uomini della terra dimenticata dal tempo (1977), sia il remake low-budget fatto dalla the Asylum: the Land the time forgot (2025).
TRIVIA
Kevin Connor (1958) dixit: “Non sapevo nemmeno che Stuart Whitman fosse coinvolto fino a quando non l'ho letto. Non pensavo nemmeno che avrei preso Doug McClure. Pensavo fosse un altro ragazzo di una serie western americana. Era sempre vestito di nero. Richard Boone, credo che lo fosse. Non mi ero reso conto che sarebbe stato Trampas fino a quando non l'ho incontrato a Londra. Doug è stato fantastico. Siamo diventati grandi amici nel corso degli anni e lui ha sposato la nostra segretaria a Pinewood. Doug mi ha insegnato molto sull'azione in stile americano, come tirare pugni e così via. Sapeva sempre dove si trovava la telecamera ed era sempre molto interessante guardarlo lavorare.” (Coolasscinema.com).
⟡ La Amicus scelse Stuart Whitman (La notte della lunga paura, 1972) come protagonista. L'AIP si rifiutò di finanziare il film se Whitman fosse stato il protagonista, per cui fu licenziato.
Fast rating
Titolo originale
The Land That Time Forgot
Regista:
Kevin Connor
Durata, fotografia
90', colore
Paese:
UK
1974
Scritto da Exxagon nell'agosto 2025 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
