gli Uccelli
Voto:
La bella e nullafacente Melanie Daniels (Tippi Hedren) decide di regalare dei pappagallini all'affascinante Mitch (Rod Taylor). Melanie viaggerà fino a Bodega Bay, luogo in cui Mitch passa il tempo libero con la madre (Jessica Tandy) e con la sorellina Cathy (Veronica Cartwright). Giunta al luogo di mare, un gabbiano cala sul volto della donna e le graffia la fronte; sembra solo una strana coincidenza ma, presto, l'intera cittadina, e con essa altre, saranno invase da uccelli di ogni razza e dimensione che aggrediscono inspiegabilmente le persone.
LA RECE
Capolavoro hitchcockiano che inaugura l'animal-horror moderno, tratto dalla Du Maurier e ricco di interpretazioni psicologiche, morali e metafisiche mai esplicitate. La seconda parte piena di virtuosismi tecnici, con uccelli che incarnano timori edipici, punizione divina o ribellione della natura. Classico del thriller che anticipa Lo Squalo, con finale aperto alla Romero e performance sentitissima della Hedren. Must.
Storico natural-horror, nello specifico animal-horror, hitchcockiano tratto da un racconto di Daphne Du Maurier, nonché rifacimento di un episodio, the Birds, del serial Danger (1955). Il successo della pellicola è spiegato sia dal suo spessore tecnico, sia da quello tematico che si presta a innumerevoli interpretazioni: psicologiche, morali e metafisiche, nessuna delle quali viene suggerita apertamente. Gli aggressivi volatili sono, variabilmente, l'incarnazione dei timori edipici di mamma Tandy per l'abbandono del nido familiare da parte del figlio cresciuto; una punizione per la gioiosa ma inetta vita di Melanie; il volto oscuro della natura che si ribella all'uomo e, per estensione del concetto, il volto più tetro di un Dio punitore. Dopo Psyco (1960), con i suoi riferimenti ai volatili ma impagliati, gli Uccelli è stato visto da alcuni anche come una vaga allegoria sessuale misogina, con Taylor, l'unico uomo, che accentra su di sé le attenzioni di diverse donne. In fine, pare che si colga la "semplice" paura dell'uomo assediato dall'orrore con tanto di finale aperto, in ciò simile alla successiva lezione romeriana de la Notte dei morti viventi (1968). Più di un semplice racconto dell'orrore, gli Uccelli vola lassù insieme ad altri film culto del regista inglese a parlarci dell'imprigionamento emotivo e, in definitiva, del bisogno che le persone hanno di ricevere aiuto. Hitchcock, che divide virtualmente la pellicola in una parte che si svolge in città e la seconda a Bodega Bay, non manca d’inserire, soprattutto nella prima, alcuni elementi smaccatamente comici. La seconda sezione è quella dei virtuosismi tecnici che sono valsi una nomination all’Oscar: uso di volatili ammaestrati, costruzione di modellini in scala, sovrapposizioni fotografiche, effetti sonori, minuziose scelte della grande costumista Edith Head (quella d’ispirazione per Edna Mode de gli Incredibili, 2004) che vestì Tippi Hedren con un abito verde che crea un grande contrasto con il rosso del sangue. Circa la Hedren, è ormai ben noto l'esaurimento nervoso che ella patì durante le riprese e che, di riflesso, diede maggior rilievo al suo personaggio, poiché il malanno finì per migliorare la performance dell’attrice. Si aggiunga il fatto che il film non ha una vera e propria colonna sonora, a parte il ciclico rumore degli uccelli e la filastrocca cantata ad oltranza dai bambini chiusi nella scuola, e avrete un classico del thriller a tinte forti, il primo "creature feature" di ampio successo, anni in anticipo rispetto a lo Squalo (1975) che, impropriamente, viene considerato capostipite del sottogenere animal-horror. Da non guardare assolutamente in quadruple-bill con l’inutile seguito gli Uccelli 2 (1987), il direct-to-video gli Uccelli II (1994) e l'indegno Birdemic: shock and terror (2008).
TRIVIA
La Hedren (1930), che lavorò anche con Charles Chaplin (la Contessa di Hong Kong, 1967), così racconta delle differenze fra i due cineasti: “Hitchcock aveva un controllo assoluto su tutto, programmava minuziosamente ogni minimo dettaglio e si aveva la sensazione che tutto fosse finito già il primo giorno di riprese. Era talmente sicuro di sé, e conosceva così bene ogni singola scena, che non girava mai nemmeno una “cover shot” [inquadratura ampia o lunga di un set atta a stabilire le relazioni tra i protagonisti in una scena o per coprire i problemi di sincronizzazione labiale o di azione disomogenea] e lavorava sempre e solo dalle 9 alle 17, non un minuto di più. La sequenza di fine giornata era chiamata “the Martini shot” perché sapevamo che Hitch non avrebbe sforato. Chaplin invece era… cioè, per me il film fu osservare Charlie all’opera. Giuro, ci sarebbe dovuta essere una troupe, tutto il giorno, solo su di lui. Quando doveva spiegare una scena, veniva sul set e la illustrava interpretando da solo tutti i personaggi: Sophia Loren, Brando, me… incredibile! Poi, una volta finita la dimostrazione, ci guardava e diceva: “Visto? Semplice! Adesso fatelo voi!” (Nocturno 115, 2012).
⟡ Melanie Griffith (una Donna in carriera, 1988), è figlia di Tippi Hedren, al secolo Nathalie Kay Hedren; il soprannome "Tippi" deriva dallo svedese "tupsa" che significa “ragazzina, amoruccio”. Tippi ha chiamato la figlia Melanie in ricordo del personaggio interpretato in questo film.
⟡ Alla realizzazione del film ha partecipato il disegnatore Ub Iwerks, collaboratore di Disney e creatore di Topolino.
⟡ Tippi Hedren fu davvero ferita al volto da uno degli uccelli durante le riprese.
⟡ Non c'è colonna sonora nel film a parte i suoni creati al mixtrautonium, un prototipo di strumento elettronico creato da Oskar Sala.
⟡ Hitchcock notò la Hedren in uno spot di un beverone dietetico. Quando, nel film, Tippi cammina verso il negozio d'animali, si vede un uomo che le fischia dietro: questa scena è un in-joke che richiama ciò che accadeva nello spot.
⟡ Il film non finisce con il consueto "The End" poiché Hitchcock voleva dare l'impressione di un terrore infinito.
⟡ È il terzo film di Hitchcock tratto da uno scritto di Daphne Du Maurier. La storia "The Birds" della Du Maurier fu in origine acquistata da Hitchcock per la serie televisiva Alfred Hitchcock presenta (1955).
⟡ La macchina che guida la Hedren è una Aston Martin DB2/4 cabrio coupé.
⟡ Verso la fine del film, quando Mitch porta Melanie giù per le scale, vediamo in realtà la controfigura delle Hedren portata giù da Rod Taylor. La Hedren era all'ospedale in preda a un esaurimento dopo la sfiancante settimana di riprese servita a realizzare la scena nella quale restava intrappolata nella stanza e aggredita dagli uccelli. Gli uccelli le furono attaccati al vestito tramite lunghi fili di nylon in modo che non potessero scappare via.
⟡ Il corvo che sta sulla spalla di Hitchcock in tutte le foto promozionali non si vede nel film perché fu acquistato dopo le riprese. Un membro dello staff lo comprò dopo averlo visto sulla spalla di un ragazzino di 12 anni che camminava per la strada. Al ragazzino furono offerti 10 dollari ma il giovane fu riluttante a venderlo finché non gli fu detto a chi sarebbe stato dato.
⟡ Questo è stato il primo film in cui la produzione fu indicata come Universal Pictures e non più il precedente Universal-International.
⟡ La scuola del film era la Potter Schoolhouse, che servì Bodega (California) dal 1837 al 1961. Ora è una residenza privata.
⟡ Rod Taylor disse che i gabbiani furono nutriti con un mix di grano e whiskey. Era l'unico modo di tenerseli attorno così a lungo.
⟡ Melanie, in casa di Brenner, suona una parte dell'Arabesque n°1 di Claude Debussy.
⟡ Per creare i terribili rumori prodotti dagli uccelli fu campionato il suono di una bobina avvolta e riavvolta.
⟡ Melanie doveva indossare lo stesso vestito verde per tutto il film, così, alla Hedren furono dati sei vestiti identici.
⟡ Alla fine, quando Melanie è portata fuori, Mitch apre una porta ma, in verità, non c'era nessuna porta e l'impressione dell'apertura di qualcosa fu generato con effetti di luce.
⟡ Alla premiere del film a Londra furono piazzati nel cinema 2 fenicotteri, 50 cardellini e passeracei, nonché 6 pinguini.
Titolo originale
the Birds
Regista:
Alfred Hitchcock
Durata, fotografia
119', colore
Paese:
USA
1963
Scritto da Exxagon nell'anno 2005 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
