Unrest

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Voto:

Quattro studenti di medicina devono compiere un'autopsia sul cadavere di una donna che si era ferita da sola. Allison (Corri English), l'unica ragazza del gruppo, decide di scoprire qualcosa di più sul passato della defunta. Con l'aiuto del neo fidanzato Brian (Scot Davis), Allison proverà ad arrestare la catena di morte che sta iniziando a decimare la gente in ospedale, cosa che pare connessa alla defunta.

LA RECE

Horror obitoriale che sa assestare qualche colpo basso ma che, in generale, trasmette un senso di non pieno sfruttamento del potenziale. Buono per una seconda serata ma con tutto quello che c'è da vedere, dubito nel recupero di una pellicola già finita da tempo nel dimenticatoio.

Chi non sa che bisogna portare rispetto ai cadaveri da dissezionare? Una battuta di troppo e saranno guai. Unrest unisce ghost-story e ambientazione obitoriale per dare vita - pun intended - a una pellicola low-budget di buona qualità arricchita da alcuni momenti di grande spavento. Jason Todd Ipson, prima della commedia Everybody wants to be italian (2007) mai passata nel Bel Paese - chissà perché? - si cimenta con l’horror che non va per il sottile in location mortuaria pur rimanendo in territori molto più moderati rispetto a pezzi di cinema estremo quali Aftermath (1994), the Act of seeing with one's own eyes (1971) o anche rispetto al successivo mainstream Autopsy (2016). Il regista sfrutta sapientemente la location gelida dell’obitorio e dell'ospedale esaltate da una fotografia desaturata. In tale algida atmosfera, si muovono i protagonisti, tutti interpretati da attori sconosciuti per volere dello stesso Ipson, anche se la scarsa notorietà del cast ha poi creato problemi di distribuzione. La seconda fila se la cava bene, soprattutto la bella Corri English che ha un non so che della giovane Britney Spears prima della fase Tavernello. Il thriller funziona, oltretutto, anche grazie alla formazione medica del regista che ha potuto imprimere alla storia una gradevole verosimiglianza a tratti lacerata da eccessi quali il bagno nella formaldeide. Gli effettisti della Optic Nerve hanno fatto il resto. Tensione e visioni splatter potrebbero risultare gradite agli appassionati dell’horror a tinte forti. In realtà, l'impressione generale è dell'occasione dal grande potenziale ma sprecata, ovvero esattamente l'opposto di quanto fatto dal succitato fim del 2016.

TRIVIA

Jason Todd Ipson (1972) dixit: “C'è solo un modo per usare corpi reali nei film horror, ed è se si ha il permesso della famiglia e li si mostra in un setting educativo; noi abbiamo girato in un setting educativo e, quindi, siamo stati in grado di farla franca con cose che le altre persone non possono fare. Quindi, quei film come le Facce della morte che dicono di mostrare morti veri? Non c'è modo che possano essere reali, legalmente; non c'è modo, è uno stratagemma di marketing che viene spesso usato e, in un certo senso, è stato usato nel nostro film!” (legacy.aintitcool.com).

⟡ L’attore Joshua Alba, nel film Carlos, è il fratello di Jessica Alba.

⟡ I titoli di testa appaiono dopo 8 minuti e mezzo dall'inizio del film.

⟡ Nel film si fa un grave errore storico-geografico: gli Aztechi non stavano in Brasile ma in Messico!

⟡ In USA, i cadaveri che vengono usati per le esercitazioni universitarie sono spediti da zone distanti almeno 500 miglia dal polo universitario affinché a nessuno studente possa capitare di fare l'autopsia a un conoscente. In Italia, invece, per l’esame di anatomia patologica, i cadaveri dissezionati sono quelli delle persone decedute nell'ospedale universitario stesso.

Titolo originale

Id.

Regista:

Jason Todd Ipson

Durata, fotografia

89', colore

Paese:

USA

Anno

2006

Scritto da Exxagon nell'anno 2009 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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