Venerdì 13: capitolo finale

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Voto:

Un nuovo gruppo di giovani si reca a far baldoria sulle sponde del Crystal Lake. Peccato che Jason Voorhees (Ted White), sfuggito dall'obitorio, non apprezzi la goliardica compagnia dei giovani. Questa volta, però, il mostro trova nel giovane Tommy (Corey Feldman), che abita in una casa vicina, un fiero rivale.

LA RECE

Joseph Zito conclude (per finta) la saga con un sequel che si discosta dai precedenti film, interferendo positivamente con la solita carneficina. Nonostante il buono spunto, il risultato rimane poco entusiasmante.

Capitolo finale di una saga iniziata con Venerdì 13 (1980) e che poi è andata ben oltre questo sequel. Joseph Zito si discosta sia dallo stile di Miner, sia dalla tematica piatta e ormai logora dei giovani decimati l'uno dopo l'altro. Non che si tratti di un capolavoro di originalità ma la presenza del piccolo Tommy interferisce positivamente con la solita carneficina fine a se stessa. I dialoghi sono sempre basici, i momenti di comicità da denuncia ma il body count è elevato (13) e le allusioni sessuali sono più che semplici allusioni. Peccato che il risultato finale sia, però, poco entusiasmante anche per l’appassionato di slasher. Non resta che accontentarsi di qualche topless, di qualche felice nuova invenzione di Jason che uccide usando qualsiasi oggetto - pure un cavaturaccioli - e della smania di vedere che fine faccia il villain in questa pellicola che promette, ingannevolmente, di mostrarne la fine. Seguirà Venerdì 13: il terrore continua (1985) che disconfermerà le speranze dell’effettista Tom Savini, il quale aveva accettato di lavorare in Friday the 13th: the final chapter per la possibilità di "uccidere" Jason, il villain che lui aveva creato a livello effettistico.

TRIVIA

Joseph Zito (1946) dixit: “Avevo realizzato un film horror intitolato Rosemary's killer che avevo prodotto e diretto; era un film a basso budget. Ho ricevuto una telefonata da un ti-zio che, a quanto pare, era uno dei proprietari del franchise di Venerdì 13; si trattava del proprietario di un cinema a Boston. Era una chiamata strana. Ha detto di aver visto il mio film e che era fantastico ma che non avrebbe fatto molti soldi. Ha detto che se avesse potuto chiamare quel film "Venerdì 13" avrebbe fatto una fortuna. Così ha detto che avevano appena finito Venerdì 13 parte terza e che se avessero fatto un altro "Venerdì 13" avreb-be chiamato me come regista. Poi, qualche tempo dopo, ho rice-vuto una sua telefonata […] e abbiamo iniziato a parlare della storia perché, fino a quel punto, non c'era nessuna storia per questo quarto episodio. (IMDb.com).

⟡ Sulla lapide di Pamela Voorhees si legge la data di nascita e di morte: 1930-1979. Venerdì 13, tuttavia, si svolgeva il 13 giugno del 1979 e, in quell'anno, il 13 giugno cadeva il mercoledì e non il venerdì.

⟡ In una scena, Rob Dier parla a Trish di sua sorella Sandra. Sandra Dier era una delle vittime di Jason in l'Assassino ti siede accanto (1981).

⟡ Era pieno inverno quando fu girata la scena in cui Samantha (Judie Aronson) si rilassa sul canotto in mezzo al laghetto e faceva così freddo che Judie iniziò a piangere. L'attore che impersonava Jason, Ted White, ci rimase male e disse al regista Zito che se ne sarebbe andato dal set se non avessero fatto uscire dal lago la ragazza e non le avesse dato qualcosa per riscaldarsi. Così fu.

⟡ Nel sequel precedente (Week-end di terrore, 1982), Jason aveva le unghie pulite e curate ma in questo film ha le unghie nere e lunghe, anche se l’azione si dovrebbe svolgere il giorno dopo rispetto agli avvenimenti narrati nella pellicola dell’82. Solo quando Jason uccide l'autostoppista ha le mani "normali" ma questo perché, in quella scena, lo stesso Tom Savini aveva vestito i panni di Jason e si era dimenticato di truccarsi le mani. Sempre riguardo gli errori di continuità, si può notare che Jason non ha, il giorno dopo, né macchie di sangue né ferite alla mano e alla gamba, cose che dovrebbe avere visto le ferite ricevute in Week-end di terrore.

⟡ Di Ted White, che fu controfigura di attoroni quali Clark Gable, John Wayne e Lee Marvin, si disse che avesse accettato la parte di Jason solo per soldi. In più, egli rivelò che aveva insistito al fine di far togliere il suo nome dai credits perché non si sentiva a proprio agio ad aver interpretato un personaggio del genere.

Titolo originale

Friday the 13th: The Final Chapter

Regista:

Joseph Zito

Durata, fotografia

90', colore

Paese:

USA

Anno

1984

Scritto da Exxagon nell'anno 2006 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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