Aenigma
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Voto:
Al St. Mary College, Kathy (Miljana Zirojevic), figlia della serva della scuola, subisce il bullismo delle studentesse fino a rimanere vittima di un incidente che la manda in coma. Al college giungerà la bella Eva (Lara Naszinsky), ripresasi da un esaurimento nervoso, la quale verrà telepaticamente posseduta da Kathy in cerca di vendetta.
LA RECE
Nonostante i limiti, il film rimane godibile e meritevole di una certa rivalutazione.
Pellicola bistrattata più del giusto che, però, soffre effettivamente di almeno due grossi problemi. Aenigma è, in primo luogo, un film derivativo in fame di spunti presi da Patrick (1978) per l'idea della comatosa con poteri ESP, Suspiria (1977) per l'ambientazione collegiale e Carrie - lo sguardo di Satana (1976) per il soggetto della ragazza vessata dai coetanei e votata alla vendetta. Fulci, peraltro, torna a lavorare dopo una malattia che l'aveva tenuto distante dai set e non ha più lo smalto di un tempo. In una delle sue solite comparsate, qui nei panni di un ispettore di polizia, Fulci appare logorato fisicamente per la malattia patita, un’esperienza segnante anche rispetto al suo operato che, da questo momento in avanti, si caratterizzerà per il leitmotiv del rapporto dell'uomo con la morte. La limitatezza del budget dà ad Aenigma il colpo di grazia circa la possibilità di concedere alla pellicola un respiro più ampio e interpreti un po' meno imbarazzanti; la recitazione di Riccardo Acerbi, nei panni del maestro di ginnastica Fred, viola sicuramente qualche legge penale. Tutta l'operazione patisce l'antiestetica anni '80 con abusi di primi piani, espressioni stralunate e una scenografia scialba inserita in una location non particolarmente prestigiosa, la Jugoslavia di quegli anni. Non tutto, però, è deprecabile, qualche idea colpisce nel segno: la ragazza coperta di lumache è un'immagine che rimane. Anche la scena al museo non è male, la volta che Grace (Jennifer Naud) perde di lucidità davanti alle opere d'arte in anticipo ri-spetto ad Asia Argento ne la Sindrome di Stendhal (1995). Il clima generale del racconto, poi, realizzato senza troppi orpelli narrativi, lascia trasparire una grande cupezza con nessun personaggio che possa definirsi positivo. Il sangue non manca seppur moderato; c'è pure una scena di sesso abbastanza intrigante che si conclude con un pasto cannibalico. Aenigma non è certo Quella villa accanto al cimitero (1981) ma neanche il regista era più lo stesso. Nonostante i limiti, il film rimane godibile e meritevole di una certa rivalutazione. È, di fatto, l’ultimo film del maestro prima del disastro più assoluto.
TRIVIA
⟡ Nessun dato, per ora.
Fast rating
Regista:
Lucio Fulci
Durata, fotografia
90', colore
Paese:
Italia, Jugoslavia
1987
Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
