Alien vs Predator
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Il satellite della multinazionale posseduta dal miliardario Charles Bishop Weyland (Lance Henriksen) localizza in Antartide una fonte di calore sotto un'antica piramide nascosta dai ghiacci. Weyland ingaggia un archeologo (Raoul Bova), un ingegnere elettronico (Ewen Bremner) e la guida esperta Alexa (Sannaa Lathan). Il team comprende che nel luogo si svolgeva un'antica battaglia fra due gruppi alieni: gli umani erano usati come carne da macello.
LA RECE
Dimenticabile, ma un certo intrattenimento è garantito tra avveniristiche astronavi, esplosioni atomiche, armi all'avanguardia e un po' di splatter mainstream.
Sigla AVP e grafica in locandina che pare il packaging di una scheda video. A distanza di sette anni dal criticato Alien - la clonazione (1997) e di quattordici dal sottovalutato Predator 2 (1990), il connubio fra stirpi aliene suonò più come un trucchetto per poter far sciamare i giovani hardgamers nelle sale che un progetto che fondesse decorosamente due cult movies. Invece di sforzarsi di studiare le atmosfere delle due rispettive saghe e operare una sintesi, si è generato un B-movie ad alto budget con attori di basso profilo che somiglia a un videogame. Inappuntabile, però, la curiosità per l'evento anche perché, bello o meno, chiunque abbia visionato tutti i film delle due serie non avrebbe perso l'occasione di vedere i due alieni l'uno contro l'altro, un po’ come accadde in ambito strettamente horror con Freddy vs Jason (2003). Come promesso dal titolo, il film riguarda lo scontro fra i predators e gli xenomorfi, anche se c'è da aspettare un po' prima che si possa vedere qualcosa di sostanzioso. Nel frattempo, fra ovvietà di sceneggiatura e bidimensionalità dei personaggi, l'impressione di essere di fronte a qualcosa di già visto in più di un fanta-thriller non è una falsa percezione. Anderson filma gli scontri fra i due alieni in modo confuso anche per coprire probabili limiti effettistici: invece che battaglie su larga scala si tratta di testa a testa di pochi minuti. Pur se Anderson pare ispirarsi a Ridley Scott, McTiernan e Cameron, registi che hanno lavorato per le due saghe, il risultato piatto del film non fa che sottolineare il gap fra il primo e gli altri. Non tutto è da buttare, ovviamente, soprattutto se si ha la passione per gli effetti speciali: non mancano avveniristiche astronavi, esplosioni atomiche, armi all'avanguardia e un po' di splatter mainstream. Un certo grado di intrattenimento è quindi garantito a patto di non porsi troppe domande e di non fare confronti con le precedenti istallazioni. La protagonista Sannaa Lathan non è certo Sigourney Weaver e il nostro Raoul Bova, nei panni del bell’archeologo Sebastian de Rosa, è senza infamia e senza lode. La tensione e la paura suscitate dagli alieni sono un ricordo lontano che non pertiene certo a questo baloccone moderno. Seguirà Alien vs. Predator 2 (2007).
TRIVIA
⟡ Anderson rinunciò a dirigere sia Resident evil: apocalypse (2004) sia Mortal Kombat: devastation (2007) per poter scrivere e dirigere questo film, "limitando" la sua figura a produttore della pellicola del 2004.
⟡ Si parlava di girare questo film già dai tempi in cui apparve, nel film Predator 2 (1990), il teschio di uno xenomorfo sull'astronave dei Predators attaccato alla parete come trofeo. Ad ogni modo, l’idea si era concretizzata in altre forme: una serie di fumetti, un videogioco e pure una serie di cards.
⟡ A parte le scene in cui appaiono contemporaneamente, tutti i Predators furono interpretati da Ian Whyte, ex giocatore britannico di basket alto 216 cm.
⟡ La storia si svolge in Antartide ad ottobre, periodo in cui là è estate e il sole non va sotto l'orizzonte, eppure nella stazione di pesca è sempre notte.
⟡ La rompighiaccio del film si chiama "The Piper Maru", nome che deriva dall'episodio 15 serie III della serie the X Files (1993). Quell'episodio prendeva il nome dalla sorella di Gillian Anderson (Dana Scully).
⟡ Subito dopo i credits, gli SFX designers Tom Woodruff Jr. e Alec Gillis fanno una breve apparizione nei panni dei tecnici che scoprono, guardando le immagini satellitari, la fonte di calore sotto la piramide.
⟡ Nel film si dice che la piramide si trova esattamente sotto la stazione di pesca. Eppure, un tunnel che parte dalla stazione con un perfetto angolo di 30° e che penetra 610 metri sotto il ghiaccio si distanzia dal punto d'origine di oltre 350 metri se si considerano i 30° rispetto alla verticale di penetrazione, mentre sarebbero almeno 1000 metri se i 30° fossero relativi al piano del terreno.
⟡ Gli altari su cui sono poste le vittime nella camera sacrificale replicano la disposizione delle capsule dell'ipersonno nel film Alien (1979).
⟡ Il film in bianco e nero che si vede all'inizio della pellicola è un altro vecchio monster-movie che riunisce due mostri sacri: Frankenstein contro l'uomo lupo (1943).
⟡ Nella verisone originale del film, la protagonista definisce lo xenomorfo "ugly motherfucker", la stessa definizione che Arnold Schwarzenegger (Predator, 1987) e Danny Glover (Predator 2, 1990) usarono per il loro nemico alieno.
⟡ Nonostante ci si trovi in Antartide, spesso, quando i personaggi parlano, non esce vapore dalla bocca. In più, Alexa, dopo l'incontro con l'alieno, rimane, in piena notte, con un golfino leggero e senza cappello, cosa che implicherebbe morte certa in pochi minuti in quel luogo.
⟡ All'inizio del film, nella stazione di controllo del satellite, si vede il "drink drink bird", cioè quel soprammobile a forma di volatile con un contrappeso che mima con il movimento un volatile che becca. Lo stesso oggetto è visibile sul tavolo della mensa in Alien e in Alien3 (1992).
⟡ Il pinguino che spaventa un coprotagonista è della razza Humboldt (Spheniscus humboldti), una specie che si trova in Perù e in Cile ma non in Antartide.
⟡ Il disegno al centro del pavimento nella camera sacrificale è quasi identico alla locandina di Alien3.
⟡ I termini "alien" e "predator" non sono mai pronunciati nel film. Gli xenomorfi sono definiti cose, creature e serpenti; i Predators sono definiti cacciatori.
⟡ Il film non avrà mai un rimontaggio tipo Director's Cut in quanto il regista ha detto che ciò che la gente ha visto al cinema è proprio ciò che lui voleva mostrare. Il DVD, però, è un’extended version che aggiunge due minuti in più rispetto alla versione cinematografica. In essi, viene mostrata la stazione di pesca nel 1904 mentre un pescatore viene inseguito, entra in una casa e cerca di nascondersi ma il Predator gli si para di fronte e gli punta il laser. La soggettiva diventa quella del Predator con la sua tipica visione termografica. A quel punto si nota che alla destra del pescatore c'è uno xenomorfo che balza verso il Predator.
⟡ Il sangue dei Predators è fatto con il liquido contenuto nei bastoncini luminosi fluorescenti. A quanto ha affermato John McTiernan durante la produzione di Predator, si decise per quella soluzione dopo aver passato un sacco di tempo a cercare di produrre, senza risultati, del sangue arancione.
⟡ Il codice morse prodotto dal satellite all'inizio del film forma la frase inglese "Whoever wins, we lose", chiunque vinca noi perdiamo, usata come tagline nelle locandine.
⟡ Il regista disse che Arnold Schwarzenegger era pronto a riprendere il ruolo del Dutch Schaeffer di Predator per comparire in un cammeo alla fine del film, a patto che non venisse eletto Governatore della California, cosa che, però, avvenne.
⟡ La crew degli effettisti diede un nome ai tre Predators: Scar (il protagoni-sta), Celtic e Chopper.
⟡ Sebastian cita la Conta Lunga quando descrive il calendario Azteco. La Conta Lunga, però, era un computo temporale dei Maya. Il calendario Azteco, per quanto basato su quello Maya, non utilizzava la Conta Lunga.
Titolo originale
AVP - Alien vs Predator
Regista:
Paul W.S. Anderson
Durata, fotografia
108', colore
Paese:
USA, Canada, Germania, Repubblica Ceca
2004
Scritto da Exxagon nell'anno 2008; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
