Alligator

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Voto:

Il detective David Madison (Robert Forster) indaga sulla morte di un suo collega avvenuta nelle fogne. Ad uccidere è un alligatore gigante che da cucciolo era stato gettato nel water e, nelle fogne, si è nutrito di carcasse di cani dopati. Le autorità non prestano attenzione agli avvertimenti di Madison finché il mostruoso rettile non esce dai tombini per mangiarsi gli abitanti del quartiere.

LA RECE

Trama prevedibile, personaggi azzeccati, dialoghi e situazioni spassose. Croc-movie anni '80 non male.

Negli anni ’80, tre erano le grandi paure che scuotevano il mondo: la guerra fredda USA-URSS, i ragazzini che con il Commodore VIC-20 avrebbero potuto bucare il sistema informatico del Pentagono scatenando la III Guerra Mondiale e, infine, gli animali buttati nel water che, nutrendosi del nostro senso di colpa, dive-nivano mostruosamente enormi nel buio dell’inconscio. Alligator nacque cavalcando l’onda di una leggenda urbana ai tempi diffusissima e all’ombra del già cult movie lo Squalo (1975). La produzione affidò la regia a Teague (Cujo, 1983) decidendo di dare al film un taglio non troppo serioso, d’altronde sarebbe stato difficile prendere sul serio un croc-movie con un rettile che si chiama Ramon. Ne viene fuori un natural horror abbastanza standard con una seconda parte che ricorda non poco Assalto alla Terra (1954) ma con un divertente senso dell’umorismo che pervade tutta la faccenda. La sceneggiatura del giovane John Sayles, già penna di Piranha (1978), è piena di in-jokes e battute varie con un protagonista che scherza sulla sua calvizie incipiente e Henry Silva che parodizza il grande cacciatore bianco. La trama è prevedibilissima (spunta il mostro, l’eroe ci mette una pezza e, intanto, trova l’amore) e perciò il taglio da commedia con dialoghi salaci ma non stupidi pare una soluzione gradevole per un film che conosce i propri limiti. Dato l’anno di produzione, non manca un finale gratuitamente esplosivo con detonazione sotterranea, tombini che volano e fuoco e fiamme riprese da dieci angolature diverse. Il cattivo, che è l’alligatore ma anche un umano senza scrupoli, fa la sua catartica brutta fine. Che si vuole di più?! Simpatico soprattutto il protagonista, a metà fra il poliziotto hard-boiled e il minchione di una Pallottola spuntata (1988). Con un seguito: Alligator II: the mutation (1990).

TRIVIA

⟡ Verso la fine del film si legge un graffito su uno dei muri della foga: Harry Lime Lives; è un riferimento al film il Terzo uomo (1949) in cui Harry Lime viene braccato nelle fogne di Vienna. 

⟡ Le riprese dello SWAT team che emerge dalle fogne risultò così convincente che alcune persone testimoni della scena chiamarono la polizia pensando che si trattasse di terroristi. 

⟡ L’attore protagonista Robert Forster (1941-2019) iniziò a lavorare al film quando ancora stava riprendendosi da una meningite spinale. 

⟡ L’animatrone del coccodrillo usato per le riprese, spesso malfunzionante, fu regalato alla squadra dei Miami Gators come mascotte.

Titolo originale

Id.

Regista:

Lewis Teague

Durata, fotografia

91', colore

Paese:

USA

Anno

1980

Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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