Campfire Tales - Racconti del terore

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Voto:

Un gruppo di ragazzi, bloccati per un incidente stradale, si raccontano quattro storie. The hook: due ragazzi che amoreggiano in macchina sentono alla radio che un maniaco uncinato è in libertà. The honeymoon: due sposini in viaggio di nozze in camper vengono messi sull'avviso che nei paraggi ci sono dei mostri. Il camper si blocca, il ragazzo va a cercare aiuto, la ragazza viene assediata da una creatura. People can lick too: la giovane Amanda, a casa da sola, chatta non sapendo che sull'altro pc c'è un maniaco. The locket: il motociclista Scott trova rifugio nella casa della muta Heather, questa lo avverte che ci sono i fantasmi.

LA RECE

Portmanteau horror a basso budget ma competente. Altri film che hanno tentato la storia delle leggende urbane hanno fatto di peggio con budget ben superiori.

Portmanteau horror sconosciuto ai più e ingiustamente, fra le altre cose confondibile con Campfire tales (1991), altra pellicola di paura ad episodi. La produzione è chiaramente a basso budget ma la realizzazione è curata e i racconti, che si basano perlopiù su leggende urbane e, quindi, non brillano per originalità, tentano comunque strade inconsuete. La storia di raccordo è interessante e interseca due racconti: il primo, quello principale, riguarda i giovani narratori delle storie che rimangono bloccati in strada da un incidente e per passare il tempo iniziano a raccontare storie sinistre; la loro sorte, in un colpo di scena finale, riprende qualcosa di già visto a partire da le Cinque chiavi del terrore (1965) per arrivare a Reeker (2005). S'incrocia alle vicende di questi, la storia del killer uncinato di cui i ragazzi raccontano all'inizio del film e che riapparirà solo nelle ultime immagini. La vicenda del killer uncinato, topos dell'horror statunitense, si apre appropriatamente in bianco e nero ma, da subito, si tenta la sovversione con tocchi di black humor. Nell'episodio della luna di miele, l'atmosfera è preparata da uno sconvolto Hawthorne James (Seven, 1995; Amistad, 1997) che spaventa a morte la coppietta di neo-sposini che avrebbe tanta voglia di fare sesso. Interessante finale shock. Non male neppure il secondo episodio, con un titolo che assume significato solo nel finale: l'idea della ragazzina a casa da sola che chatta inconsapevolmente con un pedofilo sembra banale ai nostri giorni ma nel 1997 era un problema non così risaputo; brava la giovane Alex McKenna e finale discreto. Il terzo episodio è il migliore o il peggiore in base alla prospettiva dal quale lo si guarda: è il segmento con la migliore atmosfera in assonanza a vecchie pellicole quali i Vivi e i morti (1960), d'altra parte, il racconto è sotto tono rispetto agli altri corti. Nel complesso tutte le storie sono ben scritte e dirette con competenza; altri film che hanno tentato la strada della leggenda urbana (Urban legend, 1998), nonostante il budget decisamente superiore, non sono riusciti a fare meglio. Un più che dignitoso B-movie.

TRIVIA

⟡ L'attrice Christiane Maybach, nei primi anni '60, divenne un sex symbol per la sua somiglianza a Marilyn Monroe. 

⟡ L'attrice Karin Kernke parteciperà al docusexy Schulmädchen-Report 12. Teil: Wenn das die Mammi wüßte (1978), ovvero “se lo sapesse la mammina”. Chissà.

Titolo originale

Campfire tales

Regista:

Campfire Tales; Matt Cooper, Martin Kunert, David Semel

Durata, fotografia

88', colore

Paese:

USA

Anno

1997

Scritto da Exxagon nell'anno 2013; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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