la Casa sperduta nel parco

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Voto:

Alex (David Hess) e lo squinternato amico Ricky (Giovanni Lombardo Radice) stanno per uscire a ballare quando alla loro autofficina arrivano Tom (Christian Borromeo) e Lisa (Annie Belle) con la macchina in panne. Dopo averla aggiustata, Alex e Ricky vengono invitati alla festa privata a cui erano diretti i due. Là giunti, i due meccanici iniziano a essere scherniti dai giovani benestanti. Alex li prende in ostaggio e si mette a compiere violenze su tutti. Le cose non potranno che finire male, e così sarà, ma in modo inaspettato.

LA RECE

Deodato rende più sexploitation il disegno di Craven, tuttavia il risultato non è privo di punti a favore. Potrebbe andare anche per un pubblico mainstream.

Mandato della F.D. Cinematografica a Deodato per una nuova pellicola feroce, l'anno dopo il pluri-bandito Cannibal holocaust (1979), così che il regista, pecora nera, possa vantarsi con un "Oops! ... I did it again"; tra l'altro, senza spendere granché, visto che si usavano i soldi risparmiati col film del '79 che costò non troppo. Si parte dallo shock-exploitation offerto da Wes Craven con l'Ultima casa a sinistra (1972). Impossibile non porre dei paragoni dal momento che non solo siamo all'interno dello stesso genere ma l'attore delle due pellicole è il medesimo: David Hess, là Krug qui Alex. Ci sono pro e contro. Il lavoro di Deodato appare molto più curato di quello di Craven che con i pochi mezzi a disposizione aveva girato una pellicola dall'aria amatoriale; la fotografia di Sergio D'Offizi, invece, è curata al punto di dare un'atmosfera glossy da pellicola americana. In più, Deodata, saggiamente, opta per eliminare qualsiasi elemento comico che possa far crollare la tensione, punto debole del film di Craven con le gag dei poliziotti. Terzo punto a favore, il regista fa comporre le musiche non ad Hess, come fece Craven, ma a Riz Ortolani, il quale crea uno score che sottolinea beffardamente le scene più violente. Dalla sua, il film di Craven mostra una maggior coerenza nel plot e un atteggiamento meno compiaciuto rispetto a ciò che mostra. In effetti, la Casa sperduta nel parco è un vero exploitation che sfrutta le nudità e la violenza con un compiacimento antitetico al giudizio morale che vorrebbe sottintendere. Funziona, però, il continuo senso di minaccia, non solo sessuale, e lo svolgimento quasi del tutto concentrato in un appartamento contribuisce a strutturare un thriller senza via di scampo. Il regista non suggerisce ma mostra a partire dallo stupro iniziale inframezzato da momenti di nero, come se le immagini fossero proiettate a lampi di crescente violenza. Il livello di sangue della pellicola non è elevato se si escludono il pestaggio ai danni di Tom e le rasoiate sul corpo della verginale Cindy (Brigitte Petronio: Emanuelle - perché violenza alle donne? 1977). È proprio durante la violenza perpetrata ai danni di Cindy che la pellicola tradisce la sua morbosità compiaciuta con primi piani di capezzoli turgidi e quant'altro; per non parlare dei baci saffici, delle suggestioni omosessuali e degli stupri in cui la vittima si lascia conquistare stuzzicando le recondite fantasie del pubblico. Pare oltremodo assurda la scena in cui Gloria (Lorraine De Selle: Cannibal ferox, 1981; Wild beasts - belve feroci, 1983) decide, in tale clima di terrore, di far l'amore con lo sbarellato Ricky. Tuttavia, la cosa più incoerente è il twist finale che, in base ai fatti, apre enormi buchi nel plot, i quali, però, non eclissano il taglio socio-politico che dicotomizza fra ricchi e classe operaia, quest'ultima prima raggirata, poi brutalizzata e infine schiacciata. Nonostante lo scontro tra le due categorie sia evidente ed esplicitato dalle parole di Alex, nessuno dei protagonisti sembra incarnare proprietà positive e il finale pareggia in modo definitivo l'ago della bilancia fra i due gruppi. Si potrebbe anche pensare che il vero tema del film, a differenza di quanto avveniva ne l'Ultima casa a sinistra, sia il bello di essere cattivi, e il riferimento d'ispirazione, in questo caso, sarebbe Arancia meccanica (1971): in entrambi i film, d'altra parte, c'è un cattivo di nome Alex che invade la casa di un borghese e usa violenze sessuali a suon di musica. Radice porta il mestiere (Paura nella città dei morti viventi, 1980); splendida, più che brava, la Annie Belle famosa per i melodrammi partenopei (Pronto... Lucia, 1982; l'Ammiratrice, 1983; O' Surdato 'nnammurato, 1983); nel ruolo della vita Hess che riesce a offrire una performance migliore di quella resa nel '72. Film interessante, un po' attenuato nella sua forza provocatoria dalle troppe compiaciute riprese dei corpi femminili. Potrebbe essere un buono scossone anche per il pubblico mainstream.

TRIVIA

Ruggero Deodata racconta: "In un certo senso mi sembrava ancora più forte di Cannibal holocaust... Lo ho odiato per molto tempo... Mi dicevo: "Ma che cazzo di film ho fatto?" Adesso no, mi piace, e lo trovo anche molto attuale. [...] Per cui, ci davo giù pesante, pensando: "Se hanno accettato Arancia meccanica, accetteranno anche il mio". Invece no. Se i film che facevo io li avesse fatti Festa Campanile, nessuno avrebbe trovato nulla da ridire. Li facevo io, e quindi: tutti addosso a Deodato" (Nocturno dossier 73, 2009).

⟡ La prima donna stuprata nel film è Karoline Mardeck, la moglie dell'attore Hess, in effetti più famoso come autore di canzoni che come protagonista di pellicole. Fra le molte canzoni da lui scritte che ebbero notevole successo c'è anche "Speedy Gonzales" (1963) cantata da Pat Baone e, in Italia, da Johnny Dorelli.

⟡ li regista ed Hess litigarono sovente perché, a quanto riferì Deodato, l'attore tendeva a fare la star e ad imporre una propria visione delle cose. 

⟡ La ragazza nera Marie Claude Joseph, la cui carriera si limita a questo film e a comparsate non accreditate in altre pellicole, venne chiamata da Deodato sulla scorta di una certa confidenza che correva fra i due... Avevano avuto un flirt.

⟡ Gabriele Di Giulio, nel film Howard, è morto per overdose nel 1984.

Regista:

Ruggero Deodato

Durata, fotografia

94', colore

Paese:

Italia

Anno

1980

Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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