la Città verrà distrutta all'alba

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Voto:

A Ogden Nash, piccola cittadina di campagna, lo sceriffo David Dutten (Timothy Olyphant) e sua moglie, la dottoressa Judy (Radha Mitchell), si accorgono che sta accadendo qualcosa alla popolazione: la gente sembra essere impazzita nel senso più violento del termine. David e il suo vice Russell Clank (Joe Anderson) scoprono che, nei pressi della falda acquifera, un aereo si è schiantato e una tossina ha inquinato il sistema idrico della zona. A Ogden Nash si fa vivo l'esercito in tuta anticontaminazione, e la cittadina viene messa in quarantena: i malati vengono eliminati sul posto ma anche il resto della cittadinanza non ha migliore sorte.

LA RECE

Natura più dinamica e mirata all'intrattenimento rispetto all'originale che, però, forse proprio per questi motivi, viene tradito nel suo anelito di critica sociale. Comunque buono per la prima serata e il mainstream.

Remake omonimo del quarto film di George Romero che questi realizzò con un budget decisamente superiore a la Notte dei morti viventi (1968) nel tentativo di ripeterne il successo. Chi dice che l'originale, la Città verrà distrutta all'alba (1973) sia uno dei film più sopravvalutati di Romero, chi dice che sia stato un mezzo capolavoro non riconosciuto; sta di fatto che, a suo tempo, il film non fece bella figura al botteghino. L'idea era buona anche se, dopo la pellicola del '68, non si poteva dire del tutto originale: una metafora dello stravolgimento sociale per cui i cittadini rabbiosi sono, a loro volta, metafora quanto lo furono i morti deambulanti. La seminalità del film, però, viene riconosciuta (Impulse, 1984; Signal, 2007; Pontypool, 2008 ed altri). Alla regia del remake, che va in coda a una frotta di altre pellicole che rifanno buona parte della produzione horror più incisiva del '70-'80, Breck Eisner, il quale ottiene nuovo credito dopo il flop di Sahara (2005) e un soggiorno in produzioni televisive; malelingue fanno notare che Breck è il fratello di Michael, CEO della Disney, conoscenza non da poco in quel di Hollywood. La regia di Eisner trasforma l'originale progetto di Romero in un prodotto assai più moderno e ricco, ma ne stravolge la natura. Il film del '73 era incentrato sulle conseguenze psicologiche della follia che colpiva i cittadini, al punto che i protagonisti del film erano poco caratterizzati, e i militari, imbacuccati in anonime tute bianche, non erano caratterizzati per nulla se non per la violenza che faceva il paio con quella dei crazies. Questo remake, invece, a fronte di situazioni visivamente spettacolari (un'esplosione atomica che lascia praticamente illesi i due protagonisti) pare, piuttosto, un remake di 28 giorni dopo (2002) et similia, con cittadini rabbiosi che sembrano zombi, conflitti a fuoco, militari umanizzati e protagonisti ben definiti che abitano situazioni superficiali ai fini della storia. Timothy Olyphant guida l'azione, con il cipiglio dell'eroe, verso una conclusione della storia in linea con le più scontate aspettative, compreso il finale aperto. La Città verrà distrutta all'alba ha, comunque, toni e ritmi moderni, e riesce a intrattenere molto di più di quanto avesse fatto l'originale del '73. Rimane il rammarico per una remake-mania che tende ad appiattire gli afflati artistici degli originali a vantaggio di una spettacolarità che fa rima con vendibilità e poi, ahimè, con immediata dimenticabilità.

TRIVIA

Breck Eisner (1970) dixit: "Volevo fare un film che non fosse solo un film commerciale. Penso che molti dei remake horror cerchino di premere tutti i bottoni giusti del "Come facciamo a fare soldi?": abbiamo la ragazza sexy, si fa sesso, abbiamo questo tipo di personaggio, qui c'è il ragazzo stupido, qui c'è il ragazzo figo, qui c'è quello di città e li uccideremo uno per uno secondo formula. Quei film sembrano fare un sacco di soldi nel weekend di apertura ma questa non era la mia finalità. Non volevo fare un film che avesse successo solo perché il pubblico riconosce il nome. Questo è l'errore dei remake" (horrorsnotdead.com).

⟡ Sul muro della cella, all'interno della stazione di polizia, c'è un graffito: "Romero", ovvio riferimento al regista del film originale.

⟡ "We'II meet again" è la canzone di Johnny Cash che apre il film, pezzo contenuto nello stesso album dal quale fu estratta "The Man Comes Around", brano usato per aprire il remake l'Alba dei morti viventi (2004). L'album è "American IV", l'ultimo di Cash prima della sua morte. "The Man Comes Around" e "We'II meet again" sono, rispettivamente, i pezzi che aprono e chiudono l'album.

⟡ Lynn Lowry, coprotagonista ne la Città verrà distrutta all'alba del '73, compare in questo remake come la pazza in bicicletta che attraversa la città deserta. 

⟡ Ognuno degli attori che doveva coprire il ruolo "crazy" veniva sottoposto a una sessione di make-up lunga tre ore. 

⟡ Judy guarda dal retro del truck l'esplosione nucleare che elimina dalle carte la cittadina dei crazies. Osservare anche per pochissimi istanti senza alcuna protezione un'esplosione nucleare, che è più luminosa del Sole per come lo percepiamo dalla Terra, causerebbe danni da ustione e, soprattutto, irrecuperabili danni alla retina. Per non parlare dei gradevoli effetti dei raggi x e gamma.

⟡ La vecchia macchina della polizia che il gruppo recupera per la fuga è una Ford L TD del 1973, anno di produzione del film originale.

⟡ Il sindaco della cittadina dice che interrompere la distribuzione d'acqua causerebbe un danno enorme per le colture della zona. Tuttavia, il mais e le altre colture in Iowa non necessitano d'irrigazione per crescere; l'acqua deriva direttamente dalla pioggia.

⟡ Nel garage in cui il truck è posto sopra il pozzetto per il cambio dell'olio, David uccide uno dei rabbiosi tirandogli addosso olio di motore e poi dandogli fuoco. L'olio per le macchine ha un'alta tolleranza alla temperatura e non s'innesca immediatamente a contatto con il fuoco.

⟡ Quando lo sceriffo scopre l'aereo militare, un satellite riporta le coordinate 40.851216 e -94.548340. Queste coordinate, in effetti, puntano allo Iowa ma non a una palude come mostrato, bensì a una zona di campagna; la cittadina di Lenox (1400 abitanti) è il centro abitato più vicino a quelle coordinate.

⟡ Dopo che Judy ha misurato la pressione sanguigna di Bill, il manicotto dello sfigmomanometro risulta gonfio, il che significa che Judy ha sbagliato a misurare la pressione o non l'ha misurata affatto.

⟡ Quando il vice sceriffo usa uno spike strip per perforare le gomme del SUV in corsa, a quest'ultimo esplodono le gomme tanto da farlo ribaltare. In realtà, le punte dello spike strip si conficcano negli pneumatici e sgonfiano le gomme in modo progressivo, proprio per evitare esplosioni e incidenti come quello mostrato nel film.

Titolo originale

The Crazies

Regista:

Breck Eisner

Durata, fotografia

101', colore

Paese:

USA, Emirati Arabi Uniti

Anno

2010

Scritto da Exxagon nell'anno 2013; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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