the Final Destination 3D
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Voto:
Quattro amici vanno ad assistere alla gara automobilistica McKinnon Speedway, quando Nick O'Bannon (Bobby Campo) ha la premonizione di un gravissimo incidente che esita in un'ecatombe ai danni dei piloti e degli spettatori. Spaventato, Nick convince i suoi amici a lasciare l'autodromo poco prima che il disastro abbia inizio. I superstiti verranno perseguitati dalla Morte.
LA RECE
Filmetto di buon grado splatter ma ormai risaputo nei meccanismi e troppo teen-oriented. Il 3D dovrebbe essere il valore aggiunto. Dovrebbe.
Difficile svagarsi davvero con questa quarta installazione del franchise nato con Final destination (2000) che non dice nulla che non sia stato già espresso prima, e meglio, né scomoda possibili spiegazioni del perché, per la quinta volta, la Morte faccia questo e quello. E poi, sarà davvero la Morte o c’è lo zampino di qualche diavolaccio? Non è dato sapere. The Final destination 3D sembra funzionare solo come luna park di morti bizzarre e violente inserite all’interno di un film teen-oriented. La grande differenza, in questo quarto capitolo, è legata all’articolo determinativo aggiunto al titolo, cosa che getta i recensori in un baratro di sconforto lasciati soli a interrogarsi sul motivo per cui the Final destination non sia stato intitolato Final destination 4 con buona pace dell’elenco titoli. Be’, la vera grande novità sarebbe il Real 3D con il quale si può sparare fuori dallo schermo qualsiasi oggetto scenico. Una tecnologia, quella del 3D al cinema, che sia nella vecchia versona con occhiali di carta, sia nella moderna, ha stuzzicato solo temporanemante i gusti del pubblico per poi venire accantonata. Il limite è evidentemente connesso ad un oggetto da indossare. Film di scarso rilievo, per quanto decisamente splatter, nemmeno sufficiente per una serata disimpegnata. Segue Final destination 5 (2011).
TRIVIA
⟡ I credits iniziali sono una greatest hits delle uccisioni dei film precedenti presentati digitalmente come Raggi X e in 3D.
⟡ La scena del lavaggio macchina inizia con la rottura dell’antenna radio esterna della Scion xB; peccato che quel tipo di auto non abbia un’antenna esterna.
⟡ È impossibile che una pistola sparachiodi spari chiodi come si vede nel film. Una sparachiodi deve avere la parte frontale premuta contro una superficie, oltre a dover premere il grilletto; alcune, poi, devono essere tenute con una certa angolatura affinché avvenga l’espulsione del chiodo. Inoltre, quando la sparachiodi colpisce il contenitore del liquido infiammabile, si legge chiaramente che esso contiene una sostanza pericolosa di classe 4: le sostanze di classe 4 sono, però, solidi infiammabili e non liquidi.
⟡ Il body count è 11, il numero più alto fra i film del franchise.
⟡ La corsa delle macchine è la “McKinley Speedway” ovvero il nome della città, del liceo e del personaggio Ian McKinley (Kris Lemche) presente in Final destination 3 (2006).
⟡ Quando Nick sta guidando, un segnale con scritto Clear Rivers Water gli fa venire una premonizione. Clear River era un personaggio principale sia in Final destination che in Final destination 2 (2003).
⟡ Anche in questo film si vede bere della birra Hice Pale Ale che deve il suo marchio al cognome del coordinatore degli stunt Freddie Hice al lavoro nel primo sequel.
⟡ Il film che le protagoniste vanno a vedere al cinema è Long kiss – Arrivederci a mai più (1996) di Renny Harlin. La canzone usata ripetutamente nel film è “The Strangers are Tuning” di Trevor Jones, dal film Dark city (1998) di Alex Proyas. I due film sono della New Line.
⟡ Nel primo film del franchise, il volo che cadeva era il 180. Per questa corsa di macchine i protagonisti sono seduti nel settore 180 e un bus nella scena finale ha il numero 180. Questo numero torna in tutti i film della serie.
⟡ In Final destination 2, in Cellular (2004) e anche in questo film torna l’azienda fittizia Bill Wall Leather, presente nella maggior parte dei lavori di David R. Ellis. La corsa di macchine è sponsorizzata dalla B.W. Leather.
⟡ È il primo film della serie per il quale le musiche non sono state composte da Shirley Walker, deceduta nel 2006.
⟡ L’Anyx City Bus dell’ultima scena è noto come Lynx ed un mezzo di trasporto pubblico usato nella città di Orlando e nella maggior parte della Florida Centrale. L’ultima scena fu girata nella sezione “New York” degli Universal Studios di Orlando.
⟡ La macchina che si distrugge ribaltandosi nella corsa ha il numero 666.
⟡ Numeri sfortunati. Quando Nick ha la sua prima visione, l’orologio segna le 2:15; se si sottrae 2 a 15 si ha 13, numero infausto. La sala cinematografica nella quale vanno Laurie e Janet è la 13.
⟡ Il cinema che si vede nel film è il multisala Tagert, nome della sorella del regista.
⟡ Il nome Brevig, citato da Lori e Janet, è un riferimento a Eric Brevig, regista di Viaggio al centro della Terra 3D (2007) della New Line.
⟡ L’effetto sonoro della macchina che scivola sull’olio è stato ottenuto campionando il verso di un delfino.
⟡ I personaggi principali del film hanno cognomi che si rifanno a famosi registi horror: Dan O'Bannon, Sean Cunningham, Andy Milligan e Jim Wynorski.
Titolo originale
The Final Destination
Regista:
David R. Ellis
Durata, fotografia
82', colore
Paese:
USA
2009
Scritto da Exxagon nell'anno 2012; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
