the Loved ones

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Voto:

In una cittadina australiana si prepara la Prom Night per i liceali. Brent (Xavier Samuel) viene invitato da Lola Stone (Robin McLeavy) ma, con imbarazzo, rifiuta, in quanto impegnato con Holly (Victoria Thaine). Lola, che è già parecchio pazza di suo, la prende male e, con la complicità del padre, rapisce Brent e inizia a seviziarlo.

LA RECE

Horror australiano, anche un po' oziploitation, con un'adolescente psicologicamente male in arnese causa il legame morboso col padre. Non imperdibile ma non il solito torture-porn.

Torture-porn ma con quel salto da canguro tale da renderlo interessante, il che significa vedibile ma difficilmente rivedibile e, ahimè, non memorabile. L’australiano Byrne fruga nel cilindro e pesca, ma non mi dire, Carrie - lo sguardo di Satana (1976), Non aprite quella porta (1974), Mum & Dad (2008), Wolf Creek (2005) più altre cose ma, alla fine, di originale, riesce solo a scrivere il personaggio della folle Lola Stone, involontario anagramma di “lost” + “alone”. Nomen omen. Di riguardevole c’è lei, burrosa australiana matta come un cavallo matto, perennemente in cerca di un amore che, però, è solo quello del Daddy, un John Brumton spiritato che sembra il destrorso Derrick O'Connor ai tempi di Arma letale 2 (1989). Il paparino ha marginalizzato la moglie rendendola ebete con una bella trapanatina al cranio e, ora, si gode il rapporto con la figlia che ha questo splendido vezzo di rapire i maschi di zona, seviziarli, esserne delusa, schiaffarli in una prigione interrata in cucina e riconfermare l’indissolubile amore di papà. Freud plaude. Per una volta, la violenza non va a danno di ragazzotte con il reggiseno che tiene poco. Chiaro che si tratta di una storia che non potrebbe stare in piedi nella realtà ma il grottesco ha il suo perché, e dovrebbe avere anche un certo valore il dramma umano del protagonista che ha perso drammaticamente il padre e che, qui, sembra patire una feroce espiazione. A lato, la storia parallela e totalmente inutile dell’amico frescone che, non si sa come, si fa una morettona goth da paura (Jessica McNamee). A the Loved ones si riconosce una buona messa in scena macabra e feroce. Sean Byrne, all’opera prima, dimostra di saper maneggiare la materia e la cinepresa con capacità; seguitene le gesta in the Devil's candy (2015).

TRIVIA

Sean Byrne dixit: “Il pubblico è molto intelligente e di solito è dieci passi avanti rispetto ai registi. Quindi, cerco sempre di essere il più sorprendente possibile. Sono consapevole del linguaggio del cinema, perciò tento di fare in modo che il pubblico abbia dubbi. Dovrei andare a sinistra? Si aspettano che vada a sinistra, quindi vado a destra. È tutto un po' un rompicapo” (dailydead.com).

⟡ Nessun dato, per ora.

Titolo originale

Id.

Regista:

Sean Byrne

Durata, fotografia

84', colore

Paese:

Australia

Anno

2009

Scritto da Exxagon nell'anno 2013; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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