la Morte corre incontro a Jessica

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Voto:

Dopo essere uscita da un ospedale psichiatrico, Jessica (Zohra Lampert) va con suo marito Duncan (Barton Heyman) nella nuova casa di campagna. Appena arrivati, i due incontrano la strana Emily (Mariclaire Costello) che va ad abitare con loro creando, però, non poca tensione sessuale. Al contempo, Jessica è perseguitata dalla visione di una ragazzina ma, senza nessuna prova, la donna non riesce a convincere il marito e gli amici che le sue visioni non rappresentino il riacutizzarsi del precedente disturbo mentale.

LA RECE

Di difficile catalogazione: ghost story gotica ed elegia sulla perdita della sanità mentale nell'America post-hippie". Interessante l'uso del vampirismo come metafora della controcultura in declino.

Seconda opera di Hancock che iniziò la sua carriera in maniera sfolgorante con una candidatura all'Oscar per un corto (Sticky my fingers... Fleet my feet, 1970) e poi, negli anni, si perse nei meandri televisivi. Questo film, noto anche come Lasciate che Jessica muoia, è un misconosciuto B-movie dal budget limitato con location ristrette ma sinistre, e un manipolo di attori che cercano di creare l'atmosfera, e a tratti ci riescono. Il film ha diversi meriti e, nelle sue ristrettezze, risulta meno superficiale di quello che possa apparire al primo impatto; tuttavia, la pretensione artistica del regista e una certa lentezza narrativa rendono Let's scare Jessica to death un prodotto potenzialmente noioso. Influenzato chiaramente da la Notte dei morti viventi (1968), Carnival of Souls (1962) e, meno palesemente, da Invasione degli ultracorpi (1955), la Morte corre incontro a Jessica è una ghost story sui generis con fantasmi, vampirismo e una logica molto debole che lega il tutto. L'ambientazione bucolica e la tecnica di ripresa generano un'atmosfera quasi onirica, come se tutto il racconto fosse un sogno che inizia sereno per terminare in un desolante incubo. Diversi i momenti che istillano paura e altri ancora quelli che inseriscono chiari elementi orrorifici alla luce del sole. Su tutti, l'emergere di Emily dal lago come fosse uno zombi, vestita in guisa ottocentesca e una mano che spunta dall'acqua per acchiappare il malcapitato di turno, scena che, con qualche variazione, potrebbe ricordare una sequenza di Venerdì 13 (1980). Interessante anche l’arcano finale con gli abitanti del paesino in fila sulla costa. All'interno dell'inusuale ghost story si legge, in maniera non troppo marcata, il misero destino dell'epoca dei figli dei fiori: i protagonisti, chiaramente appartenenti a quella corrente sociopolitica, sono dei mezzi emarginati costretti a fare gli agricoltori per tirare avanti. Anche l'aspetto degli attori ricorda da vicino gli hippy, soprattutto nella persona della seduttiva Emily; Woody, l’amico di Jessica e Duncan, con quei baffoni, ricorda invece un attore porno vintage. La recitazione non è male ma è difficile empatizzare davvero con i protagonisti; è piuttosto l'atmosfera a convincere. Nel complesso, la Morte corre incontro a Jessica risulta essere un B-movie ben fatto, dal ritmo lento e con una buona dose di inquietudine, curioso e sufficientemente bizzarro da poter attirare l'attenzione degli spettatori in cerca di pellicole diverse dal solito. C'è chi dice che l'interpretazione Zohra Lampert rappresenta uno dei più convincenti ritratti della disintegrazione psichica nel cinema horror americano, anticipando certe soluzioni che Roman Polanski svilupperà in Repulsion (1965) che, quindi, diventa il double-bill consigliato. Garantitegli la massima potenzialità guardandolo la notte e da soli ma, attenzione, si dice che la versione italiana abbia un doppiaggio osceno.

TRIVIA

⟡ La prima notte che la crew giunse alla location della fattoria, questa era avvolta da una sinistra nebbia. Approfittando della cosa, furono realizzate subito alcune riprese degli esterni della casa, riprese che poi furono usate nel film come sequenze di transizione. 

⟡ le scene nel cimitero furono girate in un vero cimitero coloniale del Connecticut, utilizzando vere lapidi del XVIII secolo.

⟡ Il regista Hancock fu messo in lista per dirigere lo Squalo 2 (1978) ma venne scartato per il suo approccio lirico che mal si addiceva alle finalità commerciali del film.

Titolo originale

Let's Scare Jessica To Death

Regista:

John D. Hancock

Durata, fotografia

89', colore

Paese:

USA

Anno

1971

Scritto da Exxagon nell'anno 2013; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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