le Notti del terrore
Voto:
Il professor Ayres (Raimondo Barbieri) scopre un modo per resuscitare i defunti etruschi ma, nel procedimento, rimane ucciso. Alla villa del professore arrivano tre coppie, fra esse la procace Evelyn (Mariangela Giordano) e il suo bizzarro figlio Michael (Peter Bark). Nessuno scamperà agli zombi.
LA RECE
Scult zombesco de noantri con Barcella (aka Peter Bark) e la Giordanno che fanno faville. Indubbiamente nel gruppo dei "so bad so good". Sconsigliato ai più, consigliato solo agli amanti del trash.
Sfruttando l'onda del genere zombi horror lanciato nel 1968 da Romero (la Notte dei morti viventi), rilanciato dallo stesso con Zombi (1978) e magnificato in Italia dai mortacci viventi fulciani (Zombi 2, 1979), Andrea Bianchi volle dire la sua sull’argomento. Le Notti del terrore, aka Zombi horror, è un insieme di situazioni tecnicamente imbarazzanti recitate da soggetti felliniani, e non nell’accezione positiva del termine. Il risultato finito è di duplice portata: da un lato una bruttura cinematografica che di decente ha, se si apprezza lo splatter, qualche sbudellamento; dall’altra, una delizia trash di italica fattura. Dal regista che ha in curriculum Malabimba (1979) e altri prodotti marcatamente erotici, non ci si poteva aspettare molto, e la presenza nel cast di Mariangela Giordano garantisce che, in un modo o in un altro, la pellicola prenderà una piega godereccia. L’erotismo, qui, è maldestramente connesso alla presenza cult di tale Peter Bark, al secolo Pietro Barcella, nel ruolo del figlio incestuoso della Giordano. Poche le notizie circolanti su Barcella: partecipò a un film con i Gatti di Vicolo Miracoli (Arrivano i gatti, 1980) e a Vai alla grande (1983) di Samperi. Buona parte della portata trash della pellicola sta sulle spallucce di questo attore che, per sua particolare fisicità, interpreta assai poco credibilmente il figlioletto della Giordano. A lui battute quali "Mamma questo coso [un tessuto] odora di morte!” pronunciate rigorosamente con sguardo stralunato. Sua la scena cult della pellicola: avvicinatosi alla madre che pocanzi aveva respinto le sue voglie incestuose, il giovane, ormai zombizzato, strapperà con un morso il capezzolo della donna. Peter Bark, comunque, non è il solo volto bizzarro del film. Il cast è un bell'accrocco di strampalati a partire dal professor Ayres con una barba da Rasputin. La regia è scarsa, la sceneggiatura risibile e gli effetti speciali truci, almeno per quello che riguarda la protesica del viso degli zombi; non mancano le frattaglie ma il risultato è sempre molto casereccio. Tutta la trama del film si riduce a un assedio scandito dal sangue e da dialoghi dementi scritti da Pietro Regnoli, la stessa mente sopraffina dietro Patrick vive ancora (1980). Musiche di Elsio Mancuso e di Berto Pisano che hanno recuperato lo score composto per Sfida al diavolo (1963). Il film, nel complesso, è un nonsense anche per il genere zombi già di suo non nuovo a demenzialità. Preso per il cult trash che è, le Notti del terrore ha i suoi momenti memorabili e, quindi, rappresenta una vera perla per l'amante del cinema che vola basso. Molto basso. Molto.
TRIVIA
⟡ La Giordano ritiene questo film il peggiore fra quelli ai quali ha lavorato e, in un’intervista rilasciata a Notturno (1, 1996) riferì, mostrando grande educazione e simpatia, che Peter “Bark” Barcella era "un miscuglio tra un nano e uno sgorbio" e sosteneva che la scena del morso era venuta molto bene a Barcella in quanto lui si era innamorato di lei. Vabbè.
Regista:
Andrew White [Andrea Bianchi]
Durata, fotografia
85', colore
Paese:
Italia
1980
Scritto da Exxagon nell'anno 2007; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
