le Porte dell’inferno

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Un gruppo di speleologi si cimenta a vivere in isolamento all'interno di grotte sotterranee. Tali grotte, però, sono abitate dagli spiriti inquieti e malvagi di sette monaci condannati come eretici. La spedizione si trasforma in un inferno. "Vi lascio il mio tesserino con la carta di credito e il codice fiscale". Questo dice Giacomo Rossi-Stuart nei panni del dottor Johns nel momento in cui si allontana dal gruppo e teme di non tornare più. Perché la carta di credito? Perché il codice fiscale? Non ha senso, ma questo è le Porte dell'inferno, e anche di più. Grasse risate per l’unica incursione in questo progetto dello stimato Lenzi che con il sexy-giallo fece scuola ma che qui s’ingrippa. Nonostante la location ipogea abbia un certo fascino e il plot non sia così scadente, la realizzazione è decisamente poveristica, i dialoghi pessimi e la recitazione amatoriale. Inverosimile il melting-pot religioso all'interno della grotta: il gruppo è composto da due protestanti, un cattolico, un ebreo, un non battezzato e due testimoni di Geova che, oltretutto, fanno proselitismo pure sotto terra distribuendo opuscoli. Grossolanerie a gogò anche per il dottor Giacomo Rossi-Stuart che avverte di stare attenti ai geyser perché la loro temperatura raggiunge i 120 gradi Fahrenheit, cioè 48,8 gradi Celsius; un po' poco per un geyser. Lenzi raccatta qualche volto noto: Barbara Cupisti (lo Squartatore di New York, 1982) nei panni di una speleologa isterica, Giacomo Rossi-Stuart (la Morte ha sorriso all'assassino, 1973; Sette scialli di seta gialla, 1972) qui alla sua ultima interpretazione, e Pietro Genuardi (Paganini horror, 1989) speleologo e radioamatore che dice "pronto" al CB. Non il peggiore della serie “Lucio Fulci presenta”, non noioso, con una buona dose di sangue e qualche citazione dovuta (i ragni addosso come in E tu vivrai nel terrore! l'Aldilà, 1981) ma occorre essere di bocca buona. Vorrei indicare il movente dei Monaci Neri: uccidono coloro che, eretici come loro, vendettero l'anima al diavolo. Mah.


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Regista:

Umberto Lenzi

Durata, fotografia

89', colore

Paese:

Italia

Anno

1989

Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0