Quarantena

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Voto:

Angela Vidal (Jennifer Carpenter), reporter dello show "Night Shift", si affianca a un gruppo di pompieri per realizzare un servizio televisivo. La ragazza e il suo cameraman seguono Jake (Jay Hernandez) e George (Johnathon Schaech) nel momento in cui questi vengono chiamati a intervenire in un condominio nel quale la signora Espinoza sembra aver dato di matto. Pare che una malattia altamente contagiosa abbia preso piede in quel condominio che subito viene isolato dalle autorità, con il risultato che la troupe televisiva, i pompieri e il resto dei condomini finiscono in quarantena.

LA RECE

Remake decisamente inutile e meno efficiente del valido lavoro di Balaguerò. Intrattenimento del momento.

Remake pedissequo dello spagnolo [Rec] (2007) ad opera della Vertigo Entertainment di Roy Lee che, dopo aver razziato idee dall’oriente realizzando rifacimenti tipo the Grudge (2004), Dark water (2005), the Echo (2008), the Eye (2008), Shutter (2008) e the Uninvited (2009), passa all’Europa gettando un occhio sull’effervescente cinema horror spagnolo. I fratelli Dowdle, uno alla regia ed entrambi alla sceneggiatura, pur apportando qualche modifica, replicano il lavoro di Balaguerò almeno nelle scene clou per poi virare circa la spiegazione della piaga: nel film spagnolo trattavasi di possessione demoniaca; qui, di un contagio legato a una setta religiosa che vorrebbe dar via all’apocalisse diffondendo un virus letale che trasforma le persone in zombi rabbiosi stile 28 giorni dopo (2002). La scelta di sostituire una macchina da presa digitale con una videocamera da 35 mm presenta pro e contro: l’immagine ci guadagna in qualità e stabilità, d’altra parte si perde un po’ l’effetto reality; garantite, comunque, le sequenze shaky-cam. Inserita anche una simpatica situazione metafilmica nella quale un contagiato viene ucciso a colpi di telecamera. Gradevole Jennifer Carpenter, però più performante in the Exorcism of Emily Rose (2005); presente, nei panni di uno dei due pompieri protagonisti, il Jay Hernandez di Hostel (2005). Pur garantendo una sufficiente quota di intrattenimento e sangue (si distingue la scena in cui Johnathon Schaech cammina con la gamba spaccata da cui fuoriesce l’osso) non si dissipa il dubbio circa l’utilità, a prescindere dalla logica degli incassi, del remake passo-passo di un film uscito solo l’anno prima, di facilissima reperibilità e di valida fattura. Evidentemente la cosa paga, visto che vi fu anche spazio per il sequel Quarantena 2 (2011).

TRIVIA

⟡ Diversamente dalla maggior parte dei film USA, Quarantena non ha score musicale né credits iniziali.

⟡ Lawrence sostiene che l’unico modo certo di provare che un essere vivente sia stato infettato dalla rabbia è compiere una biopsia cerebrale. Benché l’analisi di un campione cerebrale dissipi qualsiasi dubbio, la rabbia può essere rilevata anche analizzando la saliva, l’urina o il fluido cerebrospinale.

⟡ Verso la fine del film, i due protagonisti arrivano nell’attico in cui viene svelato l’arcano relativo alla diffusione della virulenta malattia. I due trovano un registratore con inciso un messaggio che si sente a velocità rallentata. Se messo alla giusta velocità, la voce registrata recita (tradotto): “Sembra che la diffusione sia impossibile da contenere. Novembre (7?), qualcosa d’inaspettato è successo. I nostri fratelli nella parte orientale vengono sospettati…”. Di fatto, la registrazione, per come è fatta sentire nel film, è incomprensibile.

Titolo originale

Quarantine

Regista:

John Erick Dowdle

Durata, fotografia

89', colore

Paese:

USA

Anno

2008

Scritto da Exxagon nell'anno 2012 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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