Satan

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Voto:

Tre amici, Bart (Olivier Bartélémy), Thai e Ladj vengono buttati fuori da un locale dopo che il primo provoca una rissa. Eve (Roxane Mesquida), una ragazza che Thai ha incontrato nel locale, li invita a casa sua, e Yasmine (Leila Bekhti), la cameriera del locale, si unisce alla combriccola. La casa di Eve è sita in una campagna isolata immancabilmente abitata da sfasati pericolosi. Mentre i ragazzi del gruppo si mettono d'accordo con quale ragazza dormire, il patriarca del posto, il luciferino Joseph (Vincent Casse!), appronta una serata "diversa".

LA RECE

Sheitan ridisegna il genere backwood brutality, puntando su situazioni bizzarre anziché brutalizzazione pura; con Vincent Cassel straordinario nel ruolo del diabolico Joseph che orchestra la caduta di giovani già corrotti in una trama fatale. Il film del collettivo Kourtrajmé mescola riferimenti religiosi e mitologici in un'esperienza imprevedibile che ha diviso critica e pubblico ma per gli appassionati è un piccolo cult.

Divertente quanto sinistra incursione nel genere backwood brutality (Non aprite quella porta, 1972; un Tranquillo weekend di paura, 1972) ma di diverso tenore rispetto al connazionale Frontier(s) (2007). Realizzato dal Kourtrajmé, un collettivo di artisti fondato nel 1995 dal regista Chapiron, qui al suo primo lungometraggio, Sheitan rispetta nel suo schema i dettami del genere: un gruppo di giovani cittadini finisce in una zona isolata ed entra in contatto con una famiglia di matti del tipo pericoloso. A differenza di Frontier(s) e consimili, Sheitan non punta tutto sulla morte e sulla brutalizzazione dei protagonisti, piuttosto li inquadra in situazioni bizzarre, grossolane e sconfortanti, se non del tutto orrorifiche. Fra il lusco e il brusco, Sheitan cerca di andare in profondità rispetto ad alcune problematiche sociali: non è un caso, quindi, che i giovani protagonisti siano un bianco, un asiatico e un nero, e che tutti abbiano un'estrazione sociale popolare, cosa che rende ancora più bizzarro il loro incontro-scontro con Casse], a suo tempo nei loro panni ne l'Odio (1995). Tali diversità faranno da perno in una sinistra discussione a tavola relativamente alla religione che vede posizioni atee scontrarsi contro posizioni fideistiche. In un'ambientazione simile a quella del franco-belga Calvaire (2004), fra simpatici e triviali siparietti nei quali si discute di sesso e vulve anatomicamente abbondanti, il film innesta tutta una serie di riferimenti religiosi e/o mitologici: il locale che si vede all'inizio del film si chiama Styx (Stige), il cane Cerbero, Cassel è nei panni di un Joseph (Giuseppe) con una moglie di nome Maria e una figlia Eva, vi è poi un montaggio incrociato fra la scoperta dei serpenti e il sotterrare alcune mele. A far da cornice in questa caduta nell'Inferno, uno strepitoso Vincent Cassel che si diverte non poco nella parte del digrignante Joseph, una sorta di Jocker satanico che sintetizza ironia e sadismo, follia e calcolo in un personaggio fra i più inquietanti mai apparsi in un film del genere. Sheitan non è il solito horror in cui buona parte dei protagonisti finisce a testa in giù a gocciolare sangue in un mattatoio: i giovani del film cadono in una trama ben precisa che pare tracciata nel loro destino da tempo immemore, così com'è ogni volta che il Diavolo pianifica le proprie mosse. I ragazzi sono corruttibili perché già corrotti e finiscono fra le grinfie di Joseph perché così era scritto, ingigantendo, nel finale, un quadro che è sempre stato negativo a partire dall'inizio. Il film, sinistro fin dalle prime scene, assume progressivamente un tono perverso fino a un finale in cui tutto si frammenta, con il rischio, non del tutto schivato, che non si riescano a tirare le somme della faccenda e lasciando la conclusione a un mosaico incoerente di situazioni deragliate salutate da una versione femminile di Cassel davvero brutta e spaventosa, nonché a un fotogramma shock che ospita differenti pezzi d'immagine. Sheitan, imprevedibile e mai noioso, stupisce proprio per questa sua capacità di ridisegnare un modello di horror usato e abusato, anche se la variazione proposta è così peculiare che non potrebbe essere replicata da altri film. La critica ortodossa e il pubblico generico ne hanno decretato l'insuccesso perché il film è stato visto solo come prodotto pesantemente derivativo; tuttavia, molti appassionati lo hanno eletto piccolo cult.

TRIVIA

Kim Chapiron (1980) dixit: "Vincent e Monica sono persone veramente belle e dotate. Conosco Vincent da più di dieci anni. Ha recitato nella maggior parte dei miei cortometraggi. Vincent è una specie di padrino della nostra troupe. È l'unico pazzo figlio di puttana che conoscevo che potesse recitare questa parte" (enterline2.tripod.com) .

⟡ Pochi secondi dopo l'inizio dei credit finali, è stato inserito un frame "subliminale" di carattere pornografico.

⟡ In passato, Chapiron aveva realizzato dei cortometraggi interpretati da Cassel nei quali era comparso anche Mathieu Kassovitz, regista de l'Odio.

⟡ La Bellucci, ai tempi moglie di Casse!, compare in un cammeo nei panni di una vampira all'interno di un horror che viene trasmesso in tivù.

Titolo originale

Sheitan

Regista:

Kim Chapiron

Durata, fotografia

94', colore

Paese:

Francia

Anno

2006

Scritto da Exxagon nell'anno 2010 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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