la Svastica nel ventre

-

Voto:

L'ebrea Hannah (Sirpa Lane) e il crucco Klaus (Roberto Posse) si amano ma il nazismo li divide. Lei finirà internata e amante dell'ufficiale Kurt (Giancarlo Sisti), lui diverrà un medico del reich. Kurt e Hannah aprono un bordello per gerarchi; lì, la donna, che ora si chiama Lola, rincontrerà Klaus che la credeva morta.

LA RECE

Uno dei più potabili naziploitation in circolazione con tanto di storia romantica impossibile tra prigioniera e aguzzino. Nonostante momenti involontariamente ridicoli e violenze crude, il film riesce a mantenere una dignità narrativa superiore ai suoi consimili.

Il regista Caiano, sotto pseudonimo per vendere di più, si cimenta con l'eroSSvastica e, su soggetto di Gianfranco Clerici, costruisce la storia romantica di un amore impossibile. Non male, soprattutto rispetto ad altri epigoni che hanno trascurato il plot per concentrarsi su sesso e violenza. I punti di riferimento sono il solito Salon Kitty (1975) di Brass, il Portiere di notte (1974) della Cavani e qualche tocco sado-lesbo proveniente da Ilsala belva delle SS (1974) di Don Edmonds. Il film non lesina in scene violente e patetiche come, ad esempio, stupri crudissimi accompagnati da un sottofondo di musica lacrimevole. Il ridicolo è sempre dietro l'angolo quando si guarda un film in cui un soldato tedesco prende un corno di vacca, messo lì come soprammobile, e decide di usarlo come dildo o, ancora, quando i rapporti sessuali sono accompagnati da pezzi di Wagner. Nonostante i continui inciampi e le cadute di stile, la storia di questa Hannah che passa dall'essere internata a diventare l'amante dell'aguzzino e finisce a gestire per lui un bordello di alta classe non è malaccio, grazie anche ai validi volti degli attori. Sirpa Lane, attrice del cinema erotico (la Bestia, 1975), è bella e credibile; in ruolo anche Giancarlo Sisti (la Morte ha fatto l'uovo, 1967; Nelle pieghe della carne, 1970) nei panni di un nazi masochista che ama farsi frustare. Nonostante la storia sia quella dell'impossibile relazione fra la donna e il medico Klaus, quest'ultimo è poco presente nella pellicola, sicché l'amore fra i due rappresenta essenzialmente l'apertura e la chiusa drammatica della storia. Visto all'interno del proprio genere d'appartenenza, la Svastica nel ventre è uno dei migliori naziploitation in circolazione ma, certo, pur con la sua tematica romantica, non si tratta di una pellicola da guardare a San Valentino. O magari sì...

TRIVIA

⟡ Scoperta in Svezia dal regista e fotografo di moda David Hamilton, Sirpa Lane, al secolo Sirpa Salo, conoscerà una certa fortuna solo quando verrà presa sotto l'ala del regista Roger Vadim, il quale vedeva in lei la nuova Bardot. La sua carriera, tuttavia, degradò progressivamente verso film erotici o fortemente sessualizzati, così come fu Giochi Carnali (1983), l'ultima pellicola nella quale apparve. Sirpa Lane è morta nel 1999, a Formentera (Spagna) per l'AIDS, all'età di 46 anni.

⟡ Alcune frasi sufficientemente ridicole in sceneggiatura. • Una dottoressa nazista sfonda una porta aperta: "I ragazzi sarebbero in grado di copulare anche con una frequenza giornaliera e con buoni risultati. Sono le ragazze che scarseggiano." • "I miei complimenti Capitano, ha superato se stesso, e Lola è veramente una donna di gran classe" "Come tutte le troie che si rispettino!". Dice così, però ci tiene. • Klaus si accinge a deflorare Hannah: "Ho paura, Klaus", "Non devi". E procede, alla faccia delle sottili tecniche di persuasione neurolinguistica. • Le donne che dovranno essere utilizzate come prostitute per i soldati nazisti vengono portate a fare una visita ginecologica. La dottoressa non usa lo speculum, non fa esami del sangue ma infila solo il dito (male, a quanto pare) e dice "sana" o meno; procedura interessante, anche perché, prima infila il dito e poi chiede notizie sull'eventuale verginità. • Ecco la nota barzelletta enunciata nel film: "Lo sai tu perché durante le parate militari, il vostro Hitler si tiene costantemente le mani sull'uccello? (No, non lo so... Ma non ricordo che tenesse le mani lì! Comunque, perché...?) Tenta di tenere nascosto l'unico vero disoccupato che c'è nel Terzo Reich!" Plausibile.

Regista:

William Hawkins [Mario Caiano]

Durata, fotografia

90', colore

Paese:

Italia

Anno

1976

Scritto da Exxagon nell'anno 2013 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

commercial