Torched

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Voto:

L'infermiera Deanna (Michelle Boback), mentre si reca al lavoro, viene bloccata in ascensore da un uomo incappucciato e viene stuprata. In maniera fortuita, qualche giorno dopo, la donna riesce a bloccare lo stupratore in casa e inizia ad attuare una terribile vendetta. La cosa, tuttavia, non è semplice come sembra.

LA RECE

Mediometraggio Rape & Revenge diretto dall'effettista Nicholson che narra della vendetta tremenda vendetta di un'infermiera contro i suoi stupratori. Nonostante il budget limitato e alcune location povere, il film si distingue per SFX di livello, una buona regia e la convincente performance della Boback, evitando di essere un semplice exploitation basato solo sull'effetto shock benché la violenza espressa sia molto elevata. Molto.

Il nome Ryan Nicholson dirà poco anche all'appassionato di cinema horror; basti sapere che si tratta di un rinomato effettista che ha lavorato a pellicole importanti quali eXistenZ (1999), the Chronicles of Riddick (2004), l'Acchiappasogni (2003), il 13° guerriero (1999), Final destination (2000) e, poi, ha lasciato questo mondo nel 2019, a 48 anni, a causa di un cancro al cervello. La visione del mediometraggio Torched, quindi, difficilmente deluderà coloro che cercano una certa professionalità nella resa effettistica. Nicholson, tuttavia, non delude neppure sul piano narrativo o registico, non dimenticando, d'altra parte, che il film è un prodotto di limitata durata e realizzato in grande economia. La storia si struttura come un R&R, quindi è centrale la vicenda dell’infermiera che subisce violenza e, poi, cerca vendetta, una tremenda vendetta che offrirà materiale interessante per chi è in cerca di pellicole estreme. Tuttavia, nonostante il fattore brutalità tipico di questo sotto-genere (Non violentate Jennifer, 1978), la buona performance recitativa dell’esordiente Boback, le convincenti capacità registiche di Nicholson e un plot che si fa interessante grazie a diversi colpi di scena rendono Torched un exploitation non basato unicamente sull’effettaccio; è sufficiente citare il momento in cui la donna torna a casa dopo lo stupro, scena nella quale Deanna esprime con intensità la sua disperazione. Buono anche lo score musicale mentre la limitatezza delle location suona a sfavore: se le riprese in casa appaiono professionali, quelle all'ospedale sono nebbiose e poveristiche. Il piatto forte del mediometraggio resta, in tutti i casi, la violenza. Il materiale grafico mostrato da Torched rimane qualcosa gestibile solo da spettatori con una buona blindatura: lo stupro in ascensore è, per intenderci, la sequenza meno graficamente violenta. Come lascia intuire il titolo, la vittima Deanna viene incendiata come una torcia e la sua rabbia assumerà la forma brutale di una serie di torture somministrate allo stupratore a cui verrà puntata una fiamma ossidrica prima sulla gamba e poi sullo scroto, gli verrà iniettata dell'urina nel sangue, gli verrà procurata un'erezione masturbandolo (scena non off-screen ma il pene è posticcio) quindi piantate nel pene, e nel glande, delle siringhe per poi farlo sodomizzare da un marchettaro tossicodipendente. Altri soggetti subiranno una decapitazione con un flessibile e quest’ultimo verrà tirato in faccia a un uomo fino a frantumargliela, un po’ come mostrato in Irreversible (2002) con l’estintore. Siamo, perciò, di fronte a un mediometraggio che comincia in modo violento e progredisce su questi toni in modo geometrico. Film per palati col filo spinato.

TRIVIA

Ryan Nicholson (1971-2019) dixit: “Io faccio quel tipo di horror dove “più è più”. Non sono della scuola di pensiero secondo la quale lasciare gli elementi forti off-screen sia più efficace che mostrarli sullo schermo. Mi piace mostrare tutto. Non lascio nulla all'immaginazione” (IMDb.com).

⟡ Nessun dato, per ora.

Titolo originale

Id.

Regista:

Ryan Nicholson

Durata, fotografia

47', colore

Paese:

Canada

Anno

2004

Scritto da Exxagon nell'anno 2007 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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