Undead

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Voto:

Rene (Felicity Mason), reginetta di bellezza di provincia, deve lasciare Berkeley per cercare lavoro. Appena iniziato il viaggio, dal cielo iniziano a piovere meteoriti e la gente si tramuta in zombi. Cercando di scappare, Rene si imbatte in un gruppo di sopravvissuti e, insieme a questi, combatterà la minaccia. Marion (Mungo McKay), uno dei villici sopravvissuti, crede che dietro ci sia una cospirazione extraterrestre.

LA RECE

Gli Spierig Brothers agli esordi mescolano zombie, splatter e fantascienza. La prima metà del film accentua la dimensione della parodia, mentre la seconda introduce alieni e toni mistici senza riuscire a fondere armonicamente i due registri. Budget limitato ma SFX sorprendenti; la buona tecnica realizzativa anticipa i successivi successi dei registi.

Film autoprodotto da due fratelli australiani innamorati dell'horror, i quali, dopo essersi fatti strada con una poco nota trilogia di corti sui morti viventi (Attack of the undead, 1995; Rampage of the undead, 1995; Massacre of the undead, 1995) si lanciarono anima e portafoglio in questa parodia splatter che ha chiaramente come punti di riferimento la Notte dei morti viventi (1968) di Romero, Bad taste (1988) di Jackson, la Casa (1981) di Raimi e anche sì el Mariachi (1993) di Rodriguez. Undead è quel genere di film che potrebbe facilmente esaltare il videomaker che abbia la velleità di fare un film avvalendosi della collaborazione di attori arrabattati, familiari disposti a sovvenzionare alla cieca e testardaggine. L'incredibile buona volontà dei due registi ha portato alla creazione di un film che ha troppi punti di forza tecnici, troppe trovate, troppi effetti speciali di livello per poter essere relegato nelle ultime file delle produzioni d’accatto, così da ridimensionare subito l’esaltazione del giovane videomaker. D’altronde, non è un caso che, dopo sei anni da Undead, i due guasconi abbiano infilato una valida rilettura modernista del vampirismo (Daybreakers, 2009) per poi arrivare al capolavoro dei paradossi spaziotemporali Predestination (2014). Qui, il desiderio degli Spierig di inserire elementi e rimandi cinematografici ha confuso il registro stilistico; se la prima parte del film risulta palesemente ruspante e divertente, la seconda introduce un'atmosfera intrigante che lascia lo spettatore attonito in attesa di una spiegazione. La fusione fra splatter e fantascienza, già tentato da innumerevoli film, non sembra però giungere a una sintesi armonica. La prima metà del film illustra la tipica situazione da assedio zombi, solo che agli arti strappati si va ad affiancare uno humor slapstick, dialoghi in stile tarantiniano e personaggi sbaraccati: non male se sappiamo ridere di un pescatore che prende a pugni un pesce zombi. La seconda parte è più ricca di grafica digitale, la fotografia vira verso toni meno caldi, i dialoghi diventano più drammatici e la grassa risata lascia il posto alla curiosità di sapere il come e il perché degli extraterrestri. Alcune immagini, ad esempio le persone sospese in cielo alla luce della luna, risultano bizzarre e fascinose. Undead, quindi, finisce per assume toni mistici, e muove qualche timido passo, sempre comunque irriverente, verso alti modelli quali Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977). Non sembra esserci una compenetrazione fra queste due realtà del film: ci sono gli zombi e ci sono gli alieni e, per quanto gli uni c'entrino con gli altri, si finisce per trovarsi o da una parte o dall'altra. La performance degli attori è generalmente buona, anche se la protagonista non sembra essere abbastanza incisiva, e il volgare poliziotto Dirk Hunter è troppo sopra le righe. Il personaggio che muove a maggior simpatia è il redneck Marion che fa roteare pistole e fucili con destrezza, portando nella pellicola anche la dimensione aggiuntiva dell'action-movie. Il genere horror si conferma, con Undead, il privilegiato trampolino di lancio per registi talentuosi.

TRIVIA

Michael e Peter Spierig (1976) dixerunt: “In sostanza, abbiamo tirato fuori i soldi direttamente dalle nostre tasche. In passato abbiamo cercato di ottenere finanziamenti governativi per cortometraggi e ogni volta siamo stati respinti alla prima fase. E siamo diventati incredibilmente frustrati. Avevamo vinto numerosi premi per cortometraggi e non riuscivamo ancora a ottenere finanziamenti. Ricevevamo solo frustrazioni e così abbiamo detto basta, e abbiamo fatto spot televisivi per tre anni e mezzo. Raccolti i soldi per fare Undead, abbiamo deciso di buttarci in quella grande scommessa, investire i risparmi di una vita intera, vendere l'auto e fare tutto quello che dovevamo fare per girare il film” (tabula-rasa.info).

⟡ La maggior parte delle scene sono state girate in uno o due ciak al massimo, date le ristrettezze del budget.

⟡ Nella sceneggiatura originale non c'era scritta neanche una parolaccia, la maggior parte di esse furono aggiunte dagli attori in modo estemporaneo.

⟡ I registi hanno renderizzato la maggior parte degli effetti speciali digitali con i loro computer domestici. Questo lavoro di post-produzione è durato nove mesi.

⟡ Il motorino elettrico che apre la porta del garage riporta la scritta "Spierigfilm", il nome della compagnia di produzione del film.

⟡ Ad un’ora circa dall’inizio del film, la combriccola di sopravvissuti torna in paese per fare provviste. I nomi dei negozi sono, in pratica, i nomi delle persone della troupe e ogni negozio è un riferimento al ruolo nella produzione del film: Putland Hardware sta per Matthew Putland (production designer); Aked & Boyle Hair & Beauty sta per Chintamani Aked (direttore del trucco e costume designer) e Steven Boyle (special effects make-up); Andy Strahorn Camera Store sta per Andrew Strahorn (operatore di camera e direttore della fotografia); Ben Parkinson's Fishing Store: Ben Parkinson (casting, cioè colui che ha “pescato” gli attori)

Titolo originale

Id.

Regista:

Michael Spierig, Peter Spierig

Durata, fotografia

100', colore

Paese:

Australia

Anno

2002

Scritto da Exxagon nell'anno 2010 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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