Vendetta del dottor K.

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Voto:

Quindici anni dopo la morte del padre, Philippe Delambre (Brett Hlasey) prosegue gli esperimenti del genitore. Philippe assume come assistente di laboratorio Alan (David Frankham), balordo fuggito dal Regno Unito per evitare la forca, con il piano di rubare il progetto dello scienziato per venderlo al miglior offerente.

LA RECE

Il primo sequel de l'Esperimento del dottor K. va al risparmio a partire dall'uso del bianco e nero. La Fox ricicla set e trama in un plot noir con effetti speciali ridicoli. Vincent Price sottoutilizzato.

Riciclando set e risparmiando su attori e sceneggiatura, la Fox fece tornare all’attacco l’uomo-mosca de l'Esperimento del dottor K. (1958) che, questa volta, ha ben donde per essere furibondo. Non è, però, lo stesso spettacolo. Benché sia stato mantenuto il formato Cinemascope, si optò per un economico bianco e nero che, dopo il colore dell’episodio precedente, rappresentò un passo indietro. La storia latita: al giovane Philippe accade esattamente quello che era successo al padre ma, ciò, innestato in un plot dai toni noir. L’economia sul budget e una certa leggerezza nel soggetto generano situazioni comiche: micidiale il coniglio con le mani e, peggio, la testa dell’uomo-dittero, questa volta grossa e sparsamente pelosa tale da somigliare ad uno scroto. La pochezza dell’operazione si palesa quando si vede il mostro entrare dalla finestra per attentare alla giovane vergine che, a letto, dorme sogni di satin, roba che girava nelle sale fin dai tempi di Nosferatu (1922) di Muranu. Sebbene Vincent Price abbia qui un ruolo meno marginale, l’attore di richiamo è tuttavia sottoutilizzato e limitato a fare smorfie di dolore. Credibile l’amorale truffatore Hinds ma più interessante, anche se defilata, la figura del losco Max Barthold (Dan Seymour); deliziosa la giovane Cecile (Danielle De Metz). Vedibile ma non indispensabile. Segue la Maledizione della mosca (1965).

TRIVIA

Edward Ludwig Bernds (1905-2000) dixit: “Conoscevo Buddy Adler [in quegli anni, capo della 20th Century-Fox] dai tempi della Columbia Pictures e, in effetti, ho diretto un paio di seconde unità per lui; lo consideravo un non-talento tutto americano. Durante le riprese delle seconde unità non riuscivo a ricevere direttive da lui. Aveva così tanta paura di Harry Cohn [capo della Columbia Pictures] che temeva che se avesse preso una decisione, e qualcosa fosse andato storto, Cohn gli avrebbe strappato la pelle” (IMDb.com).

⟡ Vincent Price firmò il contratto subito dopo aver letto la bozza dello script. Tuttavia, la produzione chiese di riscrivere il tutto in modo da diminuire i costi di produzione; in pratica, tolsero la maggior parte delle situazioni che erano piaciute a Price.

⟡ Il film venne distribuito in double-bill con Uomini coccodrillo (1959).

⟡ Il bastone da passeggio con il quale Alan gioca nella scena con Max è quello reso famoso da Larry Talbot ne l’Uomo lupo (1941): il pomello d’argento è stato semplicemente dipinto di bianco ed è stato eliminato il pentacolo, ma la testa di lupo è evidente.

Titolo originale

Return of the fly

Regista:

Edward L. Bernds

Durata, fotografia

80', b/n

Paese:

USA

Anno

1958

Scritto da Exxagon nell'anno 2006 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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