Angst
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Voto:
Uno psicotico senza nome (Erwin Leder) viene rilasciato di prigione, luogo in cui non ha imparato a contenere il proprio istinto omicida. Appena uscito, l'uomo darà rabbioso sfogo alle sue pulsioni contro una famiglia composta da madre, figlia e figlio con ritardo psicofisico.
LA RECE
Film senza orpelli che immerge lo spettatore nel mondo deragliato di uno psicopatico. Pellicola non per tutti ma di grande efficacia.
Film oscuro per la materia trattata e per la scarsa diffusione fra il pubblico di appassionati di horror che non bazzichino l'underground. Angst, anche noto con il titolo internazionale Fear, ricevette, ai tempi della sua uscita, un contenuto tour promozionale in Germania organizzato dallo svedese Carl Andersen (Mondo weirdo, 1990) prima di cadere nel dimenticatoio per una scarsa distribuzione VHS. La pellicola conobbe la sua reale primavera nel 2006, quando venne rilasciato in DVD dalla Epix con il titolo Schizophrenia e il film iniziò a fare la sua comparsa nel circuito peer-to-peer. Accadde, però, che, accettando di diffondere il film, i distributori imposero un prologo che dilatasse la durata originale dell'opera creata da Kargl, unico suo lungometraggio e sicuramente l'unico horror prima di una carriera piena di successi in ambito televisivo e pubblicitario compresa la creazione di documentari e film educativi, esito bizzarro di un uomo che cambia punti di vista. Lo stesso Kargl, infatti, supervisionando il DVD di cui sopra, chiese di alterare le luci della scena più violenta perché, retrospettivamente, riteneva il suo film, e quella sezione in particolare, eccessivamente cruda, e tale violenza non rifletteva più la sua visione generale. Per riassumere, la versione DVD più diffusa dura 7 minuti e 29 secondi in più rispetto all'originale ma tutti i nuovi inserti si concentrano prima dell'inizio del film originale con un inquadramento di taglio cronachistico del killer niente affatto pertinente con lo stile con cui il regista austriaco ha voluto rappresentare il resto; basta tuttavia saltare questo incipit per trovarsi davanti al director's cut. Kargl mostra una grande competenza registica nel descrivere il parossistico agire del suo killer senza nome utilizzando soprattutto handycam e snorrycam (una cinepresa attaccata al corpo dell'attore) con un effetto di scuotimento e agitazione che potrebbe insegnare qualcosa a coloro che attualmente abusano della shaky-cam. Il racconto di Kargl non è, di fatto, un racconto nel senso comune del termine ma una registrazione dell'operato di un serial killer di tipo disorganizzato la cui voce fuori campo descrive scene che solo parzialmente avvengono sullo schermo poiché la sua fantasia trova parziale o nulla realizzazione nella realtà. Anche gli stralci della sua infanzia, sempre da lui narrati, potrebbero essere veri come no. Le immagini, invece, raccontano la reale disfatta di una famiglia per mano di un uomo mentalmente disintegrato, il tutto senza orpelli (se non lo score musicale di Klaus Schulze dei Tangerine Dreams), immergendo lo spettatore nello spiacevole e disorientato universo di un folle senza alcun futuro se non quello del carcere che, incapace a rieducarlo, almeno può contenerlo. Plauso all'attore Leder che avrà discreta fortuna al cinema, il quale regge sulla propria espressiva fisicità l'intera vicenda di un uomo che si difende dalla paura di morire erotizzando la morte stessa. Oggetto estremo e a sé stante, anche per l’interpolazione con quelle sequenze con il cane che veicolano un paradossale senso di comicità e tenerezza, da vedere in "quintuple-bill" con Deranged (1974), Schramm (1993), Clean, Shaven (1993) e, perché no,Roberto Succo (2001). Film non per tutti che, tanto per rimanere in tema home-invasion, piazza una dicotomica rasoiata fra sé e le facilonerie di tanti consimili (August underground, 2001; the Strangers, 2008).
TRIVIA
Gerald Kargl (1953) dixit: “Ci sono pochissimi film prodotti in Austria e la maggior parte di essi non sono molto interessanti. In particolare non c'è un cinema di genere. Angst è apparso virtualmente dal nulla ed era molto atipico per la sua epoca e per la nazione d’origine. […] Avevo già fatto cortometraggi negli anni Settanta, ma Angst è stato il mio primo lungometraggio a tempo pieno. Dopo questo, che ho prodotto completamente da solo, sono stato felice di dirigere molti spot. Finalmente sono riuscito a ripagare tutti i soldi che ho perso. […] Il budget era di circa 400.000 euro, una somma recuperata indebitandomi. Sono stato al verde per anni dopo quell’esperienza” (ikonen-magazin.de).
⟡ Il film si basa sulle gesta del killer Werner Kniesek che, il 16 gennaio 1980, fece irruzione nella villa della famiglia Altreiter e uccise il figlio 26enne sulla sedia a rotelle, la madre 55enne e la figlia 24enne dopo averla torturata e violentata per più di 11 ore. Risparmiò il gatto. Mise i cadaveri in macchina e andò a fare shopping con i soldi rubati in casa. Attirò i sospetti della gente sia per la grossa quantità di contante con cui circolava, sia perché mangiò al ristorante tenendosi sulle mani i guanti di pelle nera. Fu arrestato e disse di aver ucciso la famiglia per puro piacere somministrando le medicine per il cuore alla donna di 55 anni, cardiopatica, in modo che non morisse subito e sperimentasse appieno l'agonia.
⟡ La narrazione riporta alcune confessioni rese dal serial killer Peter Kürten, noto come il Vampiro di Düsseldorf, che commise almeno 9 omicidi e 7 tentati omicidi tra il 1913 e il 1929. Si fece arrestare il 24 maggio 1930, fu condannato a morte e giustiziato tramite decapitazione il 2 luglio 1931.
⟡ Alla fine del film, il killer si augura che le ragazze abbiano gradito lo spettacolo dei morti nel bagagliaio da lui definito il Tango: questo è un possibile riferimento al corto d'animazione Tango (1981) che fruttò a Zbigniew Rybczynski un Oscar, coautore e operatore di camera in Angst.
⟡ Insieme a il Cameraman e l'assassino (1992), Angst era l'horror preferito dal Lucio Fulci.
Titolo originale
Id.
Regista:
Gerald Kargl
Durata, fotografia
75', colore
Paese:
Austria
1983
Scritto da Exxagon nell'anno 2007; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
