Dracula cerca sangue di vergine... e morì di sete

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Voto:

Dracula (Udo Kier) ha succhiato il sangue a tutte le vergini transilvane, così arriva in Italia sperando di trovare miglior territorio di caccia. Qui, il Vampiro entra in contatto con la famiglia del marchese De Fiori (Vittorio De Sica), casato squattrinato in cerca di un nobiluomo al quale piazzare una delle quattro figlie. Mario (Joe Dallesandro), lo stalliere comunista, si rivelerà un bell'impiccio per Dracula.

LA RECE

Bizzarro Dracula, kitsch, sexy e (anti) politico. Anche produttivamente il film ha i suoi numeri interessanti. Come al solito, la Vukotich è garanzia di qualità.

Secondo film girato in Italia da Paul Morrissey, amicone dell'artista Andy Warhol il quale partecipò produttivamente a questo e a il Mostro è in tavola... ba-rone Frankenstein (1973). Di quest’ultimo film, Morrissey tiene buona parte del cast e della troupe, in testa Udo Kier, prima barone Frankenstein e adesso conte Dracula; ovviamente non manca il regular e regolarmente incapace di recitare Joe Dallesandro. Il regista Roman Polanski si guadagna un cammeo in quanto amico di Warhol e impegnato con la produzione di Che? (1972): nel suo ruolo comico di taverniere indossa gli stessi baffetti usati nel film del ‘72. Il cast prevede anche la presenza del grande Vittorio De Sica in una delle sue ultimissime interpretazioni prima della morte avvenuta lo stesso anno. Ad aiutare Morrissey per le scene splatter e per le sequenze con De Sica ci pensò Antonio Margheriti (Danza macabra, 1963; i Lunghi capelli della morte, 1964; Nude... si muore, 1968; Contronatura, 1969), o così si vociferava, ma da tempo è noto che l’apporto di Margheriti fu minimale o nullo. Per ragioni produttive o, meglio, per l’accreditamento a film italiano, il “team Warhol” dovette inserire il nome di Margheriti come secondo in regia lasciando Morrissey solo al timone, e non senza ansie. Così racconta l’attrice Stefania Casini: “Paul comunque era assolutamente spaesato: si mangiava i capelli… se li strappava e se li mangiava, guardando in giro: “Cosa devo fare di tutta una troupe?”. Capirai! Era abituato a girare con una cinepresa, in una stanza…” (Nocturno dossier 36; 2005). Fra gli interpreti, anche la brava e per me bella Milena Vukotic: sarà proprio lei, nel film, a rivelarsi l'unica vergine nella famiglia De Fiori, in apparenza ineccepibile conglomerato di perbenismo fascista ma, in realtà, ribollente intrigo di pruriti sessuali sfogati con il compagno Mario che si scopa le giovani figlie del marchese su un letto sovrastato dal simbolo del partito. È il solito gioco della borghesia che mostra una faccia pulita mentre, in soffitta, nasconde il quadro che si rovina. Però è meno banale il fatto che sia Dracula a fare le spese di questo ipocrita status quo; lui che era venuto in Italia, patria vaticana, con la certezza di trovare femmine illibate prima del matrimonio. Non è difficile simpatizzare con il Dracula interpretato da Kier, timido e sprovveduto, che succhia sangue a belle donne e poco dopo si sente male perché il liquido ematico è spurio. Meno splatter del precedente film, Dracula cerca sangue di vergine risulta migliore benché non esalti né per recitazione né per potenziale erotico. La pellicola sa mantenersi con decoro a metà fra l'orrore, che esplode nel finale con la "macellazione" di Dracula, e la parodia, oltre a beneficiare del valido score musicale di Claudio Gizzi. Il gusto kitsch di Morrissey, qui, funziona bene, ed è proprio per quel kitsch che si accetta con simpatia il suo scarso pupillo Dallesandro. Belle le tre sorelle belle (Dominique Darel, Stefania Casini e Silvia Dionisio) in scene di sesso che nella versione italiana dovrebbero essere state rimaneggiate un poco. Film eccentrico ma neppure troppo da prendere con lo stesso brioso entusiasmo con il quale è stato realizzato.

TRIVIA

Paul J. Morrissey (1938) dixit: “I film hanno a che fare con la personalità: migliore la personalità, migliore il film” (IMDb.com).

⟡ Sia il Mostro è in tavola... barone Frankenstein che il film in esame nacquero dall’idea di Andy Warhol di produrre un film erotico in 3D. Carlo Ponti accettò di finanziare, a patto che i film fossero girati in Italia. Tuttavia, solo il film del 1973 venne girato nel vecchio 3D.

⟡ Un bel ricordo di Udo Kier, della sua vita e di quegli anni: “Adesso, quando faccio un film non lo guardo come una cosa in grado di cambiarti la vita. È solo un film. Invece, quando abitavo a Roma, tutti noi che lavoravamo nel cinema, Stefania Casini, Milena Vukotic… quando lavoravamo a un film, lo sentivamo come una grande cosa. Il 1973 è stato un grande anno per me, ero molto ambizioso. Tutti noi volevamo diventare famosi. Io, oltretutto, venivo da una famiglia povera, in inverno eravamo addirittura costretti a lavarci con l’acqua fredda […] facevo il bagno per secondo dentro l’acqua sporca di mia madre. […] Quindi, quando ero a Cinecittà […] non potevo che essere entusiasta e ambizioso. In quel periodo ero amato da tutti! Frequentavo addirittura principi, anche se in realtà non possedevano neanche un soldo” (Nocturno 45, 2006).

⟡ Sul set di questo film, Joe Dallesandro conobbe Stefania Casini (Suspiria, 1977; Solamente nero, 1978) e fra i due nacque un grande amore impostato come una relazione aperta. I due si lasciarono anche a causa della crisi emotiva alla quale andò incontro Joe in seguito alla morte di suo fratello Bobby (1977) per pratiche di asfissia autoerotica.

⟡ Dominique Darel, nel film Saphiria, esordì nel 1971 con Morte a Venezia di Luchino Visconti ma ebbe una carriera tragicamente corta. Il 4 giugno 1978, Dominique, a soli 28 anni, morirà a Cannes in un incidente stradale.

⟡ La nota copertina dell’album “Sticky fingers” dei The Rolling Stones è una fotografia del “pacco” di un uomo in jeans: quell’uomo era Joe Dallesandro.

Regista:

Paul Morrissey

Durata, fotografia

103', colore

Paese:

Italia, Francia

Anno

1974

Scritto da Exxagon nell'anno 2012; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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