Escape room

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Voto:

La timidissima matematica Zoey (Taylor Russell), il commesso Ben (Logan Miller), il broker Jason (Jay Ellis), il camionista Mike (Tyler Labine), l’ex militare Amanda (Deborah Ann Woll) e il nerd Danny (Nik Dodani) vengono invitati a un gioco che promette di regalare 10.000 dollari al vincitore. In un sistema di stanze a tema ricche di indizi e oggetti da scovare, i protagonisti dovranno cercare di uscire incolumi da un gioco che sembra organizzato per eliminarli uno ad uno.

LA RECE

Mainstream dinamico assolutamente idoneo per una serata popcorn disimpegnata. Di per sé, derivativo e mediocre nella scrittura e nello sviluppo.

Godibile, per carità, a patto di non aver mai visto pellicole quali Cube - il cubo (1997), My little eye (2002), Saw - l’enigmista (2004), Exam (2009), Quella casa nel bosco (2011), Would you rather (2012), 13 peccati (2014). Personaggi sufficientemente stereotipati con un passato esistenziale al limite dell’assurdo. Una final-girl al di fuori del genere slasher che cerca di essere bruttina e timida e, invece, guarda un po’, è bella parecchio e pronta al “revenge”, rompendo il guscio della nerd e trasformandosi in cacciatrice contro questa combriccola di ricconi che spende centinaia di milioni per rompere le palle alla povera gente. Preso per buono tutto il baloccone scarsamente innovativo, resta pur sempre un inciampo grosso volersi allisciare le platee ADHD facendo correre il film da una stanza all’altra, ovvero potenziando la dimensione action, quando il senso di un film che si chiama Escape room dovrebbe essere la centratura in set limitati e un centellinare di indizi, esplorazione e dialoghi. Questo il mio parere che, certo, comprende che una soluzione di questo tipo potrebbe risultare più noiosa. Tuttavia, a voler compiacere chi vive il cinema con stile ipomaniacale, ci si riduce al film usa-e-getta con l’unica speranza degli infiniti sequel; e già ci siamo Escape Room 2 - Gioco mortale (2021). Mediocre sotto tutti i punti di vista, però, al lavoro di Robitel, non si nega la capacità di risolvere una serata domestica di quelle col ciotolone di popcorn e le luci accese. Con apprezzabile onestà, il regista conferma: “Direi che Escape room è pensato per essere un tipo di film da popcorn il venerdì sera […]. Direi che è un popcorn-movie” (horrornews.net).

TRIVIA

Adam Robitel (1978) dixit: “Il problema con i film in sala è che devono […] fare colpo su tante fasce demografiche. Per un’uscita media in sala si spenderanno oltre 30 milioni di dollari. Questo enorme rischio finanziario ha reso i film in sala meno audaci e, oserei dire, più prevedibili. […] Con l'avvento dei giganti dello streaming, i cineasti possono ora realizzare film molto più intimi e personali che possono trovare un pubblico di nicchia. Al di là di questo, direi che il più grande singolo cambiamento è la rinascita della televisione, nata anch'essa da questa nuova tecnologia. I budget della tv stanno aumentando e i registi stanno trovando molta più libertà creativa in un mezzo che una volta era molto limitante” (spoilerfreemoviesleuth.com).

⟡ Dopo la morte di alcuni giovani polacchi in una casa nella quale era stato organizzato un reale gioco di Escape room, la diffusione del film venne ritardata di alcune settimane in diversi Stati europei. L’incidente, che portò alla morte cinque giovani, fu causato da un incendio sviluppatosi per negligenza dell’organizzatore, tale Milozs. Caso vuole che l’operatore delle stanze del film si chiami Minos, anche se questo nome sembra fare riferimento, piuttosto, a Minosse, mitico re cretese che ogni nove anni mandava a morte sette giovani nel labirinto abitato dal mostruoso Minotauro.

Titolo originale

Id.

Regista:

Adam Robitel

Durata, fotografia

99', colore

Paese:

USA, Sud Africa

Anno

2019

Scritto da Exxagon nell'anno 2020; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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