the Human Centipede

-

Voto:

Due ragazze di New York, Lindsay (Ashley C. Williams) e Jenny (Ashlynn Yennie), sono in vacanza in Europa. Le due devono raggiungere un party ma si perdono e, dopo aver girovagato, finiscono a casa del folle medico Josef Heiter (Dieter Laser) che le sequestra e le rende parte di un mostruoso progetto chirurgico.

LA RECE

"Vantablack-comedy" alla quale vanno riconosciti almeno due meriti: un ottimo villain e aver guadagnato la sineddoche, dato che l'immagine più iconica del film vale per il tutto.

Europa, continente di vecchi pazzi, nostalgici di questa o quella dittatura, alle prese con complicatissime quanto inutili operazioni chirurgiche ai danni di turisti con un pessimo senso dell'orientamento. Tom Six, già chiacchierato per pellicole quali Gay (2004), Honeyz (2007) e I Love Dries (2008), parlando con gli amici, si fa venire in mente che un bel modo per punire un pedofilo sarebbe quello di attaccargli la bocca al culo di un camionista obeso (sic), immaginando che la combo “sovrappeso e lavoro sedentario” possa dare il peggio circa l’igiene intima. La punizione corporale esalta tanto la fantasia del regista che ci costruisce un film intorno, mischiandolo agli inquietanti incubi di ricerca scientifica praticati nei campi di concentramento. Emerge, così, the Human centipede che si becca il suo meritato posto fra le pellicole più oltraggiose, e non solo per lo spettatore: alcune attrici arrivate sul set se ne andarono quando fu spiegato loro cosa avrebbero dovuto fare di preciso. Fortunatamente, però, il film di Six non è semplicemente un torture-porn, benché l'incipit lasci presumere che si stia per assistere a qualcosa del genere ma con molti meno soldi in ballo. Six, invece, riesce a centrare almeno due target che fanno generalmente la fortuna di un film horror: il villain ben caratterizzato e un’immagine iconica che riassume tutto il film. Ambita sineddoche. Primo punto a favore, dunque, la scelta dell'attore Laser e la sua interpretazione, in overacting ma con il piede sul freno ad evitare il ridicolo. Lasser dipinge un cattivo da manuale, dal volto ai movimenti, un orco con la casa nel bosco che vive fra pareti bianche interrotte da dipinti e foto che esalterebbero H.R. Giger. Matto, demoniaco e incisivo come i bisturi che maneggia nelle sue stanze mediche al pari del patologo di Aftermath (1994) ma con il dono della parola che, nel suo caso, è una babele di linguaggi tra il tedesco, il giapponese e l'inglese, ad aumentare l'incomunicabilità fra i protagonisti. E poi, appunto, i protagonisti che si vanno a comporre in quel chilopoda umano, l'icona che per molti è il film stesso. Limitante, ma questo è il segno del successo: Nightmare - dal profondo della notte (1984) quello con le lame al posto delle dita, Non aprite quella porta (1974) quello con la motosega, Venerdì 13 (1980) quello con la maschera da hockey. E adesso gli appassionati di horror hanno the Human centipede (l'acronimo THC è da sballo), quello con i tre tipi attaccati insieme culo-bocca. Se non siamo a livello di cult è solo perché il film di Six cade in un'era in cui i prodotti vengono proposti su un nastro a scorrimento per spettatori da bulimie-serial che non fanno a tempo a digerire che già s'imboccano con qualcosa d'altro. Il film, d'altronde, ha le carte in regola non solo per far parlare delle sue nefande aberrazioni anatomiche (e per la scena della defecazione) ma per le qualità tecniche di realizzazione, fotografia e luci, nonché, e qui si apprezza, l'evitamento dello splatter gratuito con il quale sarebbe stato facile, e anche coerente, riempire un pezzo di cinema così feroce. Il regista si contiene e serve freddo allo spettatore un concentrato di disperazione e sadismo tale da sforare nel grottesco e, a tratti, nel divertito; non è un caso che Six abbia fatto cadere i suoi film sotto il genere “vantablack comedy”, locuzione da lui inventata che fa riferimento a una sostanza che assorbe quasi tutte le radiazioni luminose e quindi produce un nero assoluto. Con the Human centipede siamo in un mondo a sé, non perfetto e non capolavoro ma, comunque, punto di riferimento e ricordo, con la piacevole sensazione di aver visto un prodotto scioccante che non ha puntato tutto sullo shock perché, qua e là, scaturiscono scintille di bravura. Poi, il tempo, galantuomo, ci dirà la sua. Di Six, infatti, si attende the Onania Club, in eterna fase di lavorazione, che vede alcune donne losangeline forti e indipendenti eccitate dalla miseria altrui, premessa ben più crudele di THC. La trilogia si completa con the Human centipede II - full sequence (2011) e the Human centipede III - final sequence (2015).

TRIVIA

Tom Six (1973) dixit: “Non mi piacciono gli happy ending nei film, solo nei centri massaggi” (IMDb.com).

⟡ Il film, costato circa 1,5 milioni di dollari, è stato girato a Naarden, Olanda settentrionale. La villa in cui il film fu girato non era così isolata nei boschi come appare nel film ma faceva parte di un complesso abitativo; Six dovette lavorare non poco con gli angoli di ripresa per escludere le abitazioni circostanti. 

⟡ Il noto critico cinemato-grafico Roger Ebert si rifiutò di assegnare un voto al film, non tanto perché brutto ma perché, secondo lui, inclassificabile e non categorizzabile. Così si conclude la sua recensione: "Il film è quello che è, ed occupa un mondo in cui le stelle non brillano”. 

⟡ Quando il film fu proiettato al Toronto Underground Cinema, fu fatta una vendita "centipede" dei biglietti, ovvero se se ne fossero acquistati due, il terzo era in omaggio. 

⟡ Per la produzione del film, il regista contattò un vero chirurgo che diede la garanzia di veridicità alla tagline del film, ovvero "100% medically accurate". 

⟡ Quando Six iniziò a prendere contatto con gli investitori per la produzione del film spiegò loro che la pellicola avrebbe trattato di una folle operazione chirurgica di unione di diversi esseri umani ma non entrò nel particolare dell'unione fra ano e bocca poiché credeva che questo particolare potesse risultare sgradito. 

⟡ Il nome del dottor Josef Heiter deriva in parte dal nome del noto chirurgo nazista Josef Mengele, mentre il cognome è un riferimento ai meno noti criminali nazisti dottor Fetter e Richter. 

⟡ Il dipinto dei due gemelli siamesi che si vede nel salotto del mad doctor è stato realizzato dal regista stesso.

Titolo originale

the Human Centipede (First Sequence)

Regista:

Tom Six

Durata, fotografia

92', colore

Paese:

Olanda

Anno

2009

Scritto da Exxagon nell'anno 2013; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

commercial