il Mistero del castello

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Voto:

1910. Gerald Harcourt (Edward De Souza) e la sua neo-sposa Marianne (Jennifer Daniel), passando per la Baviera, rimangono bloccati con la macchina e verranno ospitati al castello del dottor Ravna (Noel Willman). Gerald si ubriaca e Marianne viene fatta sparire. L'unico disposto ad aiutare Gerald a trovare sua moglie è il professor Zimmer (Clifford Evans) che conosce il segreto dei Ravna.

LA RECE

Christopher Lee dà forfait e la Hammer si inventa un gotico vittoriano che si fonde con la sensualità della controcultura nascente, creando qualcosa di nuovo ma non brillantemente riuscito. Per alcuni da rivalutare.

Le Spose di Dracula (1960) e il Mistero del castello furono gli horror della Hammer che tentarono di capitalizzare sul successo ottenuto da Dracula il Vampir (1958) interpretato da Christopher Lee. Molto di quel successo era da attribuire all'imponente interpretazione dell’attore, sicché, quando quest’ultimo annunciò di non voler più indossare mantella e denti aguzzi al fine di costruirsi un’immagine disgiunta da uno specifico personaggio horror, la Hammer si trovò a dover gestire storie vampiresche senza la superstar. Il Mistero del castello nacque, dunque, in quel clima produttivo e si rivelò uno sforzo riuscito nel realizzare qualcosa di sufficientemente originale o, se non altro, curioso rispetto al canonico vampire-horror. Non troppo diversamente dall’ironico thriller la Signora scompare (1938) di Hitchcock che, non a caso, verrà remeccato dalla Hammer come il Mistero della signora scomparsa (1979), qui si recupera l'elemento della sparizione della donna, anche se il fattore di maggior interesse si sviluppa relativamente allo scontro tra il vampiro Ravna e il professor Zimmer interpretato con ruvidezza da Clifford Evans. Al timone, l'australiano Don Sharp che, qui, debutta nel genere con una regia sostanzialmente diversa e scarna rispetto al consueto stile Hammer, regia comunque compensata dalla suntuosità scenografica che si esplicita in modo particolare nella sequenza in maschera. Don Sharp si saprà conquistare la stima degli addetti al genere, così da ottenere la regia di Witchcraft (1964), la Maledizione della mosca (1965), Rasputin il monaco folle (1966). Particolarmente memorabile è la sequenza del ballo in maschera, che ricorda vagamente "La Maschera della Morte Rossa" di Poe nella sua fusione di eleganza decadente e orrore strisciante. Il film, tuttavia, non evita alcune lentezze e, dopo un inizio interessantissimo e una prima mezz'ora intrigante, la storia subisce un pesante arresto in direzione di una conclusione in cui un'orda di pipistrelli dovrebbe garantire il pezzo spettacolare, cosa non propriamente riuscita a causa dell'effettistica di scarso livello: parliamo di pipistrelli di gomma appesi al filo. Il finale assesta un colpo basso con donne che si contorcono mostrando gli slip, tocco sexploitation inatteso. Uno degli Hammer più curiosi fra quelli usciti negli anni '60 ma non uno dei migliori.

TRIVIA

Donald “Don” Herman Sharp (1921-2011) dixit: “Non si possono fare grandi sequenze d'azione e poi avere intorno cose flaccide e comuni. Quei film devono avere un’atmosfera di energia latente. Non si possono intendere le sequenze d'azione come entità a sé. Devono essere parte del modo in cui un intero film si sta sviluppando. Devi avere, oltre all'energia, un ottimo senso del montaggio, di quello che può fare una cinepresa” (cinemaretro.com).

⟡ Il film fu fatto uscire in double-bill con il Rifugio dei dannati (1963). 

⟡ La scena in maschera fu parodiata da Polanski in Per favore, non mordermi sul collo (1967). 

⟡ Questo film esiste in due versioni, cinematografica e televisiva; quest’ultima, rimontata per il mercato USA, s'intitola Kiss of Evil e contiene scene prese da la Rivolta di Frankenstein (1964). 

⟡ Il finale di questo film era stato scritto per le Spose di Dracula (1960) ma in quel film non venne usato poiché Peter Cushing vi si oppose.

⟡ Il film contiene quello che potrebbe essere uno dei primi esempi di "zombi vampiro" nel cinema britannico, durante una memorabile sequenza finale che anticipa elementi che vedremo poi in la Notte dei morti viventi di Romero. Questa scena fu considerata così scioccante che venne censurata in diverse giurisdizioni.

Titolo originale

The Kiss Of The Vampire

Regista:

Don Sharp

Durata, fotografia

88', colore

Paese:

UK

Anno

1962

Scritto da Exxagon nell'anno 2013; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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