la Necrofila

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Lindsay (Mary Wilcox) è una necrofila che bazzica funerali nell'attesa di dare l'estremo bacio a un defunto che non conosce neanche. La donna attira l'attenzione di un altro necrofilo che la invita a unirsi a un gruppo di gente che condivide la sua vergognosa passione. Lindsay, però, non vive bene la cosa e cerca di combatterla sposandosi con il gallerista Alex (Lyle Waggoner); il rapporto, tuttavia, non funziona poiché la donna non riesce a fare sesso con i vivi.

LA RECE

Tentativo, con look televisivo, di commercializzare l'incommercializzabile. I rituali dell'amore borghese (matrimoni, appuntamenti, ...) - si ribaltano nelle cerimonie funebri che Lindsay frequenta con crescente ossessione. Interessante, ancorché non del tutto riuscito.

La Necrofila, crudo titolo della distribuzione italica per introdurre l'orribile segreto della signora Lindsay. Di horror che hanno trattato il tema della necrofilia ce n'erano stati prima e ne verranno in seguito: vecchie guardie (l'Orribile segreto del Dottor Hichcock, 1962) massacrate dalla censura che evidentemente non gradiva trasposizioni filmiche di questa estrema perversione; poi, le nuove leve (Buio omega, 1979; Macabro, 1980; Nekromantik, 1987; Lucker the necrophagous, 1986; Aftermath, 1994;) costruiti per scioccare il pubblico puntando l'obiettivo fra le carni putrefatte degli immoti amanti. Love me deadly, già dal titolo, sceglie un approccio soft all'argomento, benché, poi, non sia privo di situazioni forti. Più che marciare e marcire sullo splatter, Lacerte tenta la strada dello scavo psicologico del necrofilo con flashback punteggiati da uno score musicale al pianoforte che dovrebbero far luce sull'eziopatogenesi della necrofilia di una donna. La qualità complessiva del film, tuttavia, è discutibile sia per quanto riguarda i dialoghi, sia per gli interpreti legnosi, sia per la fotografia e la regia televisiva. Tuttavia, è proprio la visione di elementi necrofili in un impianto estetico vagamente televisivo a rendere curioso il prodotto. La prospettiva psicologica, in effetti, non è particolarmente approfondita e viene connessa al trauma infantile di una bambina troppo legata al padre il quale muore per causa della suddetta, motivo per cui Lindsay non riuscirà a fare sesso se non con i cadaveri. Non esattamente un nesso di causa effetto solidissimo. Interessante e verosimile lo spunto per cui la donna gira per funerali così da aver l'occasione di baciare i defunti, il che risponde alla legge delle parafilie secondo la quale ogni perverso va verso l'oggetto della propria perversione; ecco perché molti dei necrofili registrati dalla cronaca erano assunti in pompe funebri e, altro esempio, molti pedofili svolgono attività che li pongono a contatto con i bambini. Il vero necrofilo, tuttavia, è un soggetto che tende all'alienazione sociale ed è assai poco probabile che si associ ad altri necrofili per formare club et similia; ancor meno verosimile l'idea della setta di necrofili che porta il film verso lidi comunemente associati al satanismo. Aleggia un’aura malinconica e melodrammatica, nonché comica, quando la protagonista si fa i codini e va a ballare sulla tomba del padre. Notevole, però, è l'uso che Lacerte fa delle location losangeline, trasformando gli eleganti quartieri residenziali e le pompe funebri in un paesaggio gotico urbano. A rendere ancor più folle il film c'è la canzone "Love Me Deadly" cantata da Kif Fuller come un lentaccio: “Love me deadly, kiss me deadly, this very special love can never be. Touch me deadly, hold me deadly, look in my eyes and tell me what you see”. Comunque sempre meglio dei tormentoni estivi.

TRIVIA

⟡ Molti degli ospiti al party sono membri della troupe che ha lavorato al film. Lo sceneggiatore e produttore Buck Edwards, che nel film veste i panni del membro della setta con la testa rasata, è visibile per pochi secondi come ospite sullo sfondo. 

⟡ Questo film ha ricevuto l'apprezzamento di una vera necrofila: Karen Greenlee, lavoratrice alle pompe funebri del Memorial Lawn Mortuary (Arizona) beccata sul posto di lavoro a fare la birichina fra le bare.

Titolo originale

Love Me Deadly

Regista:

Jaques Lacerte

Durata, fotografia

95', colore

Paese:

USA

Anno

1972

Scritto da Exxagon nell'anno 2012; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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