Notturno con grida

Voto:

Un gruppo di persone s'incontra per iniziare a spartirsi l'eredità di Christian, morto senza che si sia trovato il cadavere. I personaggi, ognuno con qualcosa da nascondere, cominceranno a lottizzare un bosco dal quale, però, non riusciranno più ad uscire.

LA RECE

Terribilissimo horror paranormale girato senza che nessun settore della produzione, dalla recitazione alla scenografia, fossero salvati dal pubblico ludibrio. Pasticcio di Gastaldi che come sceneggiatore, invece, si era fatto ben conoscere.

Terribile horror finanziato con le sovvenzioni del Ministero del Turismo e dello Spettacolo tramite la presentazione di un progetto dal titolo la Coscienza, a lasciare intendere velleità art house; questo per dire dove e come possano essere scialacquati i soldi dei contribuenti. Da tempo caldeggiato da Gastaldi e Salerno come sequel di Libido (1965), il film venne girato fondando una cooperativa alla quale aderiranno gli attori con promesse di dividendi sui proventi di distribuzione. Titolato in lavorazione la Forza del male e virato scriteriatamente in Notturno con grida (la storia si svolge tutta di giorno!) la pellicola, produttivamente sgangherata, avrà in comune con Libido quasi solo Mara Maryl, al secolo Chianetta, come punta di diamante in quanto coniuge del regista. La festa privata, intrisa di giallo familiare, spunti antiborghesi e derive metafisiche continua con Gerardo Amato, fratello di Michele Placido, e Gioia Scola figlia del regista Ettore. Non l’Actor Studio. La speranza di un pur modesto giallo all'italiana viene obliterata da un horror paranormale con un gruppo di protagonisti assolutamente sgradevoli che si aggirano per i boschi (frammenti ecologisti) il tempo necessario per sfiancare lo spettatore; la scenografia non si sa cosa sia. Poi, quando del tutto disinteressati si volge lo sguardo altrove, succedono cose arcane: spunta un fantasma, che è anche la Morte, e il sipario si chiude. Di sculto il ruolo offerto a Luciano Pigozzi, il Peter Lorre italiano, nei panni di un filosofo cattolico che ammorba tutti con stupori spirituali e citazioni latine; qualcuno fa da contraltare con battute di rara finezza: "Naturae miraculum ce l'abbiamo in culum!". Soggetto confuso e insipido, visivamente a corto di sangue, recitato pietosamente e affossato da un audio in presa diretta che dà al tutto un'atmosfera da spettacolino oratoriale. Score musicale col flauto e tema mediato da Morte sospetta di una minorenne (1975). Insomma, pasticcio improponibile di un Gastaldi che, invece, in ruolo di sceneggiatore, ha dato vita a prodotti interessanti: Così dolce... così pervers (1969), le Foto proibite di una signora per bene (1970), lo Strano vizio della signora Wardh (1971), Tutti i colori del buio (1972), Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer? (1972). Ad ogni modo, il film ebbe il non comune pregio di porre un nuovo standard circa ciò che può essere definito “insuccesso al botteghino” dato che incassò nelle sale 200.000 lire che, aggiornati all’attuale costo del denaro (2025), equivalgono a 630 euro.

TRIVIA

⟡ Vittorio Salerno (1937-2016), fratello dell’attore Enrico Maria, dixit: “Per noi fratelli Salerno era “normale” occuparsi di arti varie, tanto che se uno di noi fosse diventato un “impiegato di banca”, con tutto il rispetto per i banchieri, l’avremmo guardato con sospetto, e forse gli avremmo tolto il saluto” (Comotti e Salerno, 2012). 

⟡ Torbidi retroscena in casa Gastaldi: “Diciamo che Mara era Mara, aveva questo fisico. Eravamo appena fidanzati, fummo contattati dalla Rizzoli perché (Roger) Vadim, che era stato lasciato dalla Bardot, la voleva per un film. Mara assomigliava un po’ alla Bardot, Vadim vedendo alcune sue fotografie la voleva. Dissi: “Senti cara Mara…” Non eravamo neanche sposati, eravamo insieme da un mese. “Io da Vadim non ti accompagno, perché Vadim dice dappertutto che se non se le scopa non può girare. Se vuoi andare… capisco che è una cosa incredibile che ti sta capitando”. Cominciammo a dire no e la Cineriz si impuntò: “Sentite, il contratto è in bianco, venite giù e mettete la cifra che volete, perché non posso dire a Vadim che questa non vuole neanche vederlo!”. E invece andò proprio così. Per cui io avevo a casa la moglie che aveva rinunciato a Vadim! Capito che pressione che avevo?” (Iachetti, 2017).

Regista:

Ernesto Gastaldi, Vittorio Salerno

Durata, fotografia

85', colore

Paese:

Italia

Anno

1982

Scritto da Exxagon nell'anno 2009; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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