lo Strano vizio della signora Wardh
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Voto:
Vienna. Julie (Edwige Fenech) è sposata con il compassato Mr.Wardh (Alberto De Mendoza) che la snobba; lei, quindi, si fa stropicciare dal playboy George Corro (George Hilton). Peccato che l'ex di lei, Jean (Ivan Rassimov), non gradisca e la importuni, ricordandole il sesso perverso che insieme praticavano. Nel frattempo, in città, si scatena un serial killer che inizia a prendere di mira Julie, la quale, esasperata, abbandona il marito e scappa in Spagna con l'amante. Saranno problemi.
LA RECE
A cavallo fra il sexy giallo lenziano e il sinistro argentiano, abbiamo la Fenech donna tormentata da ricatti e omicidi legati al suo passato sadomaso. Martino si muove bene su un terreno non ancora solido, creando uno dei migliori gialli italiani anche grazie ad una "inadatta" scream queen.
Debuttone di Sergio Martino nel giallo tramite un impasto con ingredienti argentiani che avevano provato di piacere al pubblico con l'Uccello delle piume di cristallo (1970) e le spezie del sexy-thriller lenziano e quello di Guerrieri (il Dolce corpo di Deborah, 1968) con le donnine e le loro libidini economiche. Da questi ultimi, le tematiche del complotto per vil denaro che, poi, significa sempre un po' i Diabolici (1955), sull'onda della cronaca nera del caso Fenaroli, più la variabile di una protagonista femminile preda del disagio psichico - ah, lo "strano vizio" è il masochismo - che diventa sole narrativo attorno al quale i maschi, con massa ridotta, satellitano. Per gli estimatori del genere è una pacchia, dal momento che qui c'è di tutto un po': suspense, horror, plot intricato, finale inatteso, bei corpi, spunti trash e perfino un divertito catfighting fra due donne nude da far sbavare Tarantino. All'impatto generale di un film fiaccato da una certa lentezza narrativa, specie nelle scene d'ispezione domestica compiute da Julie, da alcuni dialoghi tragicomici, dagli sguardi diretti alla cinepresa impauriti o cupi, viene in soccorso una Fenech primo sale sulla quale, inaspettatamente, Martino nutriva riserve. E Martino non sbagliava affatto: il curriculum della Fenech parla chiaro rispetto al fatto che la sua fisicità, ovvio motore primo per i suoi ingaggi, fosse più adatta a pellicole non cupe, e la sua procacità non la rendesse un'idonea scream-queen. Ad ogni modo, lo Strano vizio della signora Wardh finisce per essere uno dei punti di riferimento del giallo d'epoca, sia per la coppia attoriale Fenech-Hilton, sia per la sua funzione di cerniera fra filoni cinematografici, sia per alcune scene che hanno fatto scuola: il cubetto di ghiaccio, l'uccisione di Airoldi al parco poi ripresa da Argento in Quattro mosche di velluto grigio (1971), l'aggressione della Fenech nel garage ripresa da diversi film fra i quali il più spudorato sarà la Polizia chiede aiuto (1974) . Qualche goccia di sangue o un tocco sadico in più negli omicidi non avrebbero guastato ma i limiti non cambiano il culto di cui gode lo Strano vizio della signora Wardh che, in un passaggio, presenta su un bigliettino la frase "Ora so che cerchi di sfuggirmi... ma il tuo vizio è una stanza chiusa dal di dentro e solo io ne ho la chiave" sulla quale Sergio Martino, in maniera squisitamente autoreferenziale, costruirà il Tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave (1972) portandosi appresso la Fenech e il torvo Rassimov. Il tridente Fenech-Rassimov-Hilton verrà riproposto anche in Tutti i colori del buio (1972). Forse un filo sopravvalutato o, magari, più importante per la sua funzione di cerniera fra generi che per meriti intrinseci, lo Strano vizio della signora Wardh gode, però, del buon finale e, soprattutto, della Fenech che, nuda, si becca una pioggia di cocci di bottiglia e fa sesso fra vetro e sangue. Mica capita tutti i giorni! Ah, musiche di Nora Orlandi.
TRIVIA
Sergio Martino (1938) dixit: "L'ho sempre trovata poco adatta per i personaggi dei film gialli, fortunatamente è sempre stata disponibile ad entrare nella parte di quei ruoli che immaginavo appartenessero a personaggi più emaciati. Credevo che se un personaggio dovesse affrontare quelle problematiche psicologiche, mal si legava allo splendore e alle forme della sua solarità. Ma se, a distanza di anni, il pubblico ancora la ama, forse sbagliavo io" (lachetti, 2017).
⟡ Con il caso Fenaroli ci si riferisce a un omicidio commesso il 10 settembre 1958 a Roma nel quartiere Nomentano, seguito vivacemente dall'opinione pubblica. Ventimila persone attesero fino alle cinque del mattino la sentenza della Corte d'Assise di Roma che condannò all'ergastolo il geometra Giovanni Fenaroli come mandante e Raoul Ghiani come esecutore dell'omicidio della moglie del primo, Maria Martirano, strangolata nel suo appartamento al fine di incassare una polizza sulla vita della donna (150 milioni di lire) nella quale era stata falsificata la firma sulla clausola che prevedeva la morte violenta. Fenaroli aveva conosciuto Ghiani tramite il legame con Amalia Inzoia, donna con la quale il geometra, 10 anni prima, aveva avuto una relazione. Fenaroli è morto in carcere nel '75, Ghiani ha ricevuto la grazia nell'83 .
Regista:
Sergio Martino
Durata, fotografia
98', colore
Paese:
Italia, Spagna
1971
Scritto da Exxagon nell'anno 2007 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
