Passi di danza su una lama di rasoio
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Voto:
Kathy (Nieves Navarro) vede involontariamente un uomo che pugnala una donna in un appartamento. Il ragazzo di Kathy, Alberto (Robert Hoffmann), è scettico ma, poi, si arrende all'idea che quella era una delle vittime di un killer zoppo che s’aggira col bastone. L'ispettore Merughi (George Martin) vorrebbe prendere l’assassino usando Kathy come esca.
LA RECE
Canonico giallo d'impronta argentiana con suggestioni che provengono anche da Hitchcock. E canonico, in questo caso, non vuol dire brutto.
Giallone che recupera il titolo di un coevo giallo sentimentale di Giuseppe Pellegrini, Giorni d’amore sul filo di una lama (1973), facendo, però, tesoro delle regole dettate da Argento a partire da l’Uccello dalle piume di cristallo (1970): assassino guantato con arma bianca, omicidio spiato inavvertitamente da una persona che si troverà suo malgrado coinvolta, omicidi violenti, J&B, un elemento comico, belle donne nude, tutti sospettati e movente, in questo caso, particolarmente delirante. Benché Passi di danza su una lama di rasoio mostri una regia poco ispirata, nondimeno contiene tutti gli elementi che entusiasmano l’appassionato e qualcosa in più, come l’inziale scena della visione dell’omicidio tramite un cannocchiale pubblico che richiama la Finestra sul cortile (1954) e, come emulo, Omicidio a luci rosse (1985) di De Palma. Alla Navarro il ruolo principale (le Foto proibite di una signora per ben, 1970; la Morte cammina con i tacchi alti, 1971; Tutti i colori del buio, 1972; la Morte accarezza a mezzanotte, 1972) attrice spagnola non bella in senso assoluto ma con una sua particolarissima carica sensuale capace di eclissare comprimarie più giovani e belle come, in effetti, avviene in questo film nei confronti di Anuska Borova in un doppio ruolo; attrice, quest’ultima, scomparsa dalle scene dopo questo film. Al fianco della Navarro, Robert Hoffmann (Ragazza tutta nuda assassinata nel parco, 1972) che non ha il carisma di un George Hilton ma si fa comunque valere. Memorabile l'intervento comico-trash di Asdrubale Magno padrone di una ditta di pelletteria che ha una perversa idea pubblicitaria. Buone scene di omicidio, buono score musicale composto dal maestro Pregadio (proprio quello de "La Corrida" presentata da Corrado Mantoni) e tutto l’armamentario del genere con deficit nella costruzione narrativa e anche riguardo le fiammeggianti scenografie tipiche delle pellicole anni '70. Ragioni exploitation, in vaga connessione con il filone poliziottesco-prostitutivo, spingono la protagonista a fare cose che una privata cittadina mai si sognerebbe di fare: la Navarro accetterà di spacciarsi come peripatetica sotto il vigile occhio della polizia per adescare il killer. Pazzesco ma ci piace così.
TRIVIA
⟡ Nessun dato, per ora.
Regista:
Maurizio Pradeaux
Durata, fotografia
85', colore
Paese:
Italia, Spagna
1973
Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
