la Settima vittima

Voto:

La retta del collegio nel quale soggiorna la giovane Mary Gibson (Kim Hunter) non viene più pagata da mesi dalla sorella maggiore Jacqueline (lean Brooks). La prima, quindi, si lancia attraverso New York City alla ricerca della seconda, scoprendo la torbida vita di Jacqueline e lo scellerato gruppo dei Palladisti al quale la donna aveva aderito.

LA RECE

Dramma psicologico dal sapore gotico che segue una giovane donna alla ricerca della sorella scomparsa. Prodotto da Val Lewton, il film privilegia l'atmosfera all'effetto esplicito, creando un'opera di suggestiva eleganza noir che anticipa i temi paranoici del cinema degli anni '70.

Dramma orrorifico di enorme seminalità benché sia uno dei meno noti fra quelli prodotti da Val Lewton negli anni ' 40 per la RKO (il Bacio della pantera, 1942; the Ghost ship, 1943; Ho camminato con uno zombi, 1943; l'Uomo leopardo, 1943; il Giardino delle streghe, 1944; il Vampiro dell'isola, 1945; la Jena - l'uomo di mezzanotte, 1945; Bedlam - manicomio, 1946). La riscrittura del plot di DeWitt Bodeen, che prevedeva la lotta contro il tempo di un'orfana per scoprire l'identità di un killer che avrebbe fatto di lei la settima vittima, porta a qualche farraginosità narrativa ma il produttore Lewton sembra ci tenesse ad offrire al pubblico la storia ben più esoterica di una setta di satanisti, tema coraggioso per i tempi. Si ha, così, la giovane Kim Hunter (più carina della "egiziana" Brooks che viene annunciata come donna d'incredibile bellezza) persa in un mondo più grande di lei, una New York City di luci e, soprattutto, ombre percorse occultamente da una rete "massonica" che non può che ricordare nelle sue dinamiche manipolative Rosemary's baby (1968). Mark Robson, al suo debutto, e anni prima dei suoi grandi successi registici (i Peccatori di Peyton, 1957; la Locanda della felicità, 1958; la Valle delle bambole, 1967; Terremoto, 1974), gestisce con efficacia un budget ridotto, non regala grandi dinamismi o strepitose angolature di ripresa ma concretizza alcune sequenze da annale del cinema, prima su tutte la scena della doccia che Hitchcock avrà di certo visto. Niente male neppure la sequenza in metropolitana con Mary atterrita e l'epilogo cupo a livelli non consueti per i tempi. Proprio questo finale, che vede protagonista la Brooks, magnifica l'inusuale atmosfera disperata e depressa che caratterizza la Settima vittima. Jacqueline, regina di un male di vivere di stampo goticheggiante, è condannata fin dall'inizio, ben prima di entrare nella setta dei Palladisti che lei inizierà a frequentare nella speranza che un taglio di vita obliquo possa spazzare via una condizione distimica, ovvero cronicamente depressa. Nulla, però, sembra portare un valore aggiunto nella vita di Jacqueline che corre incontro alla morte, né migliore entusiasmo si guadagnano i Palladisti, un accrocco di gente viziosamente annoiata. Prima parte del film più intrigante della seconda che lascia il passo ad una melodrammaticità un po' agée. Il finale, però, ascoltato, e non visto nella sua drammaticità, ti si conficca in testa. Forse non un capolavoro ma, già ampiamente rivalutato, la Settima vittima è una pellicola da non perdere, inclusa meritatamente da Steven Schneider fra i 1001 film da vedere prima di morire.

TRIVIA

Marcus "Mark Robson" Rabinovitch (1913-1978) dixit: "La tradizione hollywoodiana più obsoleta ma più persistente è la pratica di cercare di rendere tutti i film attraenti per tutti gli spettatori. Nel mercato di oggi, questo è assurdo. Solo una manciata di film realizzati ogni anno potrebbero piacere a tutti gli spettatori, e questi saranno davvero dei grandi successi. Dove le aziende falliscono è nel loro continuo sforzo di ammorbidire l'impatto di ogni film per attrarre il pubblico più vasto" (IMDb.com).

⟡ La somiglianza fra Tom Conway, nel film il Dr. Louis Judd, e l'attore George Sanders (il Villaggio dei dannati, 1960) non è casuale. Conway, al secolo Thomas Charles Sanders, era il fratello minore di George e fu proprio quest'ultimo ad introdurlo ad Hollywood. Mentre Sanders si suicidò nel 1972 a 65 anni, Tom Conway morì di cirrosi epatica nel 1967, a 62 anni, a causa dell'alcolismo.

⟡ Erford Gage, nel film il poeta Jason Hoag, si arruolò nell'esercito statunitense il 27 agosto 1943. Operativo nel 20° Gruppo Fanteria, 6a Divisione, Erford venne ucciso il 17 marzo 1945 durante un'azione per liberare le Filippine; è sepolto al Cimitero Nazionale Fort McKinley di Manila, lotto A-8-28.

Titolo originale

The Seventh Victim

Regista:

Mark Robson

Durata, fotografia

71', b/n

Paese:

USA

Anno

1943

Scritto da Exxagon nell'anno 2018 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

commercial