Strange Darling
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Voto:
La Lady (Willa Fitzgerald) e il Demon (Kyle Gallner) si incontrano in un bar per una notte di sesso consensuale con elementi BDSM. Il giorno dopo, la donna fugge terrorizzata attraverso l'Oregon rurale, inseguita dall'uomo che sembra volerla uccidere. La narrazione frammentata in sei capitoli non cronologici rivela gradualmente una verità più complessa.
LA RECE
Neo-exploitation psico-thriller che usa una struttura narrativa frammentata in sei capitoli per sovvertire le dinamiche di genere attraverso un colpo di scena (moderato). Il film, trasforma quello che sembra un rape-revenge in uno "studio" sulla manipolazione. Nonostante la qualità tecnica innegabile e i paesaggi dell'Oregon ben utilizzati, manca di profondità nella riflessione sulle dinamiche di genere, benché sembri compierle, riducendosi a intrattenimento che, comunque, non meritava il flop commerciale.
Osannato specimen neo-exploitation mascherato da psycho-thriller neo-noir a tinte forti, mascherato da studio delle dinamiche di genere, mascherato da Rape & Revenge, ma soprattutto film con colpo di coda narrativo non impensabile ma neppure troppo prevedibile che dovrebbe confondere le carte in tavola. La struttura narrativa frammentata - sei capitoli non cronologici che ricompongono gradualmente il puzzle - recupera quella capacità del cinema di rappresentare con particolare efficacia il trauma tramite una disarticolazione temporale, rivelando l'influenza tarantiniana (Pulp fiction, 1994) ma anche, visto il soggetto, quella del Gaspar Noé di Irréversible (2002), con il peso, qui, messo più sulla tensione narrativa che sulla rappresentazione estetica, anche se Strange darling non lesina certo in sangue. Difficile spiegare in maniera compiuta il lavoro di Mollner senza fare spoiling, cosa che però cercherò di evitare in maniera completa poiché il film si gioca parecchio sulla volontà di stupire, anche se, in fin dei conti, pretende di farlo soprattutto con un pubblico edotto sul cinema di genere (che poi è quasi tutto il pubblico che vede film del genere), il quale comprende che la dinamica fra i due protagonisti, the Lady e The Demon, non può essere solamente quella mostrata ad inizio film e, oltretutto, introdotta da un caveat sulla veridicità della storia del serial killer. Invece, non è vero niente; potete controllare in rete. Ad ogni modo, qualcosa dovrò rivelare; quindi, chi deve ancora vedere il film legga dopo. Sulle prime sembra trattarsi di uno studio sulla trasformazione dei rapporti di coppia fra uomo e donna, sulla tossicità relazionale, su qualche fragilità psichica in atto o sul sacrosanto bisogno-trattino-diritto di farsi trattare di cacca nel gioco BDSM; ché, se di gioco sessuale consensuale si tratta, non si tratta di farsi trattare davvero male. Su questo punto evitiamo approfondimenti psicologici sennò non ne usciamo più ma consentitemi di suggerire la visione di Dogs don’t wear pants (2019) o Blind (2014) se si voglia davvero indagare meglio certe dinamiche. Strange darling manca di quella salienza utile per porsi come seria riflessione sulle dinamiche di genere, sia nella dimensione sessuale, sia nella relazione tossica con una figura femminile assai questionabile (qui, si guardi piuttosto Alleluia, 2014) La figura di Lady è quella di una femme fatale di impronta post-noir che pare dire qualcosa di femminista ma che, in definitiva, dice solo qualcosa di gravissimamente psicopatologico, non solo per dichiarati fattori psicotici ma per tutta una costellazione di bugie e manipolazioni che utilizzano il femminile (soprattutto se “in distress”) per farsi strada, per farsi soccorrere, per piegare la ragione degli eventi. In realtà, Lady non parla per le donne in generale, parla unicamente per lei stessa da buona psicopatica qual è, e il film lo chiarirà platealmente nel prosieguo. Interessante che a fermarla interverrà un’altra donna, più anziana, evidentemente più scafata per età, svelta a non cadere nelle manipolazioni della giovane; avviene, in qualche modo, ciò che era avvenuto al termine de l’Angelo della vendetta (1980). Tuttavia, nel lavoro di Abel Ferrara, Thana aveva dei giustificati motivi per la sua rabbia in effetti strabordante; the Lady, invece, non è portatrice di nessun significato se non quello della sua psicosi e credere che vi sia altro se non ciò, rende vittime della sua folle narrativa così come è accaduto alle vittime nel film. Elegantemente, Mollner sovverte più volte le dinamiche psicologiche fra la donna e l’uomo, anche lui incline ad una certa aggressività, attraverso una scrittura che rifiuta qualsiasi polarizzazione morale definitiva; questo, peraltro, sembra emergere dalla scena più riuscita del film, ovvero quel lungo piano sequenza, assolutamente ben recitato da Fitzgerald, con la vita che si spegne e, con essa, si desatura sia il colore dell’incarnato, sia la fotografia del film. Piacciono anche questi territori statunitensi (Oregon), compresi gli abitati, vuoti, sporadici, anonimi, non-luoghi, una topografia alienata simile ai protagonisti che la abitano; ma forse, questo, è il modo di vedere di un vecchio europeo. Non mi ha entusiasmato come pare abbia colpito Stephen King e atri spettatori, che, nel mio caso, significa che non è un film che desidererò riguardare, tuttavia la qualità generale del prodotto di Mollner è innegabile e non meritava il flop al botteghino.
TRIVIA
JT Mollner dixit: “Vivo per la pellicola. Ne amo l'odore, l'aspetto e il suono. Tutti i nuovi arrivati parlano di digitale questo e digitale quello. Be', io sono uno dei nuovi e la mia ragazza è ancora la pellicola. Amo tutte le pellicole... 8 mm, 35 mm, Super 16. Non faccio discriminazioni. Amerò la pellicola anche quando sarà una vecchia megera e nessun altro la vorrà.” (IMDb.com).
⟡ Alla fine dei credits, si legge "In memory of Dede Mollner, the Original GAZZARRI DANCER." Le ballerine del Gazzarri erano, appunto, le go-go girl del locale Gazzarris, locale notturno sulla Sunset Strip a West Hollywood, in California, luogo un tempo importante nella scena musicale di Los Angeles dagli anni Sessanta fino ai primi anni Novanta.
Nel 2022 fu annunciato che Willa Fitzgerald e Kyle Gallner (entrambi veterani del franchise Scream) avrebbero recitato in questo film che poi, uscito nelle sale, ottenne generalmente ottime, tuttavia incassando solo 3 milioni di dollari a fronte di un budget di almeno 4 milioni. Quindi, la casa di distribuzione Magenta Light Productions ha fatto causa alla società di marketing Spellbinder per frode e violazione contrattuale, chiedendo almeno 10 milioni di risarcimento, accusando la Spellbinder di non aver contribuito alla sua metà dei 2 milioni destinati al marketing, trattenendo fondi e acquistando follower finti sui social per simulare una campagna di successo. La distribuzione ritiene che con un marketing adeguato il film avrebbe ottenuto risultati commerciali molto migliori.
Fast rating
Titolo originale
Id.
Regista:
JT Mollner
Durata, fotografia
97', colore
Paese:
USA
2023
Scritto da Exxagon nell'anno 2010 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
