il Sudario della Mummia
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Voto:
Egitto, 1920. Una spedizione guidata dall'archeologo Walden (André Morell) scopre la tomba del faraone Kah-to-bey: i resti del faraone sono coperti da un sudario con strane iscrizioni. Fatto ciò che non si doveva, cioè turbare il sonno del faraone, i ricercatori iniziano ad essere perseguitati dalla mummia vivente.
LA RECE
Alcuni ne rilevano l'intensa goticità e la fedeltà all'iconografia della Universal relativa alla mummia. Io l'ho trovato lento e ben poco desideroso di portare sul piatto qualcosa di nuovo; in questo senso, sì, è ben assiso sulla vecchia scuola.
Terzo film sulla mummia vendicativa realizzato dalla Hammer e secondo film della saga che non funziona, mentre il primo di Fisher era, se non altro, ben realizzato. La serie della mummia hammeriana si rivela, quindi, una delle meno riuscite fra quelle prodotte dalla casa inglese. Il regista Gilling, che aveva una certa esperienza con l'horror di serie-B (la Morte arriva strisciando, 1966; la Lunga notte dell'orrore, 1966; Madra il terrore di Londra, 1965) e che poi avrà un futuro televisivo, non fa nessuno sforzo per tirare fuori una qualche variazione o novità dalla faccenda. Anche alla sceneggiatura, Gilling rielabora senza alcuna fantasia ciò che già era stato proposto dai due precedenti film: la stessa struttura narrativa, la stessa volontà d'inserire qualche elemento scarsamente comico e l'incapacità di costruire momenti di sentita tensione. Il budget a disposizione non fu certo d'aiuto ma questo non giustifica le ricorsività tematiche e la poca voglia di escogitare qualche novità. La mummia del film, interpretata dallo stuntman Eddie Powel, con i suoi occhi vitrei è ancora più inespressiva del solito. A titolo di onestà, va detto che un certo numero di recensori hanno apprezzato del lavoro di Gilling, per loro un maestro sottovalutato dell'horror britannico, per intensità gotica e fedeltà all'iconografia classica Universal, bilanciando archeologia vittoriana e terrore soprannaturale. Io, invece, ho soprattutto notato che la pellicola di Gilling abbisogna di metà del suo minutaggio per fare apparire la mummia, rivelandosi, quindi, lento e con omicidi poco orchestrati; i protagonisti, i poco noti David Buck e Maggie Kimberly, non hanno nessuna parte determinante in dirittura di una conclusione che vede la prevedibile resa dei conti. L'unica scena salvabile riguarda il siparietto con la veggente sdentata. Sconsigliato ma non pessimissimo; quindi, non radicalmente sconsigliato.
TRIVIA
⟡ La saga hammeriana della mummia inizia con la Mummia (1959) a cui segue il Mistero della mummia (1964); dopo il Sudario della mummia segue Exorcismus- Cleo la dea dell'amore (1971).
⟡ Questo è l'ultimo film della Hammer ad essere stato girato ai Bray Studios.
Titolo originale
The Mummy's Shroud
Regista:
John Gilling
Durata, fotografia
90', colore
Paese:
UK
1966
Scritto da Exxagon nell'anno 2010 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
