il Terrore di Frankenstein
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Il castello della famiglia Frankenstein viene distrutto dalla folla inferocita che non vuole nemmeno sopportare il ricordo dei tetri eventi passati. Ciò, però, porta alla luce la Creatura (Lon Chaney Jr.) che, guidata da Ygor (Bela Lugosi), ripiega a Vasaria, luogo in cui abita il secondogenito dell'originario barone. Ludwig Frankenstein (Cedric Hardwicke) è un neuropsichiatra che, ispirato dal fantasma di suo padre, decide di curare il Mostro impiantandogli un nuovo cervello: al posto dell’encefalo di un criminale, uno sano. Ygor, di altro parere, farà in modo di mettere il proprio cervello nella scatola cranica della creatura.
LA RECE
Molto di già visto per un film che, seguendo i dettami della Universal, si realizzava per ragioni alimentari. Tuttavia qualche elemento curioso c'è e gli attori fanno il loro lavoro. Per chi ama i classiconi in bianco e nero, no è tempo perso.
Quarto film della Universal sulla Creatura del Prometeo moderno. Fu con l'inizio degli anni '40 che gli studios dovettero subire dei tagli finanziari per supportare le spese belliche: con budget inferiori, la Universal scelse di sfruttare i grandi successi degli anni precedenti e i relativi mostri da essi lanciati (Frankenstein, Dracula, l'Uomo Invisibile, l’Uomo-lupo, la Mummia) creando un tot di sequel spesso assai meno riusciti delle opere originarie. Il Terrore di Frankenstein non è, comunque, un film scadente, benché patisca a causa delle logiche produttive e dell’esigenza di rimpiazzare Boris Karloff con Lon Chaney Jr., dato che il primo era impegnato a teatro con “Arsenico e vecchi merletti”. L'aspetto della creatura interpretata da Chaney Jr. è, però, più statico, trasmette meno sentimento e, nella camminata, ricorda un morto vivente, anche se non si può dire che la performance dell’attore sia inconsistente; oltretutto, la fisicità di Frankenstein - ormai il mostro ha assunto il nome del suo creatore - viene esaltata da alcune angolature di ripresa davvero ben studiate. Kenton, con tutti i limiti, cercò soluzioni visive che, se non radicalmente innovative, facessero trasparire una ricerca creativa. Tuttavia, la regia doveva fare i conti con la struttura del film, un rimescolamento delle precedenti trame, comprese alcune sequenze proposte ad nauseam. Rivedere la folla inferocita con torce alla mano a inizio film e alla fine, oppure la solita attivazione dei macchinari con connesso sfavillio elettrico, può dare la giustificata impressione di déjà-vu e povertà d'idee. Questo però, più che un errore registico, fu il risultato del fatto che Keaton si dovette piegare alla necessità di giocare con alcuni stereotipi riconoscibili dal pubblico sotto la spinta della Universal che, in quegli anni, non mirava all'originalità ma, come detto, al botteghino. La storia, in sé, non aveva esaurito i suoi spunti e la Hammer lo dimostrerà con la Maschera di Frankenstein (1957) ma va fatto notare che la Universal giocava le sue carte su molti fronti produttivi che, oltretutto, non impedirono di accendere qualche scintilla d’originalità quale la citta di Vasaria e il trapianto di cervello, nonché un Lugosi nei panni di Ygor in buona forma. Il minutaggio limitato, in tutti i casi, viene in soccorso agli annoiati detrattori che denunciano, non immotivatamente, melodrammaticità e buchi nel plot.
TRIVIA
⟡ I film della Universal sul Barone e la sua creatura sono: Frankenstein (1931); la Moglie di Frankenstein (1935); il figlio di Frankenstein (1939); il Terrore di Frankenstein (1942); Frankenstein contro l'uomo lupo (1943); Al di là del mistero (1944), la Casa degli orrori (1945) e il comico il Cervello di Frankenstein (1948).
⟡ Furono distribuite due versioni tagliate del film in 8 mm, una col titolo Frankenstein’s new brain e l'altra come the Trial of Frankenstein.
⟡ Si racconta che una parte del trucco applicato alla testa di Lon Chaney Jr. causasse gran dolore all'attore: la parte incriminata si trovava proprio sulla fronte. Chaney si lamentò con diverse persone, ma dal momento che nessuno gli dava retta, a un certo punto, scocciato, si strappò parte della protesi sulla testa causandosi una grossa ferita alla fronte. Le riprese dovettero essere interrotte per due giorni.
⟡ Jack Pierce, l'effettista, utilizzò così tanto trucco nella scena in cui il Mostro risultava incastonato nello zolfo che, per poco, Lon Chaney Jr. finì soffocato.
Titolo originale
The Ghost Of Frankenstein
Regista:
Erle C. Kenton
Durata, fotografia
67', b/n
Paese:
USA
1942
Scritto da Exxagon nell'anno 2008 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
