la Casa dell'orrore

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Voto:

Paul (Andrew Sensenig) e Anne Sacchetti (Barbara Crampton) vanno a vivere in provincia per scappare dal lutto seguente alla perdita del figlio Bobby. Nella nuova casa di Aylesbury, tuttavia, la donna inizia a sentire la presenza del figlio. Il vicino di casa Dave McCabe (Monte Markham) racconta alla coppia la sinistra storia legata al loro nuovo domicilio relativa alla famiglia Dagmar dedita al traffico di cadaveri e massacrata dagli abitanti del posto anni prima. In supporto di Anne, arriva la sensitiva May (Lisa Marie) e il compagno freakettone Jacob (Larry Fessenden). Le percezioni di May determineranno che la casa è infestata da un grande Male che ogni trent’anni richiede una famiglia da sacrificare.

LA RECE

Slow burn horror di Geoghegan che omaggia apertamente Fulci e il mood lovecraftiano. Il film costruisce inquietudine progressiva prima di esplodere in un finale sanguinoso. Decoroso per i connoisseur del genere, ma il ritmo lento potrebbe scoraggiare il pubblico mainstream.

Debutto alla regia di Geoghegan che, in precedenza, aveva lavorato alle sceneggiature di b-movie splatter (Nikos the impaler, 2003; Barricade, 2007) e che con We are still here, invece, va in cerca di uno stile più contenuto, pur somministrando nel finale una non indifferente quantità di sangue. L’atmosfera e i ritmi sono quello già presentati in the House of the devil (2009) prodotto da Fessenden che, nel lavoro di Geoghegan, si ritaglia un ruolo attoriale. Il riferimento principale e non occulto, tuttavia, è l’italianissimo Lucio Fulci di Quella villa accanto al cimitero (1981) non solo per particolari quali il whisky B&J richiamo al J&B onnipresente nel nostro cinema bis ma per il nome dei personaggi che omaggia smaccatamente la pellicola dell’81. Di Fulci c’è tutto il folklore connesso agli zombi, a una mortifera dimensione parallela alla nostra e gli spunti presi dagli scritti di Lovecraft. Rispettoso dei modelli anni ’80 ai quali fa riferimento, We are still here non si distingue, quindi, per originalità ma sa costruire l’inquietudine progressiva di una maledizione che incombe in un angolo di mondo astratto in cui tutti sono vittime, anche le anime dannate, per poi esplodere in un finale energico che crea un piacevole attrito rispetto ai toni che avevano contraddistinto la narrazione della prima parte. Cast solido, regia asciutta, momenti di paura semplici ed efficaci, sangue q.b. Lavoro più che decoroso che, pur potendo piacere soprattutto ai connoisseur delle pellicole ‘70/’80, potrebbe anche intrattenere con facilità il mainstream, tuttavia quello capace di sopportare lo scarso dinamismo generale.

TRIVIA

Ted Geoghegan (1979) dixit: “Volevo che il primo atto del film fosse molto tranquillo. Volevo che sembrasse un melodramma molto lento su due persone depresse, e quando Giacob e May fossero arrivati avrebbero dato un po' di vita al film. Quindi, ci sono questi due adorabili personaggi che stanno abbracciando la vita piuttosto che respingerla e poi, quando il vento torna sulle vele, le cose si mettono male e tutto va a rotoli. Volevo mostrarlo come una progressione naturale ma, allo stesso modo, se si guardano i primi cinque minuti del film e gli ultimi cinque minuti sembra che siano due film completamente diversi” (flash-bang-film-review.com).

⟡ Oltre ai riferimenti a Fulci (l’elettricista Joe sta all’omonimo idraulico di ...E tu vivrai nel terrore! l'aldilà, 1981) e a Lovecraft (Dave parla di un’università alla quale venivano venduti i cadaveri nella Essex County, cioè la fittizia Miskatonic University), i defunti del film ricordano quelli di Fog (1980), la palla che cade dalle scale richiama Changeling (1980), la donna accoltellata al collo da Barbara Crampton che schizza sangue sul muro è la novella Veronica Lario di Tenebre (1982), Dave McCabe prende il nome dal leggendario giocatore di bowling citato in Tragica notte al bowling (1988).

⟡ Il personaggio Billy Dee è stato interpretato da Paul Burress, pastore della chiesa locale; sua figlia Zorah Burress interpreta il fantasma di Fiona Dagmar.

⟡ Lo scenografo Sean Hughes può essere visto nel film nei panni del defunto figlio Bobby Sacchetti ritratto nelle foto.

⟡ In Spagna, il film fu proiettato solo un giorno in un cinema di Barcellona e gli spettatori furono 45.

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Titolo originale

We are still here

Regista:

Ted Geoghegan

Durata, fotografia

94', colore

Paese:

USA

Anno

2014

Scritto da Exxagon nell'anno 2018 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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