il Club dei Mostri
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Lo scrittore di libri horror Ronald Chetwynd-Hayes (John Carradine) incontra il vampiro Erasmus (Vincent Price) che lo invita al Monster Club per socializzare. Lì, Ronald ascolterà alcune storie. Fischiamorte. Raven (James Laurenson), figlio di un vampiro e un licantropo, vive recluso a causa della sua natura. Assumerà Angela (Barbara Kellerman) come catalogatrice di antichità; i due si innamorano ma, quando Raven scopre che la donna lo vuole solo per i suoi soldi, lui si vendicherà. Vampiro. Lintom Butosky (Anthony Steel), regista vampiro, narra della sua infanzia in cui scoprì grazie a un prete (Donald Pleasence) che il padre era un succhiasangue. Humegoo. Un regista horror trova un villaggio che risulta perfetto come location per un film; i paesani gli daranno il benvenuto.
LA RECE
Tentativo della neonata Sword and Sorcery britannica di sfruttare l'omnibus horror ma con toni difficilmente apprezabili nel '80. Spreco di volti noti.
Tardivo tentativo di Milton Subotsky di recuperare il portmanteau horror, genere di pellicole che aveva fatto la fortuna dell'Amicus, casa di produzione inglese di cui era cofondatore. A conclusione del sodalizio fra Subotsky e Rosenberg, avvenuto nel '78, il primo fondò la Sword and Sorcery con la quale, tuttavia, riuscì a produrre in maniera diretta solo due film: lo psycho-thriller Dominique (1978) e il Club dei mostri. Il tentativo di tornare al portmanteau fu piuttosto nostalgico ma, tutto sommato, non così insensato, visti i risultati ottenuti da Romero con Creepshow (1982) a propria volta recupero delle atmosfere dei i Racconti dalla tomba (1972) della Amicus. Subotsky risucì a riunire una crew di tutto rispetto, composta dal regista Baker (la Morte dietro il cancello, 1972) e da tre grandi attori del cinema di genere: Vincent Price, Donald Pleasence e John Carradine. il soggetto fu recuperato dalla raccolta di racconti brevi "The Monster Club" scritta dall'inglese Ronald Chetwynd-Hayes nel 1976 e già usata per la Bottega che vendeva la morte (1974). Il Club dei mostri è, tuttavia, dominato da toni decisamente diversi dai passati portmanteau: il film è disgraziatamente scanzonato, con intermezzi musicali che arrivano come un vero e proprio schiaffo alla presenza dei mostri sacri dell'horror, fra l'altro nei loro anni d'argento; pezzi musicali utili ad allungare la minestra e a promuovere questo o quell'altro gruppo. Il tono degli episodi, che avrebbero potuto essere quattro se si fossero evitate le imbarazzanti lungaggini nel club canterino, è quasi uniformemente cupo ma diseguale nella sostanza. Il primo episodio funziona solo per il finale e, nella versione italiana, per il doppiaggio. Il secondo episodio è pessimo; riesce a sfigurare anche l'appesantito Pleasence. Il terzo episodio, con qualche rimando a la Città dei morti (1960), è quello con l'atmosfera più sinistra, grazie anche alle belle illustrazioni, benché minata da uno score musicale elettronico incoerente. Il Club dei mostri non fu, dunque, un grande ritorno al portmanteau horror per Subotsky: i limitati incassi decretarono uno stop per il regista Baker che, da qui in poi, lavorò solo per la tv e, peggio, pose una pietra tombale sui portmanteau in stile Amicus.
TRIVIA
⟡ Come lasciava intuire il nome della casa di produzione Sword and Sorcery, essa avrebbe dovuto finanziare film fantasy e anche la riduzione cinematografica di due storie di Stephen King. Tuttavia, il nome di Subotsky comparve solo come produttore nominale giacché egli vendette i diritti a de Laurentiis, il quale realizzò Brivido (1986) e l'Occhio del gatto (1985).
⟡ Il nome del regista vampiro, Lintom Butosky, è un anagramma del nome del produttore Milton Subotsky.
⟡ Le maschere dei mostri furono realizzate da Vie Door, ai tempi effettista freelance che lavorava in una centrale del latte. La carriera di Vie come effettista si limitò a questo film.
⟡ Fra il gruppo dei cantanti ci sono anche gli UB40, gruppo euro-reggae ai tempi sconosciuto poi divenuto notissimo.
Titolo originale
The Monster Club
Regista:
Roy Ward Baker
Durata, fotografia
104', colore
Paese:
UK
1980
Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
