l'Occhio del gatto

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Voto:

Quitter's Inc: Dick Morrison (James Woods) vuole smettere di fumare e si reca alla Quitter's Inc, luogo in cui, con metodi mafiosi, intimano di interrompere il vizio o, a pagarla, saranno moglie e figli. The Ledge: un tennista squattrinato (Robert Hays) ha una relazione amorosa con la moglie del miliardario Cressner (Kenneth McMillan). Il riccone scopre tutto e propone una scommessa a Norris: il tennista avrà sua moglie se riuscirà a fare il giro del grattacielo in cui vive Cressner camminando sul cornicione. The General: Amanda (Drew Barrymore) vorrebbe tenere un gatto ma la madre se ne vuole liberare. Il gatto, però, protegge la bambina da un malefico goblin che di notte vuole rubarle il respiro.

LA RECE

Non fra i portmanteau migliori e non molto ricordato ormai, tuttavia ben realizzato. Godibilissima la sua atmosfera Eighty.

Antologia horror ben riuscita e ispirata ai racconti di King, diretta da Lewis Teague che già aveva girato Cujo (1983), coprodotta da Milton Subotsky della Amicus, nota per i suoi omnibus horror, e prodotta da De Laurentiis, il quale, oltre ad aver messo i soldi per diversi adattamenti da King, darà la possibilità a quest'ultimo di dirigere Brivido (1986). Malissimo, però, il fatto che, contro la volontà del regista, i produttori decisero di tagliare un prologo che avrebbe reso più chiare le motivazioni del comportamento del gatto protagonista del racconto di raccordo e anche l’ultimo episodio. Ad ogni modo, l’Occhio del gatto emerge con la sua gradevole atmosfera da pellicola ’80, quella del King nostalgicamente migliore, con un primo episodio che sarà apprezzato per il suo bizzarro sadismo, un secondo valido per il suo gusto classico, e un terzo dal tono più moderno. A livello registico, i tre episodi si equivalgono, con uno sforzo maggiore compiuto per il secondo episodio che doveva simulare le riprese in altezza. Gli effetti speciali migliori, però, si hanno nel terzo episodio con il goblin creato da Carlo Rambaldi. Nello specifico, il primo episodio vede l’onnipresente James Woods alle prese con una situazione più grande di lui e una svolta finale simpaticamente grottesca; le scene della gabbia elettrificata con dentro prima il gatto e poi la donna non si dimenticano. Impossibile non godere dell'assurdità dell'idea alla base e, a dire il vero, della sua cinica validità. Il secondo episodio si rifà al gusto dei brevi stile Ai confini della realtà con un eccesso di drammatizzazione e non troppo mistero; l'evoluzione della faccenda è prevedibile ma gli attori sono bravi, soprattutto McMillan, e la storia regge. Fa impressione vedere l'attore Robert Hays in una situazione così drammatica dal momento che tutti ricordano la sua performance ne l'Aereo più pazzo del mondo (1980). Il terzo episodio venne scritto espressamente da King per questo film; di gusto ‘80, non fosse altro per la presenza di un goblin malefico, tipico mostriciattolo di quel decennio. L'episodio si gode soprattutto per la lotta finale fra la creatura e il gatto. L'aspetto del goblin è inquietante e il suo sgambettare per la stanza è sufficientemente sinistro. L'elemento orrorifico diventa comico quando il goblin non è più un modello creato da Rambaldi ma un nano in costume che cammina in una cameretta costruita in scala. Non incisivo come Creepshow (1982) ma è comunque un valido e attempato diversivo.

TRIVIA

⟡ Il ponte mobile che si vede nel primo episodio è l'Isabel Holmes Bridge di Wilmington (North Carolina) subito fuori dall'autostrada 421 Nord. Lo stesso ponte fu usato da King durante le riprese di Brivido. 

⟡ Nel film ci sono riferimenti ad altri lavori di Stephen King: James Woods guarda la Zona morta (1983); il gatto dell'episodio di collegamento è inseguito da un San Bernardo, riferimento a Cujo; lo stesso gatto incrocia una Plymouth Fury rossa con un adesivo che riporta la scritta "I am Christine" palese riferimento a Christine la macchina infernale (1983); la madre di Amanda sta leggendo il romanzo "Pet Sematary" (Cimitero vivente, 1989) di King. 

⟡ Cressner promette al tennista Norris che, se vincerà la scommessa, potrà prendersi "The girl, the gold watch and everything", un riferimento al film per la tv L'eredità, la ragazza e l'orologio d'oro (1980) con protagonista l'attore Hayas. 

⟡ Stephen King scrisse la parte di Amanda avendo in mente esattamente la Barrymore che l'aveva colpito in Fenomeni paranormali incontrollabili (1984). 

⟡ La rivista che sfoglia Cressner quando Norris gli punta la pistola addosso è Penthouse del luglio 1976 che, per primo, pubblicò il racconto da cui è stato tratto l'episodio. 

⟡ Il racconto di King "Sometimes they come back" doveva entrare come episodio in questo film, ma Dino De Laurentiis pensò che quella storia fosse abbastanza complessa e valida per poterci fare un film intero. Sarà A volte ritornano (1991).

Titolo originale

Cat's eye

Regista:

Lewis Teague

Durata, fotografia

94', colore

Paese:

USA

Anno

1984

Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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