Crescendo... con terrore
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Voto:
Susan (Stefanie Powers), studiosa di musica, va a vivere nella villa della vedova di un noto compositore. Georges (James Olson), il figlio paralitico della vedova, è un eroinomane e non rende facili le cose, rese ancor più torbide dalla cinica cameriera Lilianne (Jane Lapotaire). Ma non è tutto...
LA RECE
Trama rimaneggiata che proviene da altri film. Gli attori, però, sono in palla, e alcuni spunti migliorano il punteggio globale. Mystery thriller di seconda filma ma pur sempre di un qualche interesse.
Sceneggiatura originale scritta a metà degli anni '60 da Alfred Shaughnessy che attirò l'attenzione di Michael Reeves, il giovane e dotato regista de il Grande inquisitore (1968) morto prima di portare a termine il progetto. La mano passò a Sangster che riscrisse buona parte dei dialoghi lasciando la regia a Gibson (1972: Dracula colpisce ancora, 1972; i Satanici riti di Dracula, 1973). Crescendo... con terrore non rappresentò un grosso sforzo per Sangster che, cavalcando l'onda del thriller psicologico post Psyco (1960), già abbondantemente rivisitato negli anni successivi all'uscita, saccheggiò anche altri film simili, prodotti dalla stessa Hammer e scritti da lui medesimo: il Rifugio dei dannati (1960), la Casa del terrore (1961), l'Incubo di Janet Lind (1962), Hysteria (1965). Il film diretto da Gibson non è troppo diverso da almeno tre dei quattro film appena elencati (eufemismo, la trama è essenzialmente identica) ma Sangster aggiunse qualcosa per dare un'impressione d'originalità. Ad esempio, non male l'idea dell'arrivo e della partenza della bella protagonista che entra e, alla fine, esce dalla villa del compositore così come entrasse e uscisse da un incubo o da un universo parallelo. La drammaticità della storia è resa credibile dalla performance sentita dei due protagonisti: la Powers, che si concede abbastanza generosamente alla telecamera, ha una bellezza non invadente che ben si sposa bene al ruolo della donna che s'innamora di un uomo vittima della propria tossicodipendenza. Dal canto suo, Olson gioca bene le carte di una natura ambigua a metà fra follia e amore per Susan; null'altro da poter dire onde evitare spoiling. Da segnalare, poi, la performance della sgradevolissima cameriera Lilianne, la cui fine nella piscina della villa aggiunge mistero alla faccenda. Alla trama, che si rifà a paradigmi freudiani rimaneggiati per ragioni di spettacolarizzazione, con spiegazione finale al limite dell'incredibile, si va ad aggiungere una buona dose di temi sleaze tipo droga, ricatto e gelosia. Certo, in questo film di Gibson il terrore non va in crescendo come promette il titolo; tuttavia, una sufficiente dose di mystery è garantita.
TRIVIA
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
Crescendo
Regista:
Alan Gibson
Durata, fotografia
96', colore
Paese:
UK
1969
Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
