le Morti di Ian Stone

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Voto:

Ian (Mike Vogel) un mimuto prima è un giocatore di hockey, un minuto dopo un impiegato, un taxista o un barbone. Lui è sempre Ian e, al fianco, ha sempre Jenny (Christina Cole), anche lei a tratti fidanzata, infermiera e altro. Ian, ucciso ogni volta da misteriosi demoni per poi risvegliarsi in una nuova situazione, è perseguitato dalla terribile Medea (Jaime Murray) e dovrà scoprire il perché di questa condanna.

LA RECE

Film che si inserisce nella tradizione della narrativa ciclica che riflette l'ansietà moderna circa la natura della realtà e dell'identità. Imperfetto ma dinamico e un valido Vogel che performa tormentato e smarrito esistenzialmente come Guy Pearce in Memento (2000).

Come Ricomincio da capo (1993) ma più bizzarro e sanguinoso; tuttavia, anche meno divertente di Auguri per la tua morte (2017). Immaginate di svegliarvi e trovarvi imprigionati in una vita ogni volta diversa che non ripete esattamente ciò che è successo nelle 24 ore precedenti (come nel film del ’93) ma che, immancabilmente, finisce con la vostra morte, e dolorosa, per giunta. Dopo la morte, un'altra vita che finirà male, e via così. Interessante, se non altro come soggetto cinematografico. Il film di Dario Piana (Sotto il vestito niente II, 1988) è, fra le pellicole che hanno partecipato all'After Dark Horrorfest 2007, quella realizzata con più cura, la più papabile per il passaggio in sala prima del home-video a cui spesso vengono obbligati gli horror low-budget. A questo contribuisce un discreto livello d'azione e l'apporto agli effetti speciali di Stan Winston che compare anche come produttore. Il digitale di livello non riesce, comunque, a nascondere un impianto narrativo non del tutto soddisfacente e la medesima cosa si potrebbe dire della costruzione dei personaggi. La struttura del film, intrigante e originale sulle prime, si ripete in continuazione togliendo forza alla storia. Il regista, in ogni caso, mantiene costante il livello d’azione sicché le Morti di Ian Stone non arriva mai al punto di annoiare irrimediabilmente. Non del tutto riusciti i cattivi, perlomeno quando si mostrano con fattezze umane: la dominatrix Medea e i suoi assistenti sono una versione pacchiana di un cenobita di Hellraiser (1987) che abbia visto troppi film delle sorelle Wachowski. Positivo il fatto che il protagonista maschile sia Mike Vogel il cui talento recitativo si è già palesato in pellicole di diverso tenore quali Non aprite quella porta (2003), Poseidon (2006), Cloverfield (2007); Vogel interpreta Ian con convinzione, in un mix emotivo di confusione e forza. Grazie a Vogel e agli effetti speciali di Winston, le Morti di Ian Stone galleggia con energiche bracciate sulla superficie. Da guardare in bouble-bill con Triangle (2009), per quel tema del loop esistenziale da cui il protagonista deve trovare una via d'uscita.

TRIVIA

⟡ Nessun dato, per ora.

Titolo originale

The Deaths of Ian Stone

Regista:

Dario Piana

Durata, fotografia

87', colore

Paese:

USA, UK

Anno

2007

Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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