Nude per l'assassino

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Voto:

Evelyn muore dopo un aborto illegale. Il chirurgo che aveva praticato l'operazione viene ucciso da un misterioso figuro che indossa un casco nero. L'azione si sposta nell'agenzia di moda Albatross gestita da Gisella (Giuliana Cecchini), una lesbica che porta a spasso un marito grasso e impotente (Franco Diogene). Fotografo dell'agenzia è Carlo (Nino Castelnuovo), un playboy che si troverà, suo malgrado, a investigare.

LA RECE

Giallo erotico che non tradisce le aspettative del titolo e sa anche essere abbastanza feroce con buona costruzione di scene di omicidio. Rivalutato. Certo, resta un lavoro di Bianchi...

Analizzare i demeriti di un film che si apre con cattivo gusto fra le gambe di una donna che deve abortire e che, con lo stesso cattivo gusto, accatasta pervertiti, papponi e sangue; oppure, inneggiare a un film che si apre magistralmente fra le gambe aperte di una donna che non conosce i benefici della ceretta e che prosegue con un fotografo playboy che si fa Femi Benussi nella sauna di un centro benessere che più glam anni '70 non si può. Impresa ardua un tempo ma, ora, grazie alle logiche del “so bad so good” e i contrappunti del prestigio scult, Nude per l’assassino può essere rivalutato come guilty pleasure. Gli ingredienti che allettano i giallomani ci sono tutti, anche se il tenore erotico del film rende difficile prendere sul serio il plot. Andrea Bianchi (Malabimba, 1979; le Notti del terrore, 1980; la Tua presenza nuda! 1995), che i connoisseur sanno non essere esattamente Kubrick, mischia Cosa avete fatto a Solange? (1972), la Sposa in nero (1968) di Truffaut, Sei donne per l'assassin (1964) con anticipazioni di ciò che verrà mostrato in Sotto il vestito niente (1985) inzeppando la pellicola di nudi frontali niente male, personaggi da cinema Barnum e tocchi splatter: nel finale, pene e mammella recisi. Molti momenti e dialoghi trash tra cui un finale che sottintende un rapporto anale fra Bentivoglio e la Fenech onde evitare spiacevoli gravidanze. Soluzione good old days. Il maschilismo la fa da padrone con il nostro eroe Bentivoglio che piglia per il collo la Fenech perché la donna ha detto qualcosa che a lui non garbava. Via così, fra scopate occasionali etero, lesbo e anche con bambole gonfiabili che sembrano essere l'unico oggetto d'amore con cui il grosso e untuoso Maurizio Montani possa ottenere una sana erezione. Non manca neppure l'incesto. Tolti i nudi e il sesso, rimane la trama gialla che, pur non essendo originale, viste le influenze di cui sopra, non è nemmeno malaccio, dal momento che l'entrata in scena del killer è sempre ben realizzata e le morti ben congeniate. Da notare che il killer, quando uccide, ha il flash di un rubinetto che gocciola o, meglio, deve sentire il rumore dell'acqua per attivare la sua furia, un po' come fa il coevo killer di Profondo rosso (1975) con la nenia infantile. Fra seni, pelame e J&B piazzato davanti alla cinepresa in ogni dove, c'è da divertirsi parecchio e il film di Andrea Bianchi mantiene quello che il titolo promette: Benussi, Solvi Stubing, Cecchini e una Fenech, bellissima con i capelli corti, sono davvero nude per l'assassino! Contratto onorato.

TRIVIA

Andrea Bianchi (1925-2013) dixit: “Io sono convinto che, oggi, film di questo genere non possano essere affrontati con lo spirito degli anni Trenta, e questo perché la nostra generazione sa cosa significa l’orrore […] Perciò se noi vogliamo ancora riuscire a terrorizzare il nostro pubblico dobbiamo, a mio avviso, attenerci alla realtà, non dobbiamo affidarci all’immaginazione, perché la fantasia non sarà mai realtà. Pertanto io sono convinto che a noi non resta altro che attingere la realtà nella fedele rappresentazione della paura primordiale dell’uomo” (Nocturno 100, 2010).

⟡ Nessun dato, per ora.

Regista:

Andrea Bianchi

Durata, fotografia

94', colore

Paese:

Italia

Anno

1975

Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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