Warm bodies

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Voto:

Il mondo è ormai invaso dagli zombi e gli umani sono asserragliati in zone fortificate. R (Nicholas Hoult), zombi narrante che racconta pro e contro della sua natura di morto vivente, mangia il cervello di Perry e acquisisce i suoi ricordi. Fra essi ci sono quelli connessi a Julie (Teresa Palmer) figlia del generale Grigio (John Malkovich) eliminatore di zombi. R porta con sé l’impaurita Julie e inizia ad avere con lei una relazione che, a poco a poco, torna a fargli battere il cuore.

LA RECE

Sentimentalismi in odore di putrefazione, di integrazione del diverso, di cuori feriti che riprendono a battere. Teen-movie simpatico e innocuo ma anche ben realizzato e ben targhettizato per i giovani.

Tratto dal cortissimo racconto (1800 parole) “I am a zombie filled with love” di Isaac Marion, pescabile ancora in rete, poi espanso per entusiasmo editoriale con il romanzo “Warm Bodies” (2010) arricchito da un prequel, The New Hunger, e un sequel narrativo, The Burning World. La trasposizione cinematografica viene finanziata da un plotoncino di produttori che ben conoscono il mainstream, ivi compresa Gillian Bohrer, la signora dietro Twilight (2008). Sappiamo cosa aspettarci. L’idea di un’umanizzazione del morto vivente è cosa originale ma, in effetti, non nuova, né è nuovo il tentativo di dare una spiegazione al perché i cadaveracci debbano mangiare il cervello. Ne il Ritorno dei morti viventi (1985) si iniziò a offrire qualche opzione ma fu Romero, che aveva dato vita ai morti decerebrati, a rileggere il mito con una cifra umanizzante, prima in chiave un po’ comica con il Bub de il Giorno degli zombi (1985), poi, in maniera maggiormente drammatica, ne la Terra dei morti viventi (2005) in cui, come in Warm bodies, si narra di umani circoscritti in riserve. Oltre a questi, abbiamo i drammi relazionali fra vivi e redivivi in I, Zombie (1998), Make-out with violence (2008), a Little bit zombie (2012), Zombie honeymoon (2004). Poteva essere l’occasione di un’analisi potenzialmente profonda del mondo dei morti viventi vista attraverso le cornee opache degli zombi stessi; invece, tutto viene ridotto al giovanilistico amore impossibile di Julie e R.(omeo), con lei che gli insegna a guidare e altre cose carine, e lui che si tiene in tasca pezzi di cervello dell’ex fidanzato della ragazza che mangiucchia di quando in quando per capire come conquistare la bionda. Facile così, mio caro! Comunque, dai, problemi grossi non ce ne sono: lui, pur morto, ha una BMW Z4 e pure un aereo! In più, tanto per eliminare qualsiasi limite all’unione che si capisce debba avvenire, lui manco puzza, pur essendo mezzo marcio e non lavandosi mai. Ma, si sa, alle ragazze piacciono i bad (breath) boys. E avanti così con musichette accattivanti, spallucce e sguardi romanticamente emo, ironie assortite e una scena di make-up come si fosse in un teen-movie. E, in effetti, ci siamo. La morale, poi, è relativa all’integrazione del diverso, ai muri che crollano e altre cose edificanti. Film d’amore, insomma, con qualche grumo di sangue rappreso ma, indubbiamente, ben girato, moderno e dinamico. John Malkovich, come De Niro, ormai si presta un po’ a tutto e si diverte pure. Fa bene. Per quanto mi riguarda, il tempo, qui, non è buttato perché ho l’occasione di rivedere Analeigh "Lio" Tipton.

TRIVIA

Jonathan Levine (1976) dixit: “Credo che il bello degli zombi sia proprio questo, sai, tornando indietro anche a la Notte dei morti viventi, è che sono sempre stati un mezzo per metterci di fronte a uno specchio e mostrarci qualcosa di noi stessi che altrimenti non avremmo potuto conoscere” (IMDb.com).

⟡ Nel libro, R indossa un completo scuro con cravatta rossa, il che lo identifica come un colletto bianco, in più ha una moglie e un figlio zombi. La riscrittura per il film ha visto R subire un “downgrading” per adattarlo a un pubblico giovanile.

⟡ R., nel suo aereo, conserva molte cose fra le quali un Blu-ray di Zombi 2 (1979) del nostro Lucio Fulci.

⟡ R. inizia a battere le palpebre solo riacquistando progressivamente la sua natura umana; prima, da zombi, non le batte mai.

Fast rating

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Titolo originale

Id.

Regista:

Jonathan Levine

Durata, fotografia

104', colore

Paese:

USA, Canada

Anno

2013

Scritto da Exxagon nell'anno 2017 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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