Ciak, si muore!

Voto:

Una troupe cinematografica è funestata dalla presenza di un killer che uccide le attrici. I primi sospetti degli inquirenti cadono su un membro del gruppo di lavoro che era stato licenziato dall'eccentrico regista Benner (Antonio Pierfederici).

LA RECE

Noioso, povero e impotabile per coloro che non si sono già fatti le ossa con parecchio cinema di genere italiano. Bocciato.

Misconosciuto gialletto di un poco noto regista al quale un saggio destino ha impedito di fare altro in campo cinematografico. Malissimo supportati da un evidente basso budget messo a disposizione dalla Comet (?), Moroni e compagni istruiscono questa produzione poveristica che vede attori abborracciati e subrettine poco vestite. Nulla di più. La facilità con cui si intuisce l'identità del colpevole fin dalle prime battute è avvilente. Nei panni di un regista da macchietta, abbiamo Antonio Pierfederici che passò, con tappe intermedie, dai fasti de la Maschera del Demonio (1960) a questi abissi. Nei panni del commissario, invece, Giorgio Ardisson presente ne il Tuo dolce corpo da uccidere (1970) e inciampato anche nell'ultra-trash la Croce dalle sette pietre (1987). Fra le attricette che accettarono di mostrare petto e coscia, si segnala Annabella Incontrera che poteva vantare un più che discreto curriculum relativamente al cinema di genere, soprattutto giallo: la Tarantola dal ventre nero (1971); Sette scialli di seta gialla (1972); Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer? (1972); Rivelazioni di un maniaco sessuale al capo della squadramobile (1972). Attori non di primo pelo che, con tutta probabilità, accettarono l'operazione per motivi alimentari. Moroni punta in alto verso modelli quali Hitchcock (il solito Psycho, 1960), Antonioni (il solito Blow-Up, 1966) e Reed (il Terzo uomo, 1949) ma mancano le qualità mimetiche e i soldi, col risultato che il pacchiano regna sovrano come nella sequenza che vede la replica dell'omicidio sotto la doccia resa in modo incredibilmente inetto. Fra scenette che non si capisce se dovrebbero fare salire la tensione o ridere, specialmente quelle che vedono protagonista il regista Benner (forse, dico forse, specchio autoironico di Moroni), Ciak, si muore! si snoda fra situazioni bolse e scene di sangue parecchio sotto tono. Per chi ama il camp anni '70, c'è il balletto che Fanny (Belinda Bron) compie durante una festa della troupe, una scusa come un'altra per mostrare chiappe e tette, ma almeno a ritmo funky. Noioso, povero e imbevibile per coloro che non si sono già fatti le ossa con parecchio cinema di genere italiano e pellicole di serie-B, ma imperdonabile anche per i connoisseur.

TRIVIA

⟡ Nessuna nota, per ora.

Regista:

Mario Moroni

Durata, fotografia

85', colore

Paese:

Italia

Anno

1974

Scritto da Exxagon nell'anno 2007; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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