Mads

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Voto:

Il giovane Romain (Milton Riche) si ferma dal suo spacciatore per testare una nuova droga prima di partire per una festa. Lungo la strada di casa, raccoglie una donna ferita sul ciglio della strada ma, appena salita, quella si pugnala a morte. Quello che segue è un crescendo di paranoia e contagio a danno delle amiche Julia (Lucille Guillaume) e Anaise (Laurie Pavy), nonché apocalisse zombie che si sviluppa in una singola, ininterrotta ripresa di 90 minuti; in realtà, cinque riprese nell'arco di cinque giorni, un piano sequenza che cerca di farci calare, con tempistiche reali, nella progressione della malattia, nella confusione che patiscono le vittime del contagio fra realtà e psicosi, nel arco di tempo stesso che intercorre dal cosiddetto Paziente Zero all’epidemia. La Notte dei morti viventi (1968), la Città verrà distrutta all’alba (1973), 28 Giorni dopo (2002) o [REC] (2005) sono i riferimenti base; tuttavia, la corrente più prossima e corretta è quella della New French Extremity, con epigoni quali Inside (2007), Them (2016) dello stesso regista Moreau, Martyrs (2008) e Raw (2016), con un orrore, qui, che, non a caso, si espande, con impianto moderno, da una gioventù all'altro col cell sempre in mano. L’originalità non è il suo forte ma questo non è il problema. Più dubbi circa la progressione della confusione mentale, soprattutto quella di Romain, che diventa un po’ tediosa dopo un esordio molto interessante con anche una validissima soluzione grafica d'integrazione titolo e immagini. Poi, quando tocca alla due giovani, abbiamo frenesia ed overacting come se non ci fosse un domani e, infatti, un domani non ci sarà, ce lo illustra l’ultima cornice visiva, l'unica davvero memorabile dopo quella del titolo, al suono di “Je suis seuls ce soir” cantata da Lucienne Delyle. L’idea di catturare il segmento di tempo ridotto in cui si hanno i prodromi di un’apocalisse zombie e di confondere la cosa con le droghe è un nì; cioè, un sì per l'atmosfera generale ma un no per triplice reiterazione della medesima idea e anche per un dramma che non decolla mai del tutto se non alla fine, quando, ormai, è troppo tardi.


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Titolo originale

Id.

Regista:

David Moreau

Durata, fotografia

89', colore

Paese:

Francia

Anno

2024

Scritto da Exxagon nell'agosto 2025; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0