Mimic
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Voto:
Gli scarafaggi sono la causa del morbo di Stingler che colpisce solo i bambini e sta decimando una intera generazione. L'entomologa Susan (Mira Sorvino), con una sapiente manipolazione genetica, crea il Judas, un insetto che stermina tutti gli scarafaggi. Qualche anno dopo, però, si viene a scoprire che i Judas si sono riprodotti e, tramite mutazioni evolutive accelerate, sono diventati enormi.
LA RECE
Moderato intrattenimento con una creatura che poteva essere resa ben più minacciosa. D'altra parte, pèare che il film abbia sofferto le pesante e sgradevoli ingerenze dei produttori.
La tradizione degli insetti giganti è lunga e gloriosa. Dai formiconi dei film anni Cinquanta e le loro metamorfosi dovute alle radiazioni (Assalto alla Terra, 1954), alle zecche enormi di Ticks - larve di sangue (1992), ai ragni enormi di Aracnofobia (1990) a quelli ancora più grossi di Arac attack (2002) - sì, ok, lo so: i ragni non sono insetti ma infiliamoli nel novero - fino agli scarafaggi manipolati visti in Invasion X (2001) o gli insetti di fuoco di Bug (1975) senza dimenticare quelli alieni di Starship troopers (1997). E solo per dirne alcuni. Chiaro che la paura e lo schifo sembrano inversamente proporzionali alla dimensione della minaccia; la cosa si aggrava se ci si mette di mezzo l'antropomorfismo. Meglio molte piccole creature striscianti che poche, grandi e simili agli umani: la grotta degli insetti in Indiana Jones e il tempio maledetto (1984) nonché l'episodio finale di Creepshow (1982) stanno lì a dimostrarlo. Quindi, anche in Mimic, gli insetti fanno più impressione nelle scene iniziali, quando sono filmati in massa, rispetto ai momenti nei quali ci viene mostrato l'aspetto dell'enorme Signor Buffescarpe. Tutto sommato, rimane marginale lo spunto di attualità e denuncia circa il fatto che gli scarafaggi si siano modificati a causa di una scienza che gioca a fare Dio con l'ingegneria genetica; i sensi di colpa di Susan, più che leciti, non hanno, infatti, il tempo di prendere forma, dato che la donna, fin da subito, deve combattere, coltello in bocca, nei cunicoli della metropolitana cittadina. Del Toro fa comunque un buon lavoro, a partire dai curati titoli di testa, ma pare che i limiti della pellicola non possano essere imputati al solo regista, visti i dissidi con la produzione di cui si dirà più sotto. La prima parte del film è decisamente più avvincente della seconda che sembra ridursi al solito gioco di guardie e ladri fra l'uomo e il mostro, immersi nei meandri del metrò con un tasso di oscurità a volte eccessivo. Tutti gli attori fanno un buon lavoro ma si ha la sensazione che il cast sia sprecato dal momento che il vero protagonista è e rimane lo scarafaggione. La Sorvino è bella, dolce e brava ma il suo personaggio è senza spessore; tutti, in effetti, appaiono solo come macchiette e la vita della protagonista si divide fra uno studio minuscolo e qualche test di gravidanza che Susan utilizza in bagno per offrirci un nonsoché di intimità. Nonostante una certa derivatività, la scarsa illuminazione e il lesinare sul sangue per evitarsi impietosi rating che avrebbero affossato il film nelle sale, Mimic rappresenta un buon momento di svago che aggiunge poco al genere Natural horror sub categoria insect-movie al quale bisogna perdonare pazzesche illogicità tipo i ragazzini che vanno a cercare bozzoli sui binari del metrò o la scienziata da Nobel che lavora in un cubicolo. Il film, comunque, guadagna il diritto a due sequel perdibilissimi: Mimic 2 (2001) e Mimic 3 (2003).
TRIVIA
Guillermo Del Toro Gómez (1964) dixit: “Suona come un cliché dire che, siccome sono messicano, vedo la morte in un certo modo, ma ho visto ben più cadaveri di quanto mi spettasse, certamente più dell’uomo medio del Primo Mondo. Ho lavorato per mesi accanto a un obitorio che dovevo attraversare per andare al lavoro. Ho visto gente colpita da proiettili, mi hanno puntato una pistola alla testa, ho visto gente bruciata viva, pugnalata, decapitata... perché il Messico è ancora un posto molto violento. Quindi, penso che alcuni degli elementi che emergono nei miei film provengano da una sensibilità messicana” (IMDb.com).
⟡ Guillermo Del Toro ha disconosciuto il film per le continue ingerenze dei produttori Harvey e Bob Weinstein. Quest’ultimo, soprattutto, faceva visita al set lamentandosi che le scene non fossero abbastanza spaventevoli e che si dovesse fare questo e quel cambiamento nella sceneggiatura per poi giungere a voler rimuovere Del Toro dall’incarico. Il regista fu salvato per intervento di Mira Sorvino, recente Oscar per la Dea dell'amore (1995), che minacciò di abbandonare il set se Del Toro non fosse stato rispettato; la ferma posizione dell’attrice venne anche supportata dal suo fidanzato del tempo, Quentin Tarantino, che aveva girato diversi film con la Miramax degli Weinstein. I produttori cedettero, anche se intervennero ancora pesantemente in ambito di montaggio. Da allora, Del Toro non ha mai più lavorato con gli Weinstein. Nel 2017 il giornale The Telegraph pubblicò un articolo dal titolo: “Harvey Manidiforbice: 6 film rovinati da Harvey Weinstein”; Mimic è uno di essi. Questo ben prima delle accuse e poi delle condanne per abusisessuali che hanno portato Harvey in prigione.
⟡ Il personaggio Manny fu scritto da Del Toro appositamente per uno dei suoi attori preferiti, l’argentino Federico Luppi, il quale, però, non aveva affatto una pronuncia valida in inglese cosicché si decise di ingaggiare per quel ruolo il nostro Giancarlo Giannini.
⟡ L’idea del film nacque come corto da inserire in un portmanteau fantahorror della Miramax composto anche da Impostor (2001), anch’esso poi diventato un lungometraggio, e Alien love triangle (2008).
⟡ A quanto ha riferito Del Toro, Mira Sorvino e Jeremy Northam (nel film il dottor Peter Mann) non si sopportavano a vicenda.
⟡ Il film presenta la summa di ogni elemento iconico per Del Toro, il quale ha riferito: “Ho una sorta di feticismo per gli insetti, l’orologeria, i mostri, gli ambienti bui e le cose nasciture ma non ancora venute al mondo”.
Titolo originale
Id.
Regista:
Guillermo del Toro
Durata, fotografia
105', colore
Paese:
USA
1997
Scritto da Exxagon nell'anno 2007; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
