le Notti di Salem
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Lo scrittore Ben Mears (David Soul) torna al paese natale, Jerusalem’s Lot nel Maine, per scrivere un libro che narri di una sinistra abitazione che si trova poco fuori dalla cittadina. Mentre Ben inizia a intessere una relazione affettiva con Susan (Bonnie Bedelia), alcune persone muoiono per anemia. I nuovi in città, Ben ma anche Richard Straker (James Mason) gestore di un negozio di antichità, sono i principali sospetti. Nel momento in cui i morti tornano per vampirizzare altri cittadini, Ben e il giovane appassionato di horror Mark Petrie (Lance Kervin) cercano di opporsi a Barlow (Reggie Nalder), vampiro maestro.
LA RECE
Esordi del cinema italiano: il genere storico in costume, l'esaltazione delxxxxxxxxxxxxxdità. Più di un secolo fa, più creatività e cazzimma di oggi.
Riduzione direct-to-tv della seconda novella di Stephen King dopo Carrie lo sguardo di Satana (1976) in pieno hype per il vampirismo che vide approdare nelle sale pellicole quali: Dracula (1979), Nosferatu - il Principe della notte (1979), l’animal-horror le Ali della notte (1979) in tema pipistrelli, il rockeggiante Nocturna (1979), il sexy il Succhione (1979) e la commedia Amore al primo morso (1979). L’idea originaria della Warner Bros era ridurre le quattrocento pagine del bestseller in un horror da distribuire al cinema ma ci si accorse che l’estrema sintesi generava una grave perdita sul piano narrativo. Si procedette, quindi, a pianificare una miniserie televisiva d’impatto più modesto da affidare a George Romero o Larry Cohen (Baby killer, 1974) optando, poi, per Hooper dopo il successo ottenuto con Non aprite quella porta (1974). Come non di rado accade con le riduzioni filmiche dei lavori di King, grande fu la delusione dei lettori nel vedere che il film si era preso una certa libertà nel creare personaggi e nell’eliminarne altri. Uno dei cambiamenti più macroscopici riguarda il vampiro Barlow, nel libro loquace mostro pronto a raccontare per pagine e pagine la propria storia e, qui, ridotto a creatura ferina e sibilante con il look del vampiro alla Nosferatu (1922). Pur con tanti cambiamenti non esattamente apprezzati da King, il Barlow impersonato da Nalder (la Tortura delle vergini, 1970) diviene subito icona horror (secondaria) insieme ad altre riuscite sequenze, in testa alle quali abbiamo il ragazzino vampiro che aleggia fuori dalla stanza e picchietta col dito sul vetro. Il limite del prodotto di Hopper è, però, l’essere un puzzle di scene ben orchestrate che si distinguono in maniera non omogenea rispetto a un racconto di 180 sfiancanti minuti pieno di dialoghi poco vivaci, lungaggini mediate da personaggi non sempre riusciti e una regia parecchio televisiva. Punto debole fondamentale, il colossale miscasting del protagonista maschile interpretato dall’attore Soul molto più famoso per il suo ruolo di Hutch nel serial Starsky & Hutch (1975-1979), qui con lo zazzerone biondo copri orecchie secondo la moda Seventy, un po’ ingessato nella parte dello scrittore che deve combattere i vampiri. Di gran lunga meglio il veterano James Mason ne panni di un antiquario che, pur non detto chiaramente, copre il ruolo del servitore Renfield prono alla cura del suo padrone vampiro ma con accenti suadenti che poi saranno meglio resi da Max von Sydow in un’altra opera kinghiana che vede protagonista un sinistro antiquario: Cose preziose (1993). Distinzione anche per la delicata Bonnie Bedelia, più nota come moglie cinematografica di Bruce Willis in Die hard (1988), che qui, in un anticlimax, passa dall’essere una contenuta maestra al divenire una seduttiva vampiressa. Dopo una lunghissima attesa, lo spettatore entrerà nella misteriosa casa che ospita i succhiasangue e avrà modo di notare il buon lavoro dello scenografo Mort Rabinowitz. Lungi dall’essere un film fondamentale nel panorama horror, a le Notti di Salem si riconosce, comunque, la resa di alcuni momenti sinistri e di personaggi iconici, nonché, almeno nella versione italiana per il lavoro di doppiaggio, un tono perfetto per conciliare un riposo di qualità, non per noia ma per un concertarsi di ritmo, suoni, dialoghi e situazioni che riportano a uno stile cinematografico ormai superato. Larry Cohen darà un seguito alla faccenda con l’insufficiente i Vampiri di Salem’s Lot (1987) e, nel 2004, si procederà a un poco interessante remake, Salem’s Lot, che, cambiando non poco le carte in tavola, vede Rob Lowe nei panni di Ben, Donald Sutherland in quello di Straker e Rutger Hauer nelle vesti di Barlow.
TRIVIA
⟡ Gli esterni della Marsten House furono costruiti, con un esborso di 100.000 dollari, sulla facciata di una casa preesistente. Il lavoro di interni, invece, costò 70.000 dollari.
⟡ Dopo che la miniserie venne trasmessa dalla CBS ottenendo un buon riscontro di pubblico, si iniziò a pensare di farne un serial, cosa che però non troverà realizzazione.
⟡ Il make-up che ricopriva il viso di Reggie Nalder doveva essere costantemente aggiustato dato che si staccava a pezzi davanti alla cinepresa.
⟡ Romero rifiutò l’ingaggio come regista perché la natura televisiva del progetto gli impediva di dirigere la pellicola secondo il suo gusto.
⟡ L’attrice Clarissa Kaye-Mason, nel film la Marjorie Glick protagonista nell’obitorio di una delle scene più riuscite della pellicola, era la moglie di James Mason; i due non appaiono mai insieme nel film.
⟡ La scena del ragazzino vampiro venne filmata in parte al contrario per dare un maggiore effetto sinistro; il ragazzo non era appeso a dei fili ma agganciato a un braccio girevole.
⟡ Reggie Nalder non fu molto soddisfatto del film perché diverse scene che lo vedevano presente vennero espunte nel montaggio finale.
⟡ Larry Cohen si era impegnato a scrivere una bozza di sceneggiatura che, però, venne ritenuta pessima dal produttore Richard Kobritz; quest’ultimo affidò il compito a Paul Monash. Cohen si batté perché gli fossero riconosciuti almeno parzialmente i diritti per la sceneggiatura ma ciò non avvenne.
⟡ La città messicana dove si conclude il film, Ximico, non esiste sulle carte geografiche.
⟡ Stephen King pensava all’attore Ben Gazzara quando scriveva il suo Ben Mears.
⟡ La copertina dell’album “Opus Eponymous” della band svedese Ghost si ispira alla locandina di questo film.
⟡ Il fuoristrada guidato dal protagonista è una Jeep Wrangler modello CJ-5.
⟡ Non era la prima volta che l’attore David Soul aveva a che fare con i vampiri in una produzione tivù: nell’episodio “the Vampire” della serie Starsky & Hutch, stagione II, i protagonisti sono alle prese con uno psicopatico che dissangua alcune vittime nel folle tentativo di riportare in vita la propria moglie.
Titolo originale
Salem’s Lot
Regista:
Tobe Hooper
Durata, fotografia
184', colore
Paese:
USA
1979
Scritto da Exxagon nell'anno 2014; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
