Nove ospiti per un delitto
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Voto:
Nove membri della stessa famiglia si recano su un'isola deserta dove possiedono una villa. Queste persone nascondono un segreto che sull'isola prenderà forma e inizierà a decimarli.
LA RECE
Baldi farà meglio dopo. Qui, imbarcatosi nel giallo, lo rimpinza di situazioni da borghesia debosciata alla Bava ma il modello è fuori portata. Marcato, forse troppo, l'elemento sessuale.
Cimento nel genere giallo per quel Ferdinando Baldi meglio noto per il Rape & Revenge la Ragazza del vagone letto (1979). Soggetto e sceneggiatura emersero dalla dotata penna di Fabio Pittorru che, qui, si attenne ai dettami tracciati tempo prima dalla Christie di “Dieci Piccoli Indiani” mettendoci, però, molto più sesso. In pratica, una rivisitazione del modello Baviano emerso con 5 bambole per la luna d’agosto (1970). Sulla falsariga di quest’ultimo lavoro, ma con meno estro, la trama recupera l’intrigo di un killer che si finge morto fra comprimari ingarbugliati in tradimenti, bevute di J&B e sessualità ostentata con anche nudi integrali. I personaggi si punzecchiano con battutine velenose - e anche un po' pietose - per farci capire che i rapporti umani sono tesi e che tutti potrebbero essere potenziali assassini, poi iniziano gli omicidi presagiti da un'isterica zia Elisabetta interpretata da Dana Ghia (una Farfalla con le ali insanguinate, 1971; Mio caro assassino, 1972; la Morte negli occhi del gatto, 1973; Il Medaglione insanguinato, 1975) la quale, al pari di Cassandra, non viene creduta. Gli attori, tutti in ruoli negativi e antipatici, non sono scarsi ma la sceneggiatura e la costruzione dell'azione non aiutano. Si segnala Sofia Dionisio (Carla) che si fa una doccia per placare i bollenti spiriti, Massimo Foschi di Ultimo mondo cannibale (1977) e, guest star, Arthur Kennedy attore di tanti western. Baldi non è ancora quello del più tagliente film del ’79 e fatica a costruire tensione, lasciando che le emozioni vengano veicolate da riprese frontali, zoomate feroci sugli occhi sgranati, sequenze girate al buio e da l’ostentazione di sesso e decisi sprazzi di violenza (decapitazioni, strangolamenti, persone bruciate vive, uso di fiocina) che, per alcuni amanti del bis, fanno di Nove ospiti per un delitto un degno prodotto di genere. La cosa migliore resta l'incipit con l'omicidio e la sepoltura sulla spiaggia del misterioso marinaio. Musiche di Carlo Savina recuperate da Contronatura (1969) e l’Assassino ha riservato nove poltrone (1974), nonché conclusione sul registro baviano. Non è un capolavoro ma c'è di peggio. Soprattutto c'è di meglio. Ha girato nei cinema del tempo anche con il titolo un Urlo nella notte.
TRIVIA
⟡ Nessun dato, per ora.
Regista:
Ferdinando Baldi
Durata, fotografia
90', colore
Paese:
Italia
1977
Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
