Streghe - Eredità diabolica
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Voto:
Titolo brutto della distribuzione italiana che, come al solito, aggiunge notazioni inutili ad un titolo che poteva benissimo essere reso nella semplicità di Due Streghe. Film, invece, interessante nei particolari più che nel complesso ma, comunque, qua e là capace di mordere. Pierre Tsigaridis costruisce con Two Witches un'architettura narrativa biforcata che gioca deliberatamente, come spesso abbiamo visto nell'horror contemporaneo, con il tema della gravidanza e/o della femminilità come terreno di pericolosità e abiezione psicologica, territorio già mappato ampiamente dal nostro cinema di genere e, più recentemente, da diversissime pellicole (Alta tensione, 2003; Alleluia, 2014; Hereditary, 2018; Strange Darling, 2023; Babadook, 2014; Alyce, 2011; insomma, pescate a piene mani nella categoria Donna.) La prima narrazione, centrata su Sarah (Belle Adams), giovane gravida convinta di essere stata maledetta da una vecchia durante una cena con Simon (Ian Reier Michaels), partner emotivamente negligente, si dipana attraverso una spirale paranoica che culmina in una disastrosa seduta spiritica organizzata da una coppia di amici new age. Il secondo segmento, che capiremo scorrere parallelo, segue le tensioni crescenti tra Rachel (Kristina Klebe) e la sua enigmatica coinquilina Masha (Rebekah Kennedy), il cui strano comportamento nasconde una natura più oscura. Tsigaridis sfrutta, non magistralmente ma con efficacia, l’ambiguità fra le due polarità “donna vittima” e “donna carnefice” che, in effetti, l’arte ha elevato a personaggi archetipo come madre fertile e, la sua nemesi, la strega sterile - qui un mio approfondimento - giungendo all’inquietante sintesi della “strega-madre divoratrice” che ha molteplici richiami, il primo dei quali riguarda la narrativa argentiana delle “matres” (Suspiria, 1977; Inferno, 1980; la Terza madre, 2007). La costruzione visiva del film, non a caso, tradisce un'influenza diretta dello spaghetti giallo ma filtrata attraverso una sensibilità più moderna che gioca maggiormente con il tema della femminilità (gravidanza, competizione, …) ma cerca anche il jump scare e ci riesce pure, senonché eccede e finisce per presentare una collezione di volti spiritati e donne smascellanti. Ci sta, invece, il montaggio frammentato e un po’ psichedelico che confonde realtà e incubo, e anche la riunione finale delle streghe che accolgono il Satanasso, donna nera e nuda pure lei/lui. Rebekah Kennedy emerge come l’attrice più interessante, sia per la sua fisicità graziosa, fragile e sinistra, cosa che la rende assolutamente adatta alla parte, sia per un overacting curioso che a tratti è utile a tramettere la sua pericolosità e, a tratti, pare eccessivo; vero che il film viene ricordato soprattutto per la sua presenza spiritata. Altri attori, non ben funzionanti né ben scritti, portano una cifra comica che cozza con l’atmosfera generale. Film nel complesso interessante ma, come dire, non giunto a completa cottura, a differenza della zuppa di feto e verdure di cui le streghe, qui, paiono ghiotte. Però, per l’indie con budget limitato quale è (mezzo milione di euro), Streghe - Eredità diabolica si fa valere. La conclusione accompagnata da un “to be continued” sottolinea probabilmente più l'implacabilità del male stregonesco che la possibilità di un sequel. Ah, c’è un filmato anche abbastanza lungo dopo i credits finali che segue le sorti della bella Sarah.

Fast rating
Titolo originale
Two Witches
Regista:
Pierre Tsigaridis
Durata, fotografia
98', colore
Paese:
USA
2021
Scritto da Exxagon nel settembre 2025 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0